Le Fiamme Gialle hanno sequestrato un ingente quantitativo di prodotti “made in China” pericolosi per la salute.
Tutto è nato dall’ accesso in un negozio gestito da cittadini cinesi in seguito alla mancata emissione di uno scontrino fiscale.
Con l’ occasione esercitato anche la verifica della regolare assunzione dei numerosi dipendenti.
In coerenza il controllo è stato esteso anche alla merce in vendita.
I finanzieri della Compagnia di Paola hanno esaminato migliaia di prodotti per verificarne la rispondenza ai requisiti di legge.
E’ risultato che oltre tredicimila prodotti erano mancanti delle indicazioni obbligatorie previste per legge (provenienza, composizione qualitativa e quantitativa, eventuali precauzioni per l’uso).
Peraltro molte etichette riportavano istruzioni solo in lingua cinese o con traduzioni così colme di errori grammaticali da renderle praticamente incomprensibili.
Sui prodotti mancava il marchio CE che costituisce una indispensabile garanzia di sicurezza per gli acquirenti
Occorre ricordare che proprio in queste ultime festività natalizie molte apparecchiature di illuminazione sono risultate difettose, qualcuna è persino scoppiata poco dopo essere stata accesa.
Ovvio il sequestro
I prodotti sottoposti a sequestro sono stati diversi : cosmetici, lampadine, neon, led, cavi e prese elettriche, alimentatori, piccoli elettrodomestici, batterie e accessori vari per automobili, articoli per la telefonia, ricetrasmittenti, fornelli a gas, rubinetti e giocattoli.
Si tratta di una attività specificamente demandata in via primaria, alla Guardia di Finanza e che è stata egregiamente svolta in Paola , e che dovrebbe essere svolta in ogni negozio che vende prodotti cinesi in ogni comune del nostro territorio.
Oltre al sequestro contestato l’impiego di manodopera in nero, la mancata registrazione dei corrispettivi, la vendita di prodotti pericolosi a prezzi così bassi da turbare la leale concorrenza.
Un intervento che garantisce la scurezza dei consumatori e tutela la libera concorrenza tra operatori commerciali per evitare che l'economia legale venga danneggiata dall’immissione in commercio di prodotti, attesa la loro scarsa qualità, i cui costi notoriamente sono più bassi rispetto a quelli di mercato.
La ditta cinese è stata segnalata all’Agenzia delle Entrate per la mancata emissione dello scontrino fiscale, alla Camera di Commercio per le successive fasi del procedimento amministrativo ed alla Direzione Provinciale del Lavoro per quanto attiene il sommerso occupazionale