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amantea bella

Riceviamo, condividiamo a pieno e pubblichiamo un grido d'allarme dalla Città di Amantea, rivolto non solo alle istituzioni ma anche alla popolazione residente nella nostra ridente cittadina;

 

"Lo lancia a gran voce la Delegazione Covid di Amantea, che rappresenta la moltitudine delle associazioni, dei gruppi politici e dei comitati del territorio, che hanno scelto come guida l’Associazione Commercianti Viviamantea.

 

Riteniamo quindi di parlare a nome della cittadinanza esprimendo la sempre più crescente preoccupazione per la grave assenza delle istituzioni responsabili della tutela e della salvaguardia della salute pubblica.

 

Assenza ingiustificabile vista soprattutto la mancanza di strutture sanitarie adeguate e degli strumenti necessari in questo periodo, come i tamponi, processati con ritardi gravissimi, in quanto l'unico laboratorio presente nella provincia di Cosenza è assolutamente insufficiente.

 

Da quando abbiamo formato questa nostra delegazione, abbiamo sempre percorso la strada istituzionale, confrontandoci con le autorita' preposte alle quali abbiamo portato una serie di richieste rimaste gravemente disattese.

 

Riconosciamo e ringraziamo l'impegno e l'abnegazione delle autorità sanitarie locali e in particolar modo della dottoressa Benavoli, ma per il resto segnaliamo un preoccupante Zero Assoluto.

 

Perché i Commissari Prefettizi, nel bel mezzo di questa emergenza, hanno chiuso il Comune e deciso di recarsi ad Amantea soltanto per due ore a settimana?

 

Ci ritroviamo a cercare soluzioni per il territorio ma non abbiamo le istituzioni con le quali poter interloquire.

Ci sentiamo abbandonati e pretendiamo la riapertura del Comune e di un canale vero di comunicazione.

E suggeriamo anche la chiusura delle scuole, in via cautelativa, fino a quando non avremo un reale resoconto della situazione di Amantea.

 

Ai Commissari chiediamo anche:

-un bollettino di informazione quotidiana che è il minimo da garantire ad ogni comunità.

- il funzionamento di un centro operativo comunale con dei numeri di emergenza sempre attivi e funzionanti.

 

Alla Prefettura, alla Regione e all'Asp chiediamo invece quanto segue:

- l'individuazione sul territorio provinciale di altri laboratori per il processamento dei tamponi, che tra l'altro era già stato individuato a Rossano, perché non è funzionante?

- uno screening della popolazione con garanzia dei tracciamenti che attualmente non sono garantiti, visti i ritardi nel processamento dei tamponi.

Chiederemo il conto, molto presto e a tempo debito, a chi oggi non sta facendo il proprio dovere, mettendo a rischio la salute pubblica di tutti i cittadini.

Amantea ha il diritto di essere tutelata!

 

Per ultimo, facciamo un appello a tutta la popolazione a prestare la massima attenzione continuando a rispettare rigidamente tutte le dovute precauzioni.

Il COVID-19 è arrivato stavolta in Calabria molto di più che nel precedente periodo di lockdown, non dobbiamo assolutamente sottovalutarlo.

Chiediamo a tutti, soprattutto ai più giovani, di essere consapevoli del rischio e di comportarsi in modo responsabile, per la salute propria e delle persone più anziane e fragili.

Restiamo uniti e dimostriamo il nostro senso di comunità.

Per tutti noi e per Amantea"!

 

Delegazione Covid Amantea, la popolazione tutta.

 

Pubblicato in Primo Piano

Dott. Saverio Iacopino MCH 02L’équipe del dott. Iacopino ha osservato l’incidenza di fibrillazione atriale e aritmie ventricolari nei degenti Covid positivi presso Maria Cecilia Hospital di Cotignola durante la prima ondata della pandemia. I risultati sono stati pubblicati su Circulation (AHA Journals)

Cotignola (RA), novembre 2020 – Le molte incognite legate al Covid-19 hanno spinto diverse branche mediche a studiare comorbidità e conseguenze derivanti dall’infezione da Coronavirus nei pazienti ospedalizzati e gli effetti delle terapie adottate. L’équipe di Aritmologia ed Elettrofisiologiadi Maria Cecilia Hospital, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, coordinata dal dott. Saverio Iacopino ha osservato l’incidenza di problematiche del ritmo cardiaco nei pazienti affetti da Covid-19 ricoverati presso l’ospedale di Cotignola (RA) dal 1 al 26 aprile 2020, sia come conseguenza diretta dell’infezione da Coronavirus sull’attività cardiaca, sia come effetto delle terapie farmacologiche prescritte.

