E' arrivato lo screening dei tamponi effettuati lo scorso mercoledì.
Aspettavamo la notizia con una certa ansia e proccupazione, le nostre paure sono state in parte confermate.
La città di Amantea da oggi ha 13 nuovi casi di coronavirus, 12 sul bollettino regionale chiuso nella mattinata di oggi, un nuovo caso, non menzionato sul bollettino, poichè il tampone è stato processato dal laboratorio di analisi nel primo pomeriggio.
Complessivamente Amantea ad oggi ha 52 casi di positività
50 casi nei cas “Ninfa Marina” di via Firenze e nel CAS “Attivamente” di via Po’
1 nel Capoluogo
1 nella Frazione di Campora San Giovanni
I nuovi casi sono tutti riconducibili al CAS "Ninfa Marina" di Amantea in via Firenze.
Avevamo già detto che il parziale ed approssimato distanziamento all'interno del centro di accoglienza non sarebbe bastato a contenere la propagazione del Coranavirus, e cosi è stato.
Ora il Prefetto di Cosenza dovrà necessariamente mettere ordine in città, trasferendo i positivi del Centro CAS di Via Firenze e quelli del centro CAS di Via Pò in altro luogo, altrimenti arriveremo al 100% dei contagi al loro interno.
Intanto la responsabile del USCA Tirreno con sede a San Lucido, Dott.ssa Benavoli, ci ha in parte tranquillizzato, assicurandoci che si continuerà, anche nella giornata di domani Sabato, nello screening della popolazione sul territorio, extracomunitari compresi, e la sua attenzione domani si porrà su un paio di attività Agricole/Commerciali nella frazione di Campora San Giovanni, oltre che sui 10 extracomunitari conviventi del positivo di Ieri.
La Dottoressa Benavoli ci ha spiegato che il processo di negativizzazione dei positivi è un processo mediamente lungo, anche un paio di mesi, e che attualmente i medici Sanitari sono attenti nel monitoraggio sul territorio.
Appena avremo nuove vi aggiorneremo.
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Scrive cosi Enzo Giacco, ex Amministratore della nostra Città, sul suo profilo Social di Facebook.
Non le manda certo a dire nei riguardi dell'Amministrazione del Centro CAS "Ninfa Marina", gestita dalla Cooperativa Zingari 99.
UNA STRUTTURA CHE È STATA INCAPACE DI EVITARE IL DIFFONDERSI DEI CONTAGI E CHE GIÀ IN PASSATO ERA STATA OGGETTO DI POLEMICHE NON HA MOTIVO D’ESISTERE.
Nell’interesse, innanzitutto, dei migranti è necessario trasferire i positivi al Covid del CAS di Amantea in altra struttura.
“Trovo incomprensibile che le istituzioni competenti, nonostante le diverse sollecitazioni, non abbiano ancora dato alcun cenno né in merito alla necessità di informare la città, né al trasferimento dei positivi al Covid presenti al CAS. Il timore, infatti, è che la promiscuità possa essere ancora causa di diffusione del virus. Ci sono decisioni importanti da prendere in primis a tutela dei migranti.
In questo momento, tra l’altro, via Firenze - strada che costeggia la struttura - è praticamente chiusa perché presidiata dall’esercito. E non mi sembra che vi sia segnaletica, né su via dogana né sulla s.s. 18, che ne indichi la chiusura.
Una circostanza che sta creando grossi disagi alla popolazione domiciliata nel quartiere - che per raggiungere la propria abitazione è costretta a fare il giro della città - e soprattutto ai cittadini ed alle famiglie che abitano all’interno della zona chiusa al traffico!
Per quanto tempo una strada pubblica dovrà restare inaccessibile perché sorvegliata dall’esercito?
L’interrogativo è sempre lo stesso: una struttura li posizionata, che per garantire la sicurezza deve essere piantonata notte e giorno dall’esercito e dalle forze dell’ordine, può essere il luogo più idoneo per ospitare dei positivi al coronavirus?
La risposta, ovviamente, è retorica!
Per questo, ancora una volta, auspico che le istituzioni competenti intervengano per mettere fine ad una situazione divenuta davvero incomprensibile e che sta causando sofferenza ai migranti ed alla popolazione tutta
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La nostra redazione è in stretto contatto con i medici del USCA di San lucido, oltre che con i funzionari dell'Igiene Pubblica di Amantea, in merito all'attuale situazione presente nel nostro comune relativa al Covid 19.
Complessivamente dall'inizio della nuova vicenda legata al CAS "Ninfa Marina" di Amantea siamo arrivati ad oltre 250 tamponi effettuati sul nostro territorio.
Questa mattina sono stati effettuati 60 tamponi in varie attività commerciali ed agricole sul nostro territorio, ove i residenti del centro di accoglienza hanno prestato direttamente o indirettamente la loro attività lavorativa.
