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libro sogniRoberto Vannacci, Generale dell’Esercito Italiano, ha scritto un libro e pubblicato su Amazon che ha fatto discutere e continua a fare discutere, grazie soprattutto alla sinistra italiana che lo ha duramente contestato per le gravissime frasi riportate. Secondo il politicamente corretto quelle frasi sono inaccettabili perché pronunciate da un Ufficiale dell’Esercito tuttora in servizio. E’ stato contestato duramente, tuttavia gli hanno garantito visibilità e vendita. Infatti il libro occupa uno dei primi posti nelle vendite. Nei vari talk show televisivi il libro viene ampiamente commentato, a volte criticato, a volte esaltato per i contenuti sessisti e omofobi. Per la pubblicazione del libro il Ministro della Difesa Crosetto lo ha immediatamente congedato da Presidente dell’Istituto Geografico Militare. Il Generale Vannacci ha ricoperto vari incarichi importanti e pericolosi nel corso degli anni e dal febbraio 2021 è stato addetto militare a Mosca e ha varie volte assunto posizioni estremamente favorevoli a Putin. Forse anche per questo il Ministro Crosetto lo ha punito.
 
Bruno Vespa, il famoso conduttore televisivo della RAI, in un articolo pubblicato sul Quotidiano Nazionale, ha rivelato che il Generale Vannacci, ancora prima della pubblicazione del libro, pensava ad una candidatura alle prossime elezioni europee. Gli sarebbe piaciuto presentarsi con il partito di Giorgia Meloni Fratelli d’Italia. Ora, però, scoppiato lo scandalo dopo la pubblicazione del libro e delle frasi riportate ed estrapolate dal libro, veramente scioccanti, nessun partito lo vorrà più.
 
Il libro che si intitola” Il mondo al contrario” ha scatenato un vero putiferio e un dibattito che non si è ancora placato. Nel saggio di circa 370 pagine il Generale Vannucci esprime la sua personale opinione sulla famiglia, sulla crisi energetica, sull’ambiente, sui diritti Lgbtq+. Ecco alcuni passaggi: Prevaricazione delle minoranze sul resto della società. I paesi in cui i crimini a sfondo razziale sono in aumento sono quelli caratterizzati da una presenza multietnica importante. Omosessuali, normali non lo sono. La difesa è sempre legittima. La Patria è sacra. Gli immigrati, per integrarsi, devono rispettare la nostra cultura e le nostre tradizioni tramandate dagli avi. Diritto all’odio e al disprezzo e a poterli liberamente manifestarli nei toni e nelle maniere dovute. L’inquinamento del mondo non è causato dai paesi ricchi e sviluppati che con le loro industrie e l’agricoltura intensiva avvelenano il mondo. Il prototipo somatico dell’italiano non ha la pelle nera o altri tratti tipicamente africani.
 
I politici si sono divisi nel giudicare il libro. C’è chi condanna il Generale Vannacci, c’è chi lo difende. Salvini lo difende e gli ha pure telefonato esprimendogli simpatia e vicinanza per l’aggressione mediatica subita. E il libro va a gonfie vele, è il più venduto oggi in Italia. E il giornale “La Stampa” di Torino pubblica un lungo articolo scritto dalla storica Lucetta Scaraffia:- Il libro di Vannacci non è razzista. Macché razzismo, è solo buonsenso”.  Secondo la giornalista è un libro coraggioso, chiaro, che esprime opinioni nette in gran parte derivanti da un semplice ma evidente buonsenso. Un libro in cui c’è scritto quello che tantissimi italiani pensano sui temi caldi di oggi. E’ un libro che non andrebbe trasformato in un manifesto politico, né demonizzato. E’ però un libro da discutere con calma, pazienza e rispetto.
 
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PASTA-AL-FORNO2-720x380Esiste un sottoscala, poco lontano dalla casa materna, dove diritti e dignità avevano soggiornato per pochi giorni. Qui di tanto in tanto era costretto a vivere Ottavio, tra topi e nessuna assistenza. La sua storia, l'ha raccontata lo stesso Ottavio pochi giorni fa, al suo amico El Tarik, mentre se ne stavano sdraiati sulla battigia del mare di Ulisse, prima della partenza del Palestinese.

Una situazione incredibile perché a Ottavio mancava tutto. Un bagno che potesse definirsi tale; di giorno usava una fogna, di notte, utilizzava invece un secchio per i suoi bisogni. In quelle condizioni viveva Ottavio qualche anno fa; ogni qualvolta veniva cacciato dalla propria casa dal padre. Da allora Ottavio cominciò a concepire la sua andata via dal posto che lo vide nascere. Anche i suoi progetti più semplici diventarono un sogno che s’infrangeva quando cominciava a pianificare le spese.

I sogni riempivano le sue notti, accompagnati da una voce che gli sussurrava: “vuoi esplorare nuove avventure e prendere iniziative più rischiose. Hai la possibilità di realizzare qualcosa di grande in un settore della tua vita. C’è un aspetto di te stesso che anche tu rifiuti o rifiuti di riconoscere. Devi riflettere attentamente a come procedere in una situazione, prima di agire. Forse sei troppo duro con te stesso.