I primi risultati sono stati oggetto di una pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Circulation: Arrhythmia and Electrophysiology (AHA Journals).

“I pazienti trattati per Covid-19 presentano un aumentato rischio aritmico – spiega il dott. Iacopino, Coordinatore del Dipartimento di Aritmologia a Maria Cecilia Hospital –. Inoltre, sono sottoposti a terapie preventive per il rischio trombotico e questi farmaci presentano a loro volta dei rischi. Antibiotici, antinfiammatori ed eparina hanno dimostrato di avere effetti positivi sull’aspettativa di vita di questi pazienti a prezzo di effetti collaterali attesi, non solo su fegato e reni, ma anche sul cuore”.

È infatti risaputo che i farmaci come l’azitromicina o l’idrossiclorochina, utilizzati nelle terapie per infezione da Covid-19, possono allungare l’intervallo QT (il QT corrisponde al tempo di recupero dei ventricoli del cuore tra una prima contrazione e la successiva). “Attraverso questo parametro è possibile misurare gli effetti di questi farmaci e prevenire la possibile insorgenza di aritmie cardiache”,commenta il dott. Iacopino.

L’osservazione ha interessato l’effetto delle terapie farmacologiche per Covid-19 su parametri semplici quali il QT; ma anche l’incidenza di aritmie, atriali o ventricolari o l’eventuale necessità di interventi necessari per il controllo delle aritmie stesse.

“I pazienti con infezione da Covid-19 hanno mostrato un prolungamento dell’intervallo QT nel 17% dei casi, senza evidenza di aritmie maligne, in oltre il 40% dei degenti abbiamo registrato una maggiore incidenza di fibrillazione atriale di nuova insorgenza, considerato un indicatore di rischio per ictus, ma anche un marker dell’infiammazione nel muscolo cardiaco, mentre è stata documentata una bassa incidenza di aritmie ventricolari non sostenute e bradicardie sintomatiche.” commenta il dott. Iacopino.

L’équipe del dott. Iacopino ha potuto svolgere queste osservazioni perché ha supportato, per l’intero periodo, il personale sanitario dedicato ai pazienti Covid ricoverati a Maria Cecilia Hospital. Questo ha permesso di individuare le manifestazioni aritmiche e di intervenire quando necessario.

L’aritmia atriale è stata gestita in acuto secondo le indicazioni delle linee guida, nessun degente ha sviluppato aritmie maligne e, una volta negativizzati dall’infezione Covid-19 e dimessi dall’Ospedale, tutti i pazienti sono stati seguiti anche successivamente per verificare eventuali effetti a lungo termine.

Nessuno dei pazienti, a distanza di 6 mesi, ha riscontrato una necessità di intervento. Alcuni sono però tuttora seguiti attraverso un loop recorder, un registratore impiantato sottopelle che consente di verificare se l’aritmia era una problematica momentanea e dunque solo riconducibile all’infezione da Covid-19 o alle terapie anti Covid-19, oppure se il paziente, non avendo superato quegli esiti, possa presentare ulteriori manifestazioni della patologia infiammatoria. In quest’ultimo caso allora si potrà procedere con un intervento risolutivo dell’aritmia, con un’ablazione, un pacemaker, a seconda del singolo caso.

La pubblicazione verrà integrata con una secondo articolo dedicato al monitoraggio post dimissioni.

“Ad oggi conosciamo il fenomeno in atto – conclude il dott. Iacopino –, mancano ancora invece degli studi che ci diano indicazioni precise sull’eredità del Covid-19 sulla nostra salute. Le ulteriori indagini in corso sui pazienti ci permetteranno di capire se la patologia Covid-19 presenterà manifestazioni aritmiche a distanza. I pazienti continuano infatti ad essere seguiti grazie alla telemedicina e in particolare al controllo in remoto tramite il loop recorder, siamo così in grado di gestire eventuali ricorrenze e complicanze a distanza”.

