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Redazione TirrenoNews

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Il Tribunale di Paola, composto dal presidente Paola del Giudice e dai giudici Antonietta Dodaro e Pierpaolo Bortone, letto l’art 530 del cpp, ha mandato assolti Silvio Clemente e Vena Fedele dai reati loro ascritti “perché il fatto non sussiste”

Si chiude, così, la vicenda connessa al “Museo delle Comunicazioni con annesso laboratorio multimediale e del centro Natura e solidarietà di San Pietro in Amantea” realizzato dal frate guardiano Pio Marotti, Vicario custodiale dei Frati Minori Conventuali di Calabria e di presidente dell’associazione onluss “Oltre il tempio”

Al segretario Vena ed al geometra Clemente veniva a vario titolo contestato di aver falsamente attestato la conformità urbanistica delle opere realizzate

La impostazione della pubblica accusa veniva fondata essenzialmente sull’indagine tecnica svolta dal consulente architetto Ferruccio Lione( dirigente del settore urbanistico della regione calabria) il quale per una serie di argomentazioni giungeva a ritenere illegittimo il permesso di costruire relativo al museo del frate guardiano Pio Marotti

Le risultanze dell’istruttoria svolta, ex adverso,-si legge nella sentenza- non consentono di pervenire ad una pronunzia di responsabilità a carico degli imputati e l’impostazione accusatoria appare priva di fondamento

Sostiene il tribunale che l’originaria delibera di approvazione del progetto aveva ampiamente valutato la compatibilità dell’opera alla destinazione agricola della zona nella quale insiste.

Non solo, ma con la successiva delibera 13/2009, di approvazione del progetto in deroga, il consiglio comunale prendeva atto del fatto che con le opere realizzate e con quelle in variante non si occupavano particelle e terrenie/o maggiori rispetto a quelle della iniziale delibera 4/2004, e che non si era autorizzato maggiore volumetria ma che risultavano semplicemente modificati soltanto aspetti planovolumetrici.

Tae delibera dichiarava espressamente che le opere realizzate in difformità fossero comunque compatibili con l’assetto dei rapporti regolati dalla delibera 4/2004, assentendone la loro realizzazione per come previsto negli atti progettuali presentati

In tale contesto deliberativo correttamente, quindi, gli imputati hanno valutato la sussistenza negli atti la doppia conformità allo strumento urbanistico vigente in quanto con la delibera 13/2009 è stata ribadita la deroga ex art 14 del DPR n 380 del 2001 anche con riguardo alle opere difformi ed alle varianti assentite

In conclusione il tribunale ha in primis riconosciuto la competenza del consiglio comunale in ordine alla gestione urbanistca del proprio territorio e quindi la possibilità di attestare la rispondenza allo strumento di programmazione urbanistica di un’opera sociale quale il Museo delle Comunicazioni con annesso laboratorio multimediale e del centro Natura e solidarietà

Stabilisce infine il tribunale che la pubblica accusa nell’imnputazione ha valorizzato il dato letterale (mancanza di una espressa nuova approvazione in deroga del progetto per come in corso d’opera modificato) senza tenere conto del contenuto complessivo dell’atto e del suo significato sostanziale.

E coerentemente non sussistono né falsità ideologiche oggetto di imputazione, né abuso di ufficio, avendo i funzionari agito nel pieno rispetto della disciplina urbanstica e delle deliberazioni assunte dal consiglio comunale di san Pietro in Amantea.

Il segretario Fedele Vena è stato difeso dall’avvocato Francesco Scrivano mentre il geometra Clemente Silvio è stato difeso dall’avvocato Siberia Politano, entrambi del foro di Paola

Cosenza . Una società operante nel settore dell’abbigliamento, con punti vendita sia sul territorio del capoluogo bruzio che in diverse città italiane, incassava 7.335.966 euro per il 2009 ed 6.886.548 euro per l’anno 2010.

Parliamo di 14.222.514 euro.

Praticamente quasi 25 mila euro al giorno

Eppure dichiarava reddito zero per il 2009 e reddito1 euro per il 2010

Un evasione fiscale tra imposte dirette ed Iva pari ad almeno 1.500.000 euro

E così a conclusione delle indagini preliminari, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri, l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo per equivalente sui beni mobili ed immobili nella disponibilità del noto imprenditore locale, indagato per dichiarazione infedele.