Per fine settimana ulteriori 40 tamponi verranno effettuati a completamento dello screening sulle attività agricole/commerciali da parte del USCA di San Lucido.
Tutto ciò previsto da parte dei medici sanitari nella attività di controllo e monitoraggio al contenimento della propagazione del virus in città, e infine, non per ultimo, inteso a tranquillizzare la popolazione del comprensorio di Amantea.
Inoltre il centro d'Igiene Pubblica di Amantea ha stretto una collaborazione fattiva con il Funzionario responsabile dell'ufficio Anagrafe del Comune di Amantea, in merito alla presenza di extracomunitari in appartamenti privati nella nostra città, che verranno anche essi sottoposti a tampone nei prossimi giorni.
I numeri delle attività di screening svolte da parte dell'USCA e dei positivi è un numero importante nel Comune di Amantea, che desta forte preoccupazione all'intero hinterland del comprensorio del Comune di Amantea.
Tuttavia c'è da mettere sul piatto della bilancia che, da fonti autorevoli ci fanno sapere che, la carica batterica presente nei soggetti positivi al coronavirus non è come quella di inizio anno, ne è dimostrazione che molti familiari delle persone che hanno contratto il coronavirus sono risultate negative ai precedenti tamponi.
I medici sanitari comunque tengono a tranquillizzare la popolazione, informandoci che si sono adottate tutte le misure tecniche per arginare e contenere le positività all'interno del territorio.
Al momento, Amantea, ha solo un cittadino del Comune di Amantea, positivo al coronavirus, più un numero di 32 persone del centro CAS "Ninfa Marina" positive al covid 19.
Questi attualmente sono i numeri ufficiali in mano alle autorità sanitarie, vi aggiorneremo di volta in volta non appena avremo coscienza di altre novità.
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Amantea 4.9.2020
Per la Città di Amantea ieri è stata, nuovamente, una giornata molto pesante, chiusa la sera prima con una leggera protesta di alcuni cittadini residenti, in merito alle preoccupazioni, tutte ampiamente giustificate, sulla gestione dei positivi del centro CAS di via Firenze, aperta, l'indomani ovvero ieri, con l’arrivo di tutte le Forze dell’Ordine e l’arrivo anche delle Forze Armate.
La mattinata, inoltre, di ieri è stata una carrellata di media televisivi e Forze dell’Ordine, in mezzo alla quale i poveri migranti, ripresi in una protesta dipesa fondamentalmente dalla mancanza di informazioni relativa alla loro situazione, hanno cercato di comprendere e farsi comprendere, inutilmente.
Oggi la situazione continua ad essere confusa, stamattina sono arrivati tutti i dispositivi di quarantena per gli ospiti del Centro migranti emessi, in ampio ritardo dal Comune di Amantea, in mezzo al quale la struttura del Centro Migranti di via Firenze, con tanto di operai e ditte al lavoro, in fretta costruisce ed assembla separatori in muratura e ferro, simili a lagher tedeschi.
In tutto questo si capisce che nessun migrante verrà trasferito, ne ora ne in futuro, ne positivo ne in quarantena, perché non conviene a nessuno di coloro che hanno potere decisionale, ne tanto meno conviene spostarli dove potrebbero, a loro parere, creare maggiori problemi.
Vorremmo proporvi una riflessione sulla vicenda dei 26 positivi al Covid, almeno per ora questi sono i numeri, nel centro accoglienza di via Firenze.
- Ogni simile struttura necessita di un accredimento per poter ospitare i cosiddetti migranti;
- L’accreditamento viene rilasciato dalla Prefettura competente dopo accurata visita ispettiva di un nucleo tecnico di valutazione.
Nucleo che, ovviamente, racchiude diverse competenze specialistiche.
Ciò, si premette, perché l’atto di accreditamento è la vera “chiave di volta” sul da farsi.
Ora, acclarato che su 97 ospiti un quarto di loro risulta positivo, ovvero ben 26, questa struttura può continuati a mantenere lo status di “struttura accreditata”?
Ecco, credo che chi ha accreditato ha l’obbligo di rimandare nuovamente il nucleo di valutazione per dare risposta a questa semplice domanda:
I 26 soggetti positivi possono all'interno della struttura essere separati dai restanti 75 al fine di evitare ulteriori ed inevitabili contagi?
Se ciò non è possibile, così come crediamo non sia possibile, allora è bene che venga sospesa con immediatezza la certificazione di accredito con contestuale spostamento di tutti i soggetti ivi allocati.
Poi, si proceda alla sanificazione della intera struttura con l’esecuzione delle opere ritenute fondamentali e solo dopo si potrà riaccreditare la struttura e ricollocarci gli ospiti.
Mi pare invece che di tutto ciò, che è di una semplicità disarmante, non vi sia traccia alcuna.
