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ifL’altra sera è riemerso dalla mia mente una sera di qualche anno fa a Firenze. Invitato ad una cena insieme all’amica Viviana. Fra le persone presenti c’era anche l’architetto Leonardo Ricci, allora preside della facoltà di Architettura. Avevo letto alcuni suoi articoli che mi avevano entusiasmato. Così mi ritrovai a chiacchierare con lui sul ruolo dell’architetto nell’era moderna. Lui stava per lasciare l’università e andarsene in pensione. Mentre cercavo fortemente di concentrarmi su cosa stesse dicendo, venivo distratto, di tanto in tanto, dalla bellezza di una donna che si accompagnava ad un altro professore.

Ciò che rimane di quella conversazione sono i frammenti di un suo sogno segreto. Poter progettare e costruire una sola casa. Qualcosa che assomigliasse ad una chiesa ma nel suo significato primo di casa per tutti. Una casa aperta giorno e notte. Una casa in grado di permettere alle persone di socializzare e conoscersi. Un’ agorà, non certo virtuale, per rompere il cerchio di solitudine, alienazione e odio. Una casa per tutti coloro che vivevano nelle città e sentivano il desiderio di stare insieme in pace e con amore. Era un sogno che per realizzarlo non poteva progettarlo e costruirlo da solo.

Era il racconto di un grande irregolare della cultura italiana del secondo ’900, un intellettuale caratterizzato da un netto furore laico. Si era formato durante la 2° guerra mondiale all’interno di una cultura minoritaria e per molti versi radicale come quella valdese (a Firenze contava personalità come Franco Fortini e Giovanni Klaus Koenig). Finita la guerra Ricci fu l’animatore di alcune esperienze sociali uniche, come la comunità di Agàpe, costruita facendo spaccare e trasportare le pietre a giovani ex partigiani e fascisti perché anche loro imparassero a “ricostruirsi” insieme.

Quello che sta succedendo in Occidente e non solo, avrebbe fatto inorridire il visionario Ricci e la sua idea di convivenza. Ci sono delle notevoli rotture in corso. Non si tratta soltanto di un “di più” della stessa cosa.

Siamo di fronte a una serie imponente e diversificata di “espulsioni” sociali, una serie che segnala una più profonda trasformazione sistemica, che viene volutamente documentata a pezzi, in modo parziale, in studi specialistici diversi, e dunque non viene narrata come una dinamica omnicomprensiva che sta conducendo l’umanità in una nuova fase del capitalismo globale, e della distruzione globale.

La pandemia che pure ci ha cambiati nel profondo, nelle abitudini quotidiane, nella percezione dell'esistente e del futuro, ci ha piegati decisamente ma non completamente abbattuti. Dopo quello che stiamo sperimentando in due anni sulla vita pre-pandemica c'è una risposta conflittuale, tra cui vorrebbe mettere indietro le lancette e chi ritiene di voler cogliere l'opportunità del cambiamento con tutte le modalità di resilienza ma anche di diversi valori della vita che stiamo sperimentando.

Negli ultimi tempi ho avuto modo di leggere alcuni scritti di politologi statunitensi, Joseph Uscinski e Joseph Parent . I due sembrano avere degli ottimi spunti che argomentano come delle spiegazioni di eventi storici, presenti o futuri, in cui il principale agente è un gruppo ristretto di persone che stanno progettando una riduzione drastica della popolazione mondiale.

Il gruppo Bildemberg formato da 130 esponenti mondiali nel campo economico, politico e bancario sarebbe l’epicentro di trame economico-politiche internazionali super-segrete; insomma sarebbe lì che vengono decise le sorti del mondo: chi entra e chi esce dall’euro, chi vince e chi perde le elezioni.

Che brutto scrivere quando mancano i gesti, mancano gli occhi delle persone vive di fronte a te. Manca soprattutto la ‘presenza’ degli altri di quelli che annegano nel mare di Ulisse e che non avranno mai una casa

Sto guardando il cielo sopra di me. Le foglie stamattina si muovevano appena. L’aria tremava e veniva da lontano, come dalla preistoria. Un suono ovattato, attutito, tanto da diventare ‘ricordo’, era il rumore di un elicottero. Strano! Sembrava il suono di una libellula che faceva fatica ad alzarsi dal suolo.