I finanzieri di Cosenza hanno messo i sigilli ad un immobile adibito ad opificio, ad un’abitazione e alla quota di proprietà di un magazzino, tutti siti nella provincia cosentina.

Allo stesso vincolo, inoltre, sono state sottoposte le quote societarie nella disponibilità dello stesso imprenditore, relative a due società di capitali.

Infine, sono tuttora in corso e coordinate in ambito nazionale, le operazioni connesse al sequestro delle polizze e dei saldi attivi depositati sui conti bancari e postali riconducibili all’indagato.

A nulla è valso l’espediente di far subentrare nella gestione della società una persona ultra ottantenne al solo scopo di far ricadere sullo stesso le conseguenti responsabilità penali ed evitare che fosse aggredito il patrimonio personale del reale amministratore.

La Polizia di Stato ha eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare ed effettuato numerose perquisizioni domiciliari.

Le misure cautelari sono state emesse dalla Procura della Repubblica di Cosenza a carico di altrettante persone dedite allo spaccio di eroina, cocaina e hashish.

Gli spacciatori si approvvigionavano della droga dal clan di 'ndrangheta ''degli zingari'' pur non essendo organici a gruppi criminali.

L'inchiesta denominata “Operazione spada” ha avuto inizio con l'arresto di Delphine Perrone, 33 anni, avvenuto il 4 ottobre del 2012.

Da una lunga ed accurata serie di accertamenti svolti dalla squadra mobile della Questura cosentina diretta dal Questore dott. Alfredo Anzalone un quadro che lasciava emergere una struttura articolata, che aveva il centro storico cosentino come cuore dell’attività di spaccio finalizzata a rifornire a vari assuntori eroina, cocaina, hascisc e marijuana

Il dirigente della Squadra Mobile, Antonio Miglietta, ha sottolineato. “C’è una controtendenza a Cosenza che inizia a diventare una costante, che è l’utilizzo di eroina che sembrava negli ultimi anni andata in desuetudine, ma che ora, anche per il prezzo basso del mercato sta rientrando e dunque aumenta il numero dei suoi consumatori”.

Un applauso “ironico” dei parenti degli arrestati ha accolto gli agenti al momento dell'arrivo in questura, i parenti degli arrestati.

Preoccupante il quadro presentato dal sig Questore .

Da un lato spacciatori che cedevano la droga per comprare il motorino piuttosto che abbigliamento firmato.

Ma ha sottolineato il dirigente "Spacciavano a gente che è disperata che si bucavano dovunque, davanti alle scuole, all'ospedale, senza alcuna precauzione igienica, con la stessa siringa si bucava più di uno, e qualcuno aveva anche l'Aids....una situazione di disperazione totale e assoluta. Questa operazione è servita per tutti poveri ragazzi che sottostanno a questa malattia, che è la tossicodipendenza".

Allarmante è che l’uso di eroina tra le donne

Ecco gli arrestati:

Le persone arrestate: 

 - Filice Walter - nato a Cosenza l'11.05.1993 (custodia in carcere)

- Sacco Mario detto Murizio - nato a Cosenza il 12-09-1962 (custodia in carcere)

- Paura Marco - nato a Cosenza il 02-10-1988 (già detenuto agli arresti domiciliari)

- Aiello Michele - nato a Cosenza il 20-06-1989 (custodia in carcere)

- Presta Angelina - nata a Cosenza il 30-09-1986 (obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria)

- Lorenzo Italo Luigi alias u' nasone - nato a Simeri Crichi (Cz) il 14-10-1962 (custodia in carcere)

- Anzillotti Carmine - nato a Cosenza il 309-08-1989 (arresti domiciliari)

- Liguori Rolando - nato a Rose (Cs)il 01-06-1974 (arresti domiciliari)

- Ritacco Agostino - nato a Cosenza il 15-08-1980 (custodia in carcere)

- Cardellicchio Salvatore - nato a Cosenza il 25-12-1974 (arresti domiciliari)

- Mastroianni Francesco detto Gianfranco - nato a Cosenza il 02-08-1972 (arresti domiciliari)

- Di Fino Antonio alias u' cinese - nato a Cosenza il 31-03-1988 (custodia in carcere)

- La Ratta Andrea - nato a Cosenza 30-03-1977 (arresti domiciliari)

- Iulianelli Aldo - nato a Cosenza il 21-07-1988 (già detenuto - custodia in carcere)

- Perri Daniele - nato a Cosenza il 10-10-1988 (arresti domiciliari)

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