
Ad un mese della scomparsa del sindaco Franco Tonnara l'amministrazione comunale pubblica in rete un video che prova a raccontarne la storia politica ed istituzionale. Sono poco più di un centinaio le immagini scelte e montate da “I cinematici” (cinque studentesse con una buona esperienza nella produzione di cortometraggi) sulla colonna sonora “Raggia” del “Parto delle nuvole pesanti”. Proprio in occasione del concerto della band calabrese, nella “Notte Bianca” dello scorso 18 agosto, era stata proiettata un'anteprima del video che da oggi può essere visionato sul canale youtube “cinematiciprocuction”, sul sito istituzionale dell'ente (www.comune.amantea.cs) e sui siti web locali. La realizzazione del video è la prima di una serie di iniziative, alcune delle quali già in cantiere, che hanno l'obiettivo dichiarato di raccogliere l'eredità del “sindaco più amato dai cittadini” trasmettendo nelle nuove generazioni i principi fondamentali della legalità e della buona politica, ovvero della trasparenza nei partiti e nelle istituzioni. A lanciare per primo l'idea di una fondazione intitolata a Franco Tonnara e di una “scuola di formazione politica” era stato il deputato del PD Franco Laratta, che lo ha sempre sostenuto in tutta una serie di battaglie contro la politica dell'arroganza e del malaffare.
Ecco il link del video
http://www.youtube.com/watch?v=A87VL-SSGJs
Per capire bene la gravità del dato sarebbe come se ad Amantea ci fossero 765 ammalati di tumore accertati!
Il dato non è inventato ma diffuso dall’associazione ambientalista Peacelink.
Un numero l’associazione ha ricavato analizzando i dati sull’esenzione dal ticket sanitario per “malattie tumorali” (codice: 048), riconosciuta a 8.916 individui su 191.848 residenti (dato ultimo Censimento).
In particolare, sottolinea Peacelink:
-Nel distretto sanitario 3, che comprende i quartieri più vicini all’area industriale (quartiere Tamburi, Paolo VI, Città Vecchia e parte del Borgo), c’è un malato di cancro ogni 18 abitanti. Per la precisione 4328 malati su 78mila abitanti.
Migliora, ma non di molto la diffusione nelle altre zone di Taranto: nei quartieri più lontani dal polo industriale si registra 1 caso di tumore ogni 26 abitanti. ( ad Amantea sarebbero 529)
La cosa grave è che si tratta di numeri stimati al ribasso perché non comprendono i possibili casi di tumori latenti (non ancora manifestatisi) o non diagnosticati.
Avere un situazione aggiornata sui tumori è quindi possibile con i sistemi informatici in rete.
Chiediamo per questo al comune di Amantea di chiedere e diffondere i dati dei tumori nel nostro comune.
E’ un dato indispensabile per spingere l’amministrazione sanitaria a dotarsi in fretta di strumenti di rilevazione più rapidi ed efficaci.
Ed ancora, è un dato indispensabile per il formarsi di un sistema sanitario di base necessario e capace di dare risposta ai recenti allarmi su pandemie tumorali, o , se si tratta di allarmismi, a dare maggiore serenità alla comunità amanteana
Peraltro il proposto accertamento permetterà di evidenziare anche la zonizzazione per quartiere dei tumori, eccetera.
Giuseppe Marchese
Erano centinaia le persone che si sono avvicinate al luogo dell’incidente, guardando i particolari, discutendo anche animatamente del finissimo filo che ci lega alla vita e che talvolta si spezza distruggendo vite giovani ancora nel fiorire della loro esistenza.
Ognuna di esse aveva la propria ricetta per evitare fatti similari.
Ognuna cercava se non la ragione quantomeno la causa ed ognuno scopriva la propria verità
Tutte discutibili, tutte da provare.
Una cosa però ha attratto la attenzione di molti che sono giunti vicino alla moto. La moto, una TMAX 530 della Yamaha, era distrutta , spezzata, al punto che la ruota anteriore era verticale e quella posteriore quasi orizzontale. Ci voleva un miracolo perché il povero giovane si salvasse e non c’è stato.
Un’altra giovane vita spezzata, una famiglia distrutti da una incredibile angoscia, tanti parenti ed amici addolorati , tanti estranei rattristati per fatti che non dovrebbero succedere
A tal punto forse poco importa di chi sia la colpa ed in quale concorso.
Siamo di fonte ad un ennesimo incidente, di fronte ad una ennesima vittima della strada. Forse dovremmo tutti pensare un po’ più alla bellezza della vita di ognuno di noi e comportarci in modo tale da poterla vivere il più serenamente ed a lungo possibile.