Il rischio concreto, se non si procede con tutte le precauzioni del caso, è di avere nel bel centro della città un vero e proprio focolaio con 97 positivi.
Sarebbe davvero un errore madornale che le Autorità competenti non possono permettersi.
Ne va della salute di una intera comunità.
Si lavori con coscienza e con generosità per salvaguardare tutti.
Questo è il nostro auspicio.
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Sono 25 migranti, tra cui due minori, e un operatore del Centro CAS “Ninfa Marina” di Amantea i positivi al Coronavirus CoVid19.
Questo è il risultato finale dello screening posto dall’U.S.C.A. di San Lucido che ha effettuato il test lo scorso Lunedi.
La popolazione è abbastanza preoccupata dalla notizia, pochissimi coloro che hanno occupato la statale 18, molti stanno attendendo le decisioni da parte della prefettura di Cosenza, che sono arrivate in redazione pochi minuti fa.
Sostanzialmente nulla di che, nessuna zona rossa, solo un maggiore e costante controllo del Centro di Accoglienza, con una meticolosa separazione degli ospiti attraverso un isolamento all’interno della struttura.
In un ottica di rafforzamento della vigilanza ai CAS, il Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza ha deciso l’impiego di unità delle Forze Armate, queste ultime utilizzate in servizi antimovida a Diamante, che arriveranno su Amantea nelle prossime 48 ore.
Avevamo scritto profeticamente, a mò di battuta, in un articolo precedente, che ad Amantea i Militari sarebbero arrivati a Settembre, e cosi è stato.
In tutta onestà, crediamo sia al momento la cosà più corretta da fare.
Ci auguriamo in un futuro imminente che il centro di accoglienza venga almeno spostato al di fuori del centro abitato, a tutela delle numerose famiglie che abitano nel circondario.
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Tanto tuonò che piovve.
E’ Appena arrivata la notizia ufficiale in redazione che nel centro di Accoglienza migranti “Ninfa Marina” di Amantea vi sono 25 positivi.
E’ il risultato, al momento parziale, ma quanto mai preoccupante, dei 97 tamponi effettuati lo scorso Lunedi nel centro CAS di via Firenze dall’USCA di competenza, guidata dalla dottoressa Benavoli.
E’ notizia di pochi minuti fa che presso la Prefettura di Cosenza è in corso una Riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, sicuramente il Centro di Accoglienza “Ninfa Marina" sarà dichiarato zona rossa, probabilmente anche ad Amantea ci sarà un forte ristringimento da parte delle Forze dell’Ordine delle libertà individuali.
A presto nuovi aggiornamenti.
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Incessante la ricerca da parte delle autorità di Pubblica Sicurezza del cittadino Nigeriano, residente presso il centro CAS di Amantea, in stato di quarantena, positivo al coronavirus, uscito dal medesimo nella mattinata di oggi e mai tornato.
Dalle informazioni ricevute, da ben informati, si tratta di un ragazzo Nigeriano poco più che ventenne dal carattere introverso ma non violento, magari la notorietà della positività, dato la giovane età, ha scatenato in lui una “fujitina” improvvisa, speriamo venga al più presto ritrovato e posto in stretta sorveglianza e con le cure mediche del caso.
Intanto la USCA di competenza, ovvero la Unità Speciale di Continuità Assistenziale, alla guida della quale nella nostra zona vi è la dottoressa Benavoli, ha effettuato, completandola stasera, lo screaning di circa 100 test, per sospetto SARS CoV 2 nel centro di Accoglienza CAS “Ninfa Marina” di Amantea.
Nei prossimi giorni, magari già domani, avremo dei risultati definitivi, così da avere un quadro certo della problematica nel centro, anche se è da oggettivamente stabilire dove e come i poveri migranti, da più anni residenti in città, abbiamo contratto il Coronavirus.
Ci hanno comunque rassicurato, i medici del Igiene Pubblica di Amantea, che attualmente la carica batterica presente in città sia dei migranti che del giovane ragazzo amanteano è molto bassa, quindi difficilmente contagiosa.
Ci corre l’obbligo di tenervi sempre aggiornati in merito per ogni eventuale nuova informazione.
La redazione
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Desta molta preoccupazione tra i residenti la questione delle tre persone trovate positive al coronavirus presso il centro CAS “Ninfa Marina” di Amantea.
Due Bengalesi ed un Nigeriano al momento le persone positive al coronavirus, quest’ultimo già conosciuto alle nostre forze dell’ordine per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, pare al momento non sia presente all’interno del centro.
Pertanto pare sia in itinere una caccia all’uomo da parte dell’Arma dei Carabinieri.
Voci attendibili ci hanno informato che entro la serata di oggi o al massimo entro domattina, tutti i 150 ospiti del centro CAS verranno sottoposti a tampone per covid 19, anche per dissipare voci insistenti di minori non accompagnati con sintomi influenzali all’interno della struttura.