Breve dizionario delle terapie farmacologiche utilizzate per l’infezione da Covid-19

Azitromicina: è un antibiotico generico utilizzato per le comuni infezioni batteriche (non virali), come ad esempio mal di gola da streptococco, cistite, infezione ai denti.

Idrossiclorochina: è un antinfiammatorio utilizzato generalmente per il trattamento della malaria; agisce riducendo la flobosi, ovvero l’infiammazione, che nel Covid è predominante. Viene utilizzata anche per infezioni cardiache del miocardio e del pericardio (pericardite).

Ufficio stampa GVM Care & Research

Pubblicato in Calabria

amantea forzaAd Amantea l'emergenza che era sorta nella comunità degli immigrati per la diffusione del coronavirus si può considerare in gran parte superata: i positivi si sono ridotti a poche unità, e sono presenti solo tra gli immigrati residenti in abitazioni private tra Amantea e Campora.

Occorre riconoscere il buon lavoro  svolto dal dipartimento di prevenzione dell'Asp di Cosenza, e sul territorio in particolar modo dalla dottoressa Benavoli, la quale, nell' attesa dei trasferimenti che prometteva la Task Force regionale, ha costantemente monitorato i positivi, ha dato loro importanti prescrizioni per evitare la moltiplicazione del contagio e li ha seguiti da un punto di vista medico. 

La delegazione - coordinata da "Vivi Amantea"  e composta da rappresentanti di associazioni,  comitati civici e partiti - dopo la riunione tenutasi a Cosenza il 2 ottobre, ha seguito passo passo lo sviluppo delle varie fasi dell'emergenza, spingendo per dei trasferimenti che, oggi alla luce delle nuove norme sulle quarantene, non sono più necessari. 

Allo stato attuale dunque con la nuova normativa del 12 ottobre né sono necessari i trasferimenti né è previsto l'isolamento dei positivi, che dopo 21 giorni e senza sintomi non sono più ritenuti contagiosi. Certo la task force regionale, nella persona di Antonio Belcastro, ha ripetutamente rinviato i trasferimenti, ma il pericolo del contagio è stato ugualmente superato, anche grazie al rispetto delle norme di  isolamento da parte dei positivi,  nonostante vivessero in appartamenti piccoli e sovraffollati. 

Un risultato importante poi ci è stato garantito da Belcastro che ha dichiarato che esiste una struttura, ed è disponibile, ormai per altre emergenze non solo ad Amantea ma a questo punto in tutta la regione. 

La nostra  delegazione continuerà a lavorare su due direttrici fondamentali: da un lato avviare screening nell'ambito della  popolazione del nostro comune e dall'altro esercitare un controllo sul CAS, visto che le condizioni di gestione non sembrano rassicuranti.

Pubblicato in Politica

nicola-da-longobardiA seguito della comunicazione dipartimento prevenzione U.O. MEDICINA LEGALE DI AMANTEA nella giornata odierna sono state emesse n° 2 ordinanze isolamento obbligatorio. 

 Detto provvedimento è di natura precauzionale, in quanto i soggetti interessati dal provvedimento hanno avuto contatto con una persona positiva al  COVID-19 e non perché sono positivi al COVID. 

 Entrambi i soggetti sono in buono buono stato di salute e non presentano sintomi. 

 Sentito il dirigente scolastico e il dipartimento prevenzione, applicando le: “indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2” nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia, si è convenuto che al momento non sussistono  le condizioni per la chiusura della scuola. 

  

Vista la costante risalita della curva dei contagi, guai ad abbassare la guardia. Rispettiamo le regole, non disperdiamo i sacrifici fatti.

Giacinto Mannarino 

Pubblicato in Longobardi

amantea di notte2

Sono arrivati i risultati dei tamponi effettuati lo scorso sabato ai migranti in quarantena presso abitazioni private sul nostro territorio.

