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Un incidente affatto curioso.

Erano le 23 circa di ieri 18 luglio.

 

Una serata afosa.

Forse per il caldo un migrante ospite della “Ninfa marina” era su un balcone del centro di accoglienza.

Per ragioni sconosciute il giovane migrante è caduto su un altro migrante che sotto il balcone fumava una sigaretta

 

Il migrante caduto batteva la testa e veniva immediatamente soccorso e trasportato nel vicino nosocomio di Paola

Anche l’altro migrante,quello sul quale è caduto il primo giovane, ha avuto bisogno delle cure dei sanitari ed è stato accompagnato all’ospedale di Paola.

 

 

Quest’ultimo è rientrato oggi.

Il primo migrante, quello caduto, invece è ancora in ospedale.

Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri.

Nella foto la freccia indica da dove è caduto il migrante.

Poverino. E’ venuto da tanta lontana via per rischiare di finire nelle galere italiane.

Forse nemmeno sa che la vendita di hascisc al momento è illegale.

 

Magari non parla nemmeno l’ italiano.

Per lui e per chi prima di lui è stato arrestato si tratta di un lavoro dal quale trae un reddito, un lavoro facile e poco faticoso come è quello che si trova nelle campagna o nei negozi amanteani.

Certo che si tratta di ragazzi sfortunati, nati e vissuti in paesi dove c’è la guerra , la fame, dove non c’è lavoro, dove magari la vendita di hascisc è libera e non permette la produzione di reddito.

Ma la sfortuna è ancora maggiore se si pensa che stasera ad Amantea il sottosegretario Della Vedova parlerà a favore della liberalizzazione della Cannabis.

Due le domande da porsi.

La prima è dove questi profughi si procurano la droga?

Li si vede spesso alla stazione ferroviaria partire e ritornare e certamente non sono pendolari.

La seconda è chi ha fatto loro da tramite con i fornitori?

Non riusciamo a credere che siano stati ingaggiati sin dall’inizio della loro Odissea umana e che siano giunti in Italia solo per fare questo lavoro.

E’ più facile supporre che qualcuno dei profughi da tempo in Italia sia il trait d’union che li avvia a questo mestiere o nel caso delle donne a quello di escort.

Per fortuna i carabinieri di Amantea li seguono e quando li trovano con hascisc li arrestano dando inizio alla farsa del giudizio per direttissima al quale segue la firma in caserma e nei casi più gravi gli arresti domiciliari.

Qualcuno di loro comincia a preoccuparsi e si chiede “Cosa ci succederà quando sarà approvata la legge sulla liberalizzazione ? Perderemo il nostro lavoro?

Affatto ci sentiamo di rispondere .

Tra di loro , magari, sarà costituita una cooperativa per la produzione di marijuana.

5 piante per cadauno possono dare luogo ad una vera e propria piantagione.

Non dovranno più comprarla la droga e potranno venderla illecitamente come oggi, arrestati e liberati,( mica possono metterli tutti in carcere! Non ci starebbero …..)ed a prezzo più basso di oggi, dando luogo ad un grande mercato.

Peraltro loro girano in bicicletta mica in auto!

Ad maiora!

Pubblicato in Cronaca

Era da tempo che i Carabinieri di Amantea indagavano sullo spaccio di droga nella cittadina tirrenica. E la città era, per questo, fortemente presidiata.

 

E così a tarda notte una pattuglia dei Carabinieri della stazione di Amantea hanno sorpreso nel centro di Amantea un somalo nel mentre spacciava droga.

 

Un incontro evidentemente concordato nel luogo e nell’ora.

L’acquirente è andato via ma di lui no sono note le generalità.

Invece i carabinieri hanno bloccato il somalo sottoponendolo a perquisizione personale

Ma non hanno mancato, i militi della benemerita, di effettuare una approfondita perquisizione domiciliare nei locali della Ninfa marina che ospita i profughi.

 

Il somalo è stato tratto in arresto e tradotto presso il carcere di Paola in attesa del giudizio dell’Autorità Giudiziaria di Paola.

Ora i Carabinieri, a cominciare dal capitano Antonio Villano, comandante della Compagnia carabinieri di Paola, si chiedono ed indagano su chi abbia fornito la droga al giovane profugo di 21 anni che aveva ottenuto il permesso di soggiorno in Italia e che ora rischia di essere espulso in Somalia.

Si cerca di sapere chi guidi il traffico di droga nella cittadina tirrenica, chi rifornisce la droga, chi siano ancora i fruitori del traffico di droga che coinvolge i profughi e quant’altro ancora di illecito li coinvolge.

 

Il giovane somalo infatti è stato trovato in possesso di soldi dello smercio di droga e di altri dosi di stupefacente già confezionate e pronte allo smercio.

