“L’estate sta finendo, e un anno se ne va…” dicevano i Righeira qualche anno fa. Ma oltre gli anni, con l’estate dovrebbero andarsene anche i kili di troppo accumulati durante le vacanze, quando lasciarsi un po’ andare sotto il punto di vista nervoso e soprattutto alimentare, è di norma. Però, seguendo i semplici principi che vi indicheremo successivamente, inquadrati dentro una specifica dieta personalizzata per il vostro fabbisogno energetico, i risultati nel breve e medio periodo saranno visibili da tutti, riuscendo a perdere fino a 5 kg di massa grassa.
Come prima cosa, bisogna sottolineare l’importanza degli acidi grassi insaturi Omega-3: sono queste le molecole nutrienti alleate del nostro fegato, esse sono contenute nei pesci, nei cereali integrali, nella frutta secca, nei legumi (ceci e lenticchie), nell’olio extra vergine di oliva e negli ortaggi freschi, stimolano la modulazione genica del DNA delle cellule epatiche e aiutando il fegato a depurarsi. Il dimagrimento è poi aiutato da una riduzione degli alimenti composti con farina e dei cibi ricchi di acidi grassi saturi di origine animale.
Molto importante è il pasto, il quale deve essere necessariamente prevalentemente glucidico, che prevede una dose più alta, se pur controllata, di carboidrati rispetto alla cena. È composto da una porzione di verdura cruda a quantità libera, rigorosamente di stagione per aiutare il nostro organismo a prepararsi alla stagione fredda, seguita da un piatto glucidico a base di cereali integrali o legumi o pasta. Non è prevista l’introduzione del pane.
Non si deve tralasciare la centralità della cena, che rappresenta l’ultimo pasto della giornata, che deve avere una composizione prevalentemente proteica.
La colazioni e gli spuntini devono essere sempre fatti in maniera regolata, privilegiando le tazze di tè e biscotti di tipo integrale.
La settimana del diabete 2016 cade fra il 7 e il 13 di novembre. I numeri sono sempre più allarmanti e ci raccontano di oltre 415 milioni di adulti affetti da diabete, destinati ad oltrepassare la soglia dei 640 milioni nel 2040. Ancora oggi, un malato su due non è diagnosticato e questo dato, più di ogni altro, impone uno screening in grado di garantire la diagnosi precoce ed un trattamento adeguato capace di ridurre il rischio di incorrere in eventuali complicazioni.
La settimana del diabete 2016 si terrà fra il 7 ed il 13 di novembre e vedrà in oltre 500 piazze italiane numerosissimi eventi organizzati e patrocinati dalle Associazioni di malati affetti da diabete, corporazioni di infermieri, medici ed istituzioni. Centinaia di gazebo verranno allestiti per informare ed orientare i cittadini ad una gestione della patologia accorta e consapevole. Nel nostro paese non esiste altra manifestazione di volontariato applicata al campo medico che riesca a riscuotere tanto successo e tanta partecipazione.
Patrocinata dal CONI, dalla Croce Rossa Italiana e il Ministero della Salute, la Giornata Nazionale del diabete si appresta a dar vita a numerosi appuntamenti, quali convegni, dibatti, conferenze, spettacoli e passeggiate, tutti segnalati dal portale dedicato giornatadeldiabete.it
Visite gratuite e screening per i cittadini
La grande novità della prossima settimana del diabete 2016 sarà costituita dalla possibilità di sottoporsi a visite gratuite presso tutti gli ambulatori medici ordinari e di diabetologia. Screening ed informazioni relative ad una buona gestione della patologia verranno garantiti a tutti i richiedenti, al fine di cominciare un lavoro in grado di diminuire il numero dei casi non ancora diagnosticati.
Particolare attenzione sarà rivolta a tutte le donne precedentemente colpite da diabete gestazionale, a coloro che soffrono di obesità e che hanno casi di diabete di tipo 2 fra i parenti più prossimi. A tal proposito, è assolutamente necessario sottolineare che il diabete non è una patologia ereditaria, poiché il passaggio della malattia fra una generazione e l'altra non è inevitabile. Esiste una predisposizione genetica alla malattia che comporta un rischio di contrarre il diabete superiore rispetto agli altri, tuttavia, l'adozione di uno stile di vita sano e di un'alimentazione corretta allontanano in maniera significativa il rischio di ammalarsi. Persino il paziente diabetico, in caso osservi con costanza le indicazioni del medico e adotti uno stile di vita ineccepibile, non assisterà ad alcuna riduzione della sua aspettativa di vita.