 

Ci aspettavamo di peggio, solo 4 nuovi positivi al coronavirus tutti migranti e nessuno che si sia negativizzato, segno, per quanto riguarda i nuovi contagi, che comunque il virus non è molto contagioso e che sta perdendo per via forza e capacità di contagio.

 

Per loro da domani dovrebbe iniziare il trasloco forzato presso una struttura idonea e confortevole quasi sicuramente nel catanzarese, ancora per la stampa top secret, al fine di negativizzare tutti e comunque di evitare ulteriori nuovi contagi.

Scende anche se di poco il numero dei nuovi contagi in Calabria, dove si contano 48 nuovi positivi.

 

Il maggior numero di casi ancora una volta nel reggino mentre in provincia di Cosenza si contano 9 contagi, 5 di questi in un nuovo focolaio a Celico.

Analizzando i dati e i numeri sul contagio in Calabria, compresi i residenti e le persone da fuori regione, sono 798  le persone positive al virus, 25 in più rispetto a ieri. 

Le vittime totali sono 104 mentre nelle ultime 24 ore si registrano 19 guariti in più che porta il totale delle persone che hanno sconfitto la malattia a 1.486.

 

Stabile da ieri il numero di persone ricoverate in ospedale: sono 43 in totale.

Di queste 18 sono a Catanzaro (di cui uno in terapia intensiva), 10 all’Annunziata di Cosenza e 15 al GOM di Reggio Calabria e 2 allo Jazzolino di Vibo Valentia.

Infine sono 755 le persone positive al Covid-19 in isolamento domiciliare con sintomi lievi o asintomatiche, 25 in più rispetto a ieri.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 789.

Pubblicato in Primo Piano

riunione covid3
Sintesi dell’incontro promosso dall’Associazione Commercianti

 

Si è tenuto presso il Mediterraneo Palace Hotel, in pieno centro città, un incontro promosso dall’Associazione Commercianti di Amantea con le parti attive e produttive in città.

 

L’assise cittadina è stata convocata al fine di trovare una unica voce ed un unico intento da perseguire per il bene comune, per scongiurare l’epilogo di una probabile dichiarazione di Zona Rossa della città.

 

Una delegazione dei sette sindaci del comprensorio, presenti all’incontro, assieme ad una delegazione delle forze politiche attive in città, oltre a delegati dell’Associazione Commercianti di Amantea, partirà domattina per incontrare il Prefetto di Cosenza, alla presenza, concordata telefonicamente questa sera del responsabile della task force Regionale contro il coronavirus, dott. Antonio Belcastro e del dott. Mario Marino direttore del dipartimento di Igiene e Salute pubblica dell’Asp di Cosenza.

 

La delegazione porterà a conoscenza sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza delle proposte fattive decise nella riunione tenuta questa sera.

Le proposte, semplici ma determinate, sono il frutto del pensiero univoco dei presenti al fine di tutelare la popolazione di Amantea e la sua economia.

Sostanzialmente la città intende sostituirsi allo stato, lì dove lo stesso ha miseramente fallito.

 

Tante le proposte condivisibili o meno, diversi i punti in comune ma tutti armati di uno spirito di comunità.

E’ una città viva quella che si è vista questa sera, con voci critiche verso coloro che hanno gestito l’emergenza in maniera molto leggera, ma le stesse voci decise a cambiare le sorti del nostro paese.

 

Una delle proposte più condivise è quella dello screening a tappeto della città, come fatto ultimamente a Stefanacoli, dove su 2500 abitanti circa sono stati eseguiti più di 1500 tamponi.

 

Un’altra proposta, lì dove dovesse definitivamente fallire il trasferimento dei migranti altrove, è legata alla requisizione di strutture ricettive chiuse da tempo, oppure al posizionamento di mega tende, dove la Protezione Civile Regionale può, in emergenza, come nello stato attuale, trasferire gli extra comunitari Positivi e tutti gli extra comunitari ancora in quarantena, tutelando gli stessi anche con più mediatori culturali.

 

Affetto alla città è stato dimostrato dai Sindaci del comprensorio, legati anche economicamente oltre che socialmente alla città.

Di fatto, domani, alcuni di loro, saranno in prima fila in Prefettura a chiedere di essere ascoltati a nome della Città di Amantea.