Ora si attende il pronunciamento del giudice del tribunale di Paola.

La vicenda però dà la misura di una situazione difficile nella città e della necessità di maggiori forze di Polizia finalizzate alla lotta al traffico di droga.

Noi ci chiediamo come e perché un giovane voglia rischiare di ritornare in Somalia( nella foto la emblematica situazione della Somalia) spacciando droga

E’ una scelta od una costrizione e chi eventualmente lo costringe?

Pubblicato in Primo Piano

Stamani le Forze dell’ordine sono intervenute presso l’ex Hotel Ninfa marina per controllare la situazione della protesta dei profughi.

 

Un intervento necessario atteso che gli ospiti erano arrivati presso la stazione ferroviaria con cartelli di protesta ed esisteva il timore della teorica ma sempre possibile interruzione del traffico ferroviario.

 

Come sempre in questi casi un piccolo gruppo di più facinorosi spingeva gli altri in una protesta legittima e significativa ma che non poteva né doveva trascendere

Ed infatti stando ai presenti appena qualcuno dei protestatari è andato oltre le righe ecco il fermo e deciso intervento delle forze dell’ordine che li hanno portato in caserma per la identificazione ed altro di legge.

Ma non solo questo.

Stanti le lamentele sul cibo ecco giunti presso l’albergo i sanitari del distretto del Tirreno , ma non quelli di Amantea.

Notizie attendibili parlano di sanitari giunti dal nord del distretto e che hanno provveduto ad attendere la ditta di catering controllando il cibo arrivato , sia come tepore, sia come cottura e procedendo anche a controllare le autorizzazioni sanitarie della ditta fornitrice.

Sembra sia risultato tutto a posto e nessuna obiezione tantomeno sanitaria è stata eccepita

Pur tuttavia corre voce che la cooperativa abbia valutato di procedere alla preparazione dei pasti direttamente nella cucina dell’albergo.

Antistanti alla Ninfa Marina anche una pattuglia della Polizia Municipale

Sul tardi della mattinata i profughi che erano stati portati in caserma sono stati riportati nell’albergo.

E così è terminata la protesta dei profughi.

La san Giorgio della Marina militare è sbarcata a Reggio Calabria con 1.023 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel canale di Sicilia.

Un neonato di 20 giorni è stato portato in ospedale per precauzione.

Ospedalizzati anche tre ustionati ed una donna incinta al quarto mese il cui marito è disperso in una delle traversate.

Dieci persone sono state trovate affette da scabbia.

Tra gli oltre mille migranti di varie nazionalità, ben 141 minori e 84 donne.

400 circa i migranti ospitati a Reggio Calabria, divisi fra lo Scatolone, il palazzetto dello sport in zona stadio, e la palestra della scuola Boccioni.

Le famiglie con minori e i minori non accompagnati sono state smistate in case famiglia e centri di accoglienza gestiti da volontari in città e in provincia.

150 i migranti inviati ad Amantea, 250 circa quelli inviati in altre strutture in Calabria e fuori Calabria.

Contrariamente ad alcuni giorni fa i migranti non sono stati presi in carico dalla Protezione civile amanteana , né sono stati alloocati nella palestra della Scuola media di Amantea od in quella della scuola media di Campora SG indicate proprio dal Piano di Protezione civile per questi casi.

Saranno ospiti come negli scorsi anni nella struttura della Ninfa Marina in Via Firenze dove saranno anche rifocillati

Sono tutti giovani ; della stessa età dei precedenti velocemente scomparsi , anzi volatilizzati in pochissime ore, anzi nel corso della notte diretti vero Milano

Ma questi non vengono come gli altri dalla striscia di Gaza e dalla Siria.

E non hanno come i precedenti le tasche piene di soldi. Questi ci sembrano più poveri, trasandati

Non sappiamo se anche loro come i precedenti spariranno in una notte od in un mese; o se, invece, resteranno fino a quando non saranno svolte le pratiche burocratiche

Stando alle prime indicazioni della Polizia che li ha accompagnati da Reggio Calabria ad Amantea e degli autisti dei tre pullman sembra provengano dalla Nigeria, dal Ghana, dal Bangladesh , e da diversi altri posti dell’Africa Sahariana e sub sahariana e dall’Asia .

Hanno i visi stanchi, anzi stravolti. Qualcuno sorride. (Nella foto scende uno degli autisti di un pullman appena arrivato ad Amantea)

Non sanno che intorno a loro si manifestano le prime reazioni.

Non sanno nemmeno che altri loro connazionali già ospitati nella stessa Ninfa marina vivono e lavorano tranquillamente ad Amantea pienamente integrati.

Ma scopriranno tutto in pochi giorni

arrivanoipullmans

profughidentrounpullman

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Pubblicato in Primo Piano
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