Intanto pare sia intervenuta la politica che “conta” con pressioni per il trasferimento, in centri specializzati, per i tre positivi, oltre che per gli extracomunitari eventualmente contagiati dagli ospiti nella struttura cittadina.
Nessuna azione razzista, ci confermano, solo una oculata procedura contenitiva che vedrebbe azzerata la possibilità di eventuali ulteriori contagi, data la carenza, conclamata, di controllo e vigilanza all’interno della struttura CAS.
Intanto una buona notizia c’è, la famiglia del ragazzo positivo di Amantea, delle scorse settimane, ha effettuato il test con esito negativo.
Vi aggiorneremo ulteriormente
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Vade et revertere
Le ultimissime informazioni pervenute a questa redazione, nella serata di oggi, sono che entro domani tutti i migranti in stato di quarantena, presenti nella palazzina di via Lavagaenza, saranno trasferiti, come i loro compagni di viaggio, nella capitale, sempre al policlinico Celio, per finire la loro quarantena.
Il trasporto avverrà, anch'esso, attraverso un pullman messo a disposizione dalla Croce Rossa Italiana.
Molte di noi ieri sera si sono rattristati, anche se non erano presenti, almeno fisicamente, al trasferimento dei migranti.
Abbiamo seguito un po' tutti, però, le dirette Facebook di zippa e di altri.
Ad ognuno di noi le immagini del trasferimento hanno suscitato sentimenti contrastanti, chi di tristezza, chi di sgomento e comunque un po' a tutti di consapevolezza di aver forse inviato un messaggio sbagliato ai nostri figli.
Per amor di Dio l'errore primordiale non è stato certo fatto dal Comune di Amantea o dai suoi abitanti.
L'errore primordiale è stato fatto da funzionari prefettizi poco consapevoli di una malattia, per nulla rispettosi di ragazzi immigrati positivi al coronavirus, venuti in Europa ed in Italia a cercare fortuna, e poco consapevoli della forza e della tenacia di una città quando ritiene di essere stata colpevolmente danneggiata.
Speriamo che chi di competenza non assecondi più consigli emanati con tale leggerezza.
La riflessione che ci poniamo a freddo oggi è che in primis auguriamo a questi ragazzi, nostri fratelli, un pronta guarigione in un centro medico di eccellenza.
Perché per chi non lo sa il Policlinico Militare del Celio "S.Ten. MOVM Attilio Friggeri", è un ospedale militare del Corpo sanitario dell'Esercito Italiano, ha operato in tutti i principali teatri di guerra cui ha preso parte l'Italia, dalla guerra di Libia, alla prima e alla seconda guerra mondiale, il ricovero o le visite specialistiche presso il policlinico sono riservate alle sole forze armate italiane e ai parenti dei militari aventi diritto al Servizio sanitario militare.
La seconda riflessione che vogliamo cogliere e proporre e di chiedere al Ministero degli interni che non appena questi ragazzi risulteranno guariti da questa grave malattia, di riportarli ad Amantea, dove siamo sivuri verranno accolti da una popolazione affettuosa, tollerante, umana e cordiale.
Invitiamo pertanto i Commissari Straordinari, nel caso ci fosse la possibilità legale a concedere la cittadinanza onoraria a questi ragazzi che sono venuti in Italia a cercare fortuna, a cui la città di Amantea non intende girare le spalle.
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Riceviamo una nota dell'associazione VIVIAMANTEA che vi riportiamo integralmente:
"È da poco ufficiale la notizia che le 13 persone positive al Covid ed ospitate in un centro di accoglienza di Amantea, saranno trasferite in una struttura sanitaria più adeguata a Roma.
Accogliamo tale notizia positivamente, sia per le 13 persone che potranno ricevere così cure e assistenza più adeguate, sia per la città di Amantea, che può continuare ad essere considerata una cittadina Covid-free, come lo è sempre stata.
Ci teniamo a precisare che, come abbiamo già precedentemente comunicato, anche con la presenza di queste 13 persone, visto che si trovavano in quarantena e sotto sorveglianza, Amantea non ha mai smesso, neanche per un istante, di essere un posto sicuro.
Ma ora, per chiunque abbia potuto avere dubbi o preoccupazioni di ogni genere, è assodato che sia così.
Pertanto continuate a sceglierci per i vostri acquisti, per le vostre vacanze, per le vostre passeggiate.
Noi saremo sempre qui ad accogliervi, con la gentilezza di sempre e con le dovute precauzioni, perché ci teniamo alla salute di tutti e perché bisogna sempre stare in guardia contro questo virus che ci ha tenuti chiusi per tanto tempo".
Noi siamo pronti, noi ci siamo, noi vi aspettiamo.
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