 

Aspettiamo di conoscere, con ansia, l’esito dell’incontro di domattina

 

 

Pubblicato in Primo Piano

 

amanteadinotte
È iniziato, già da ieri, il conto alla rovescia sulla possibilità che Amantea venga dichiarata “Zona Rossa”.

Entro le 12.00 di domenica, se non si troverà una soluzione definitiva al trasferimento dei migranti positivi al Sars-CoVid 2 da Amantea, la cittadina tirrenica verrà dichiarata dal Presidente della Regione Calabria On. Santelli “Zona Rossa”.

 

Se fossero confermate queste indiscrezioni autorevoli, a noi pervenute nella serata di ieri, la nostra cittadina avrebbe oltre che un danno anche una beffa.

L’unica colpa degli Amanteani è di essere persone pacifiche e non violente, il rovescio della medaglia è stato che chi di competenza ne ha abusato portando ai limiti la nostra pazienza.

 

Intanto oggi ad Amantea abbiamo assistito all’abile gioco delle tre carte, effettuato dalla Prefettura di Cosenza.

Nella mattinata di oggi una diecina di migranti del CAS “Ninfa Marina” di nazionalità Nigeriana, già ampiamente segnalati dalle forze dell’ordine per “turbolenza molesta all’interno della struttura”, sono stati traferiti a Palermo in una nave quarantena, cosi pare, dalla Croce Rossa Italiana scortata dai militari presenti in città.

 

Dei dieci solo alcuni erano positivi, gli altri, pare, siano negativi al Coronavirus, ma trasferiti sostanzialmente per ordine pubblico.

Intanto nel pomeriggio di oggi è stato chiuso il CAS “Attivamente” di via Po', nel quartiere Santa Maria, i dodici migranti presenti nella struttura sono stati distribuiti fra il CAS “Ninfa Marina” e gli alloggi sempre di proprietà della “Cooperativa Zingari 99” in via Lava Gaenza.

 

Un trasferimento a noi incomprensibile anche perché gli stessi erano isolati e tranquilli.

A che prò trasferirli nella “fort knox” di via Firenze?

Dove è risaputo che le condizioni complessive sono tutt’altro che tranquille?

Tutto ciò, ripetiamo, a noi è incomprensibile, forse qualcuno dovrebbe spiegarlo.

Perché non si sono trasferiti al CAS “Ninfa Marina” i migranti positivi negli appartamenti privati?

Che fra l’altro, pare, da voi insistenti, escano ed entrano dai loro appartamenti in quarantena?

 

Abbiamo saputo, inoltre, di un interessamento della Procura della Repubblica di Paola da parte del Procuratore Capo Dott. Pierpaolo Bruni, sulla situazione complessiva dei migranti ad Amantea.

Speriamo che almeno un uomo di stato integerrimo, come il Dottore Bruni, possa fare chiarezza su chi ha giocato sulla pelle di noi cittadini di Amantea.

 

Intanto, stasera, l’Associazione Commercianti di Amantea assieme ad altre associazioni, compresa quella degli albergatori, ha convocato, presso un noto albergo in città, le parti “attive” della città, assieme ai sindaci del comprensorio, per trovare, tutti assieme, una azione attiva e fattiva percorribile immediatamente dalla Città di Amantea sostituendosi, cosi di fatto, al Comune e quindi ai Commissari Straordinari.

Purtroppo, secondo noi, è troppo tardi per una reazione alla situazione, perché come si usava dire, una volta, in gergo campagnolo “la vacca è nelle fave”.

 

Speriamo bene.

 

 

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Avevamo scritto ieri che qualcosa nel trasferimento non quadrava, nessuna informazione era stata data agli addetti ai lavori e molti facevano orecchie da mercante.

 

Di fatti così è stato il trasferimento degli immigrati previsto per ieri è saltato.

 

La verità vera è che c’è stato un Sindaco che ha fatto il Sindaco, ovvero ha difeso e tutelato i propri cittadini, trovando una scusa qualsiasi per evitare il trasferimento, quindi da Amantea onore a Domenico Carlo Lomanni, sindaco di Gasperina, piccolo comune di poco più di duemila abitanti in provincia di Catanzaro.