Sole splendimi sin dentro al cuore, vento caccia via pensieri e pene, non v'è al mondo diletto maggiore che andar vagando sconfinatamente. (Herman Esse)

Gigino A Pellegrini & G elTarik in collegamento dal lontano passato

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meridione00Le città del Mezzogiornosono ammirevoli, sotto certi aspetti. A noi Meridionali,l’amore del bello non ci insegna lo sfarzo, né la cultura ci stanca. La ricchezza è per noi uno stimolo di attività, non motivo di superbia loquace. Qualcuno in passato scriveva: “Quando la sete di denaro e di potere prevalgono sull’etica, quando l’avidità divora l’uomo al potere e non esistono più princìpi morali su cui fare riferimento, ogni mezzo è lecito per riuscire a placarla”.

Uno dei migliori registi italiani, Mario Monicelli, spesso diceva: “La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena”. Sono certo che Monicelli era a conoscenza del “Discorso sulla dignità dell'uomo” di Pico della Mirandola, considerato il «Manifesto del Rinascimento». Scritto nel 1486, contiene infatti l'esaltazione della creatura umana, come creatura libera e capace di conoscere e dominare la realtà intera; esprime la convinzione che ogni individuo è artefice della sua propria esistenza. Recentemente il concetto espresso da Pico della Mirandola è stato ripreso dalla giurista Mireille Delmas-Marty, che ha proposto di inserirlo fra i diritti fondamentali e inalienabili dell’uomo, in quanto caratteristica specifica della sua identità. 

La capacità di lottare per la propria realizzazione è ciò che i Greci chiamavano ‘areté’ (apparve la prima volta nell’Iliade).Parlare di virtù voleva dire parlare di ciò che rende la vita umana degna di essere vissuta, ricca di significato ed esempio per gli altri. Significava anche individuare alcune peculiari abilità, come quella di sapersi decidere e di saper governare se stessi. Tra coloro che hanno cercato di specificarne ulteriormente i contenuti vi sono poeti, letterati e infine filosofi. . A questi ultimi si devono i maggiori approfondimenti, tanto che nel cercare che cosa sia la virtù e nello sforzarsi di praticarla essi hanno dato vita ad una nuova branca del sapere, l’etica. Richiedeva conoscenza e un carattere forte, che non si lasciava abbattere dalle sventure e affrontava le malefatte di pochi ai danni dei più, è ciò che contraddistingueva l’uomo virtuoso, eccellente. Ma non bastava e non basta sicuramente oggi. E’ necessario avere una esatta visione delle cose per fare la mossa vincente.

Questa esatta comprensione della realtà e come modificarla a beneficio della maggioranza dei cittadini, è il compito proprio della ragione. Forse è giunto il momento, per loro ricchi e prepotenti, di piangere e gridare per le sciagure che hanno provocato ai cittadini nei secoli! Le loro ricchezze sono imputridite, le loro vesti dovranno essere divorate dalle tarme; i loro ori ed argenti dovranno essere consumati da una qualsiasi forma di ruggine, che dovrà levarsi a testimonianza contro di loro per poi divorarne le carni con il fuoco. Hanno accumulato tesori! Hanno ingannato, sfruttato e defraudato semplici cittadini. Hanno gozzovigliato sulla terra e saziati di piaceri, si sono ingrassati, probabilmente, per il giorno della loro miserabile fine.

Gigino A Pellegrini& G elTarik in collegamento dalla Magna Grecia.

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gestore atteseRoma, 31 gennaio 2022 - Poste Italiane ha attivato diverse modalità di controllo del Green Pass per consentire l’accesso alla rete dei 13mila uffici postali in modo semplice e sicuro, nel rispetto degli obblighi stabiliti dal decreto legge 7 gennaio 2022, n.1. 

Negli uffici postali dotati di gestore delle attese i cittadini mostreranno all’ingresso il QR code del Green pass e, una volta riconosciutone il codice, il gestore attese consentirà di scegliere l’operazione e di ritirare il ticket necessario per presentarsi allo sportello. 

Negli altri uffici postali, i cittadini dovranno mostrare il Green pass direttamente allo sportello per la verifica dell’operatore attraverso il lettore scanner che ne confermerà la validità in tempo reale, prima di procedere con i servizi richiesti. 

Infine, nei prossimi giorni per i cittadini che prenoteranno l’appuntamento utilizzando le app di Poste Italiane la verifica del Green pass sarà eseguita dalla stessa app. Per coloro che invece prenoteranno sul sito www.poste.it il controllo della certificazione verde avverrà direttamente in ufficio postale. 

Grazie alle diverse soluzioni introdotte, l’accesso agli uffici postali sarà semplice, veloce e nel rispetto delle norme previste per contrastare e contenere la diffusione del virus COVID -19. 

Si ricorda ai cittadini e ai clienti che l’offerta di servizi e prodotti di Poste Italiane è disponibile anche sui canali digitali (il sito www.poste.it e le app di Poste Italiane). 

Poste Italiane - Media Relations 

 

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