Il giovane calabrese conosceva a menadito i costi di ogni suo progetto e illustrava tutte le possibilità di futuro che negli ultimi anni aveva valutato, soppesando ogni dettaglio. Andare all’università, frequentare un corso professionale, spostarsi in un’altra città per cercare lavoro. Nel frattempo, passava le sue giornate a fare progetti e a stimare quanto potrebbero costare; era come spostare dei mobili ingombranti in uno spazio troppo piccolo, sperando di trovare il modo di farli entrare.

Ottavio raccontava in giro di essere stato cacciato dalla casa di famiglia, perché i suoi non avevano risorse a sufficienza per tutti. Nel Sud, a pagare il prezzo più alto delle crisi sistemiche del Paese sono i giovani. Questi ultimi non riescono ad abbattere ilmuro che rappresenta l'insieme di tutti gli ostacoli che un giovane deve affrontare per raggiungere le tappe che dovrebbero condurlo a una vita autonoma e di realizzazione personale. 

L'altezza del muro dipende infatti anche dal luogo di nascita. Se si nasce nel Mezzogiorno come Ottavio, quel murosarà alto, lo stesso vale per una ragazza rispetto a un ragazzo. Se poi ci si trova davanti una ragazza che vive in una zona dell'entroterra del Sud Italia, il muro diventa invalicabile.  

C’erano gli assistenti sociali, Ottavioraccontava, ma viveva ancora lì, in quel sottoscala dove probabilmente neanche i topi vorrebbero stare. “Il mio unico amico è un topo", diceva Ottavio, "l’ho chiamato caciocavallo”. E forse, proprio quel topo, suo unico amico, lo aveva anche morso sulla guancia, durante il sonno.

Gigino A Pellegrini& G elTarik

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castroConosciuto da tutti come il punto di riferimento del comprensorio Esaro-Pollino e di tutta l’area nord della provincia di Cosenza; facile immaginarne il bacino di utenza.Distintosi nel tempo per servizi di eccellenza, quali la telecardiologia, tanto da meritarsi la medaglia d’oro dalla Società Italiana di Telecardiologia durante il Congresso Internazionale di Bologna del 2022. Oppure si pensi alle avanguardie del servizio di Radiologia ed ancora, un Pronto Soccorso attivo h24, il servizio di Emodinamica, ed ancora, l’Unità Operativa di Ostetricia, la Rianimazione – ad oggi, questi ultimi, sempre più una rarità per gli ospedali di periferia – la Pneumologia, la Medicina, si potrebbero elencare all’infinito le qualità di questa struttura; bastino le cronache quotidiane.Un ulteriore aspetto da sottolineare, è l’attivissima rete associazionistica a supporto dell’utenza e a sostegno dei pazienti ricoverati.

Nel corso degli ultimi anni,nomenomen, tanto si è fatto per rendere l’ospedale “Ferrari” di Castrovillari, una “macchina da competizione”: nuove strutture, nuove sale operatorie; di recente, solo dopo martellanti proteste, l’arrivo dei medici cubani.

Ma cosa bisogna fare per poter andare oltre? Come si può far capire al mondo politico, alle direzioni generali delle aziende sanitarie, ma anche all’immaginario comune che, all’interno delle strutture, a portare avanti i servizi, ad attuare le prescrizioni, a sostegno dei pazienti, ci sono e ci saranno sempre una schiera di professionisti della Sanità di cui ne sono la colonna portante. Senza Infermieri, Ostetriche, Operatori Socio Sanitari, Tecnici, Fisioterapisti ed altre figure del comparto, i tanto sbandierati servizi di eccellenza sarebbero soltanto dei contenitori vuoti.

La verità è che oggi si assiste ad una gravissima carenza di personale sanitario all’interno dell’ospedale di Castrovillari. Quei pochi in prima linea nelle unità operative riescono con grande sacrificio a coprire i turni. Si pensi a realtà quali la Pneumologia, lo stesso laboratorio analisi, oppure la Cardiologia, fra salti di riposo, difficoltà a programmare le ferie, trasferimenti stagionali di unità in altri reparti, turnazioni con un solo operatore a fronte di posti letto saturi, il personale opera ai limiti dell’umano, spinto da un forte senso di abnegazione e di umanità. Ma, come ormai noto e dimostrato dalla letteratura scientifica, questo stato di cose rappresenta un pericolo sia per l’operatore, sia per il paziente. Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Ci si domanda se la dirigenza dell’Azienda Sanitaria sia al corrente di questa situazione; se ha verificato che vi sia corrispondenza nel rapporto fra personale e posti letto, soprattutto se questi siano veramente quelli dichiarati. Ci piacerebbe pensare che, a seguito delle ultime stabilizzazioni, vi sia una razionalizzazione del personale impiegato per il Covid, in servizi ormai non più utilizzati, e che questo venga impiegato per potenziare le Unità Operative in affanno.

Giunge al Nursind l’urlo degli operatori sanitari affinché si faccia portavoce di questo problema, in quanto loro stessi, viste le condizioni, non riescono neanche a poter esercitare il diritto di sciopero, per non interrompere la continuità dei servizi alla cittadinanza.Alla luce di tutto ciò il Nursind è pronto ad attivare tutte quelle iniziative che possano aprire il dialogo con l’azienda e che possano contribuire all’immediata risoluzione del problema.

 

Cosenza, 12 Agosto 2023

La Segreteria Provinciale

NursindCosenza

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