Il piede diabetico
Il piede diabetico è una delle complicanze più evidenti cui vanno incontro coloro che soffrono di diabete. Il piede diabetico è dovuto alle difficoltà circolatorie e alle complicanze a carico del sistema nervoso periferico e figura fra le tematiche che verranno analizzate durante la settimana del diabete 2016.
La vasocostrizione causata dalla malattia porta ad un graduale restringimento delle arterie e ad una marcata diminuzione della circolazione nelle estremità. Con questa condizione, definita arteriopatia periferica, le sostanze nutritive giungono in minor quantità nei tessuti e la limitata capacità circolatoria condiziona la normale ossigenazione dei tessuti. Ossa ed articolazioni tendono ad indebolirsi, la pelle ne risente e, con il tempo, le eventuali lesioni possono sfociare in ulcerazioni.
Il quadro clinico può aggravarsi a causa dei danni riportati dal sistema nervoso periferico, che non riesce a riconoscere situazioni di sofferenza a causa di una marcata riduzione della sensibilità.
La crema dermoprotettiva Dexeryl va applicata sulla pelle secca del piede e può essere abbinata ad altre terapie. Il glicerolo rende l'acqua contenuta nel prodotto immediatamente disponibile ed impiegabile dalla superficie cutanea, limitandone l'evaporazione. Ciò rende Dexeryl ideale nel trattamento delle forme di xerosi persistenti.
L'emangioma infantile è un tumore benigno vascolare che colpisce i bambini, in special modo, nel loro primo anno di vita.
Esteriormente si presenta come una macchia di colore rosa-rosso, dalle dimensioni variabili, che compare intorno alle prime settimane di vita, prolifera il primo anno per poi regredire gradualmente fino alla scomparsa.
Quali sono le cause e i fattori di rischio?
Gli emangiomi infantili sono molto comuni, interessando circa il 3-10% delle nascite.
Le cause sono da attribuire ad un'eccessiva densità dei vasi sanguigni e dalla crescita incontrollata delle cellule endoteliali.
La motivazione di questa crescita anormale è ancora ignota, si ritiene possa essere la diretta conseguenza di una carenza di ossigeno patita dal feto durante la gravidanza o sia legata a delle proteine presente sulla placenta.
Quanti emangiomi infantili esistono?
Esistono emangiomi infantili e congeniti.
I primi compaiono in un momento successivo alla nascita e dividono in:
- Emangiomi infantili superficiali, i più comuni e dal classico colore rosso vivo.
- Emangiomi infantili profondi, più rari e dalla colorazione bluastra. Dall'aspetto sembrano quasi dei lividi e si presentano in area sottocutanea.
- Emangiomi infantili misti: sono un misto tra i precedenti, molto spesso si presentano sul viso e, in particolare, sul naso.
- Emangiomi infantili a cartina mista: sono i più pericolosi perché tendenti a complicazioni e ulcerazioni.
- Emangiomi infantili multifocali: che si insediano in diverse aree, fra loro diverse.
Gli emangiomi infantili congeniti vengono invece diagnosticati durante la gestazione attraverso l'ecografia.
Di questi ne conosciamo tre tipi:
- Emangioma congenito rapidamente involutivo, che regredisce entro un anno di vita.
- Emangioma congenito parzialmente involutivo, che regredisce in parte per poi rimanere stabile.
- Emangioma congenito non involutivo, che non cambia e la sua presenza rimarrà tale per tutta la vita del soggetto.
Qual è il loro trattamento?
Spesso l’emangioma oltre al fastidio estetico può essere correlato ad alcuni rischi, come la vista, ad esempio.
In questi casi e non solo, esistono, diversi trattamenti come il laser, la terapia farmacologica tradizionale a base di corticosteroidi e nuove terapie promettenti da poco introdotte in Italia.