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I nomi li rileviamo dalla determina n 667 dell’11 ottobre 2016, pubblicata lo stesso giorno, ed adottata dal dr Mario Aloe responsabile dell’ ufficio legale.

 

 

Una determina che è una sostanziale presa d’atto delle domande di partecipazione.

Si legge, infatti, che con delibera di giunta n 154 del 26 luglio 2016 sono stati riaperti i termini per la presentazione delle istanze di iscrizione nell’elenco degli avvocati di fiducia.

Si legge, inoltre, che sono state acquisite le domande.

Non c’è traccia di provvedimenti istruttori.

Non c’è traccia di esclusioni.

Non viene precisato se gli avvocati abbiano sottoscritto una specifica convenzione o disciplinare.

Né viene dato atto della dichiarazione di inesistenza di condizioni di conflitto di interessi o di contenzioso con il Comune.

Né, infine, viene dato atto della allegazione di un curriculum professionale.

 

Ed ecco i nuovi avvocati di fiducia:

Ilaria Dolores Lupi iscritta nell’albo degli avvocati penalisti, civilisti e tributaristi;

Paola Iacobucci iscritta nell’albo degli avvocati penalisti, civilisti e tributaristi;

Giuseppe Caruso iscritto nell’albo degli avvocati penalisti, civilisti e tributaristi;

Fabrizio Furgione iscritto nell’albo degli avvocati penalisti, civilisti e tributaristi;

Federica Sconza iscritta nell’albo degli avvocati penalisti, civilisti e tributaristi.

 

Nessuno per il diritto amministrativo ed il diritto sindacale e del lavoro.

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La sanità in Calabria è una vergogna.

I tempi di attesa per una visita specialistica sono biblici ed esiste il rischio concreto di non essere vivi quando arriva il giorno della visita.

 

O, comunque, la certezza di arrivare al giorno della visita in condizioni di reale aggravamento della malattia.

Si tratta di ritardi scientifici ai quali, vergogna delle vergogne , si vorrebbe dare risposta con le prestazioni intramoenia che costano sostanzialmente quasi quanto una visita privata.

E la vergogna è che gli specialisti intramoenia usano le stanze e le apparecchiature pubbliche.

Così chi non ha i soldi per una visita privata od una visita intramoenia se non vuole morire deve andare a curarsi fuori regione.

Basta un parente qualsiasi in una qualsiasi regione italiana , un biglietto di pullman e si parte : li od in una struttura pubblica od in una struttura privata si viene visitati e si ricevono servizi specialistici.

 

E di questa inaccettabile condizione nessuno si preoccupa.

Nessuno tranne il Rotary.

Parliamo del Rotary di Amantea.

Si, quel Rotary che un tempo andava a cavare pozzi in Africa ed oggi comprendendo la gravità della situazione della sanità in Calabria offre servizi specialisti ai meno abbienti e senza costi!

Partono a giorni i sabati della salute.

Ogni sabato nella sede della Croce Rossa di Amantea (che offrirà il personale paramedico), in via degli Stadi (accanto comando Polizia Municipale) i medici Specialisti del Rotary offriranno la loro professione GRATUITAMENTE alle persone bisognose di Amantea e del comprensorio.

 

Si terranno visite di:Chirurgia generale, Chirurgia vascolare, Spirometria, Pediatria e Medicina generale, ECG, Pneumologia, Allergologia.

Per informazioni e prenotazioni telefonare al dr  Salvatore Basso, presidente Rotary Club Amantea, al numero 329 9864332 od al dr Antonio Morelli, segretario Rotary Club Amantea, numero 335 7761354.

Cominciamo noi a ringraziare il Rotary ed invitiamo la comunità a denunciare senza limiti una sanità vergognosa e chi la gestisce.

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10 minorenni Eritrei si sono rifugiati nella stazione di Amantea. Probabilmente da stanotte quando si è fermato l’ultimo treno proveniente da sud( forse addirittura dalla Sicilia) e diretto a Roma.

 

Si! Roma è il loro primo obiettivo.
Poi, se possibile, la Germania.
Sono ragazzi e ragazze.

 

Uno di loro non ha più di10 anni.
Non sono i primi che si presentano nella cittadina. Nei giorni scorsi i carabinieri ne hanno trovato altri in giro per la cittadina e li hanno fatti riaccompagnare dalla Questura nel centro di provenienza.

Non scendono a Paola od a Lamezia perché lì c’è la Polfer ed i Commissariati di Polizia che li prendono in carico e li reinviano nei centri per minori.

I Carabinieri di Amantea guidati personalmente dal maresciallo Tommaso Cerza hanno provveduto ai primi controlli ed alla prima assistenza , coadiuvati da Ottaviano Di Puglia della locale Protezione civile. 
Prima di loro volontari civili hanno offerto la prima assistenza materiale.

Sembra che i 10 minorenni facessero parte di un gruppo più folto di cui alcuni hanno continuato i viaggio verso Roma nascosti nei bagni ed altri potrebbero essere scappati nella città di Amantea.

Il fenomeno dei minori che ha raggiunto circa 17.000 arrivi in questi primi 9 mesi e che vede in prima linea i Gambiani, seguiti propri dagli Eritrei, sembra sia sottovalutato dalla organizzazioni e dalle stesse Prefetture.
Così arrivano in Italia, spesso considerato solo un paese di passaggio, per arrivare in altre Nazioni Europee dove hanno parenti o dove vedono la possibilità di costruirsi un futuro migliore per sé e le proprie famiglie

 

Da dove vengono questi ragazzi?
Perché la loro fuga non è stata segnalata a tutte le Prefetture, a tutte le Polfer ed a tutte le stazioni dei carabinieri?

Perché le Prefetture sembrano indifferenti e lasciano questi problemi ormai troppo evidenti ai militi dell’arma?
Save the Children ha dichiarato che possono arrivare altre migliaia di minori dai campi profughi al confine con l’Etiopia.
Tutto il mondo sa che fuggono per evitare la coscrizione militare( Il servizio militare nazionale è obbligatorio, spesso viene esteso indefinitamente e molti sono costretti ai lavori forzati), migliaia di prigionieri di coscienza e politici sono ancora detenuti in condizioni spaventose, tortura e altri maltrattamenti sono comuni, il paese ha un alto tasso di mortalità materno-infantile occupando il posto 132 della classifica presente del rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo.

 

Il viaggio dall’Eritrea, attraverso l’Etiopia, il Sudan e la Libia, è molto pericoloso, si rischia la vita e, in molte occasioni, può durare anni.
Grazie comunque ai pochi volontari civili, ai Carabinieri ed alla protezione civile amanteana, ma non basta.
Si impone che le Prefetture abbiano più mezzi e più addetti.
Ah! Una domanda è vero che i ragazzi vengono fatti scendere a forza nelle stazioni come Amantea quando vengono trovati senza biglietto ferroviario? Ed è normale e legittimo questo comportamento?

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