 

Pollice verso invece per tutta l’armata “Brancaleone”, Regione Calabria compresa, che ha nuovamente abbandonato la nostra città al suo amaro destino.

 

Un piccolo aneddoto lo raccontiamo, anche se non ufficiale, è riportato a noi da addetti ai lavori, pare che qualche dirigente dell’Asp di Cosenza, di buon mattino, abbia chiamato il sindaco di Paola, Avv. Roberto Perrotta, per il presumibile trasferimento nel Comune di Paola, presso l’ex scuola alberghiera, sulla statale 18, degli immigrati positivi di Amantea.

 

Pare che le urla del Sindaco Perrotta, avverso alla possibilità, si siano sentite dal Santuario di San Francesco.

 

Ecco la differenza fra una buona Amministrazione Comunale ed una cattiva Amministrazione Comunale o una Amministrazione Prefettizia.

 

Comunque la polpetta avvelenata è rimasta nel Comune di Amantea, ora spetta di nuovo alla Regione Calabria, la cui nostra fiducia vacilla abbondantemente, ed a tutta l’armata “brancaleone” di trovare una soluzione alternativa, sperando che non venga resa pubblica, su rai tre Calabria, prima di essere stata effettuata.

 

Una ultima informazione in nostro possesso, abbiamo ricevuto, da parte di qualche immigrato al momento in quarantena, un messaggio di aiuto per viveri e generi di prima necessita(acqua), pare, da quello che ci dicono gli extracomunitari in quarantena, che non stia funzionando bene il servizio di vitto, predisposto dalla Caritas di Campora San Giovanni e consegnato dalla protezione civile di Amantea.

Invitiamo gli addetti alla distribuzione dei viveri mettersi in contatto con la nostra redazione che sarà collaborativa a fornire ogni spiegazione in nostro possesso.

 

Vi aggiorneremo nel caso ci fossero novità.

 

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casi amantea

Tutti noi abbiamo visto e sentito Antonio Belcastro, responsabile regionale della task force contro il Coronavirus, parlare concretamente a Buongiorno Regione ieri del trasferimento immediato dei positivi di Amantea in altro luogo.

 

La cosa ci ha in parte tranquillizzato tutti, ma sostanzialmente forse ci ha presi tutti per i fondelli?

E pure le pressioni politiche ci sono state e come, soprattutto con il Capogruppo Pd alla Regione Cons. Domenico Bevacqua e con l’On Bruno Bossio, mentre a destra solo con rappresentati locali.

 

Il trasferimento, dato anche a noi per certo ed immediato, si è bloccato.

Intanto i contagiati crescono a dismisura e il nervosismo si avverte evidente sia fra la popolazione che fra gli migranti.

 

Non vorremmo che questi fatti sfociassero in cronaca nera, tra l’altro possibile che non si capisce che più passa il tempo più aumentano i casi?

La Regione Calabria cosa vuole che ci ammaliamo tutti?

 

E pur vero che il virus ha perso molta potenza, e quindi è quasi diventato una influenza quasi normale, ma rimane pericolosa soprattutto per le persone anziane e per le persone con problemi di salute.

 

Oggi, tra l’altro come ha scritto anche Carlo Guccione consigliere Regionale in quota PD, è uscito su un articolo del Corriere della Sera che torna a parlare di Reparti Covid e di strutture che ospitano pazienti positivi.

 

Lo stesso Antonio Belcastro ha parlato di una situazione sotto controllo e afferma: “Siamo pronti a raddoppiare la capienza negli ospedali anche domattina”.

Peccato che nessuno ha detto ancora con chiarezza quante terapie intensive e sub intensive aggiuntive sono state realizzate rispetto a quanto previsto dal Piano anti-Covid.

Le altre Regioni snocciolano numeri, affrontano la situazione con dati alla mano.

 

In Calabria, invece, i cittadini continuano a non essere informati.

Mancano anche i dati sulla riorganizzazione dei Pronto Soccorso per il percorso Covid, dei mezzi di soccorso e della diagnostica radiologica dedicata ai pazienti Covid-19.

Nessuno ha mai risposto, ad esempio, continua Guccione nel suo comunicato stampa, a una mia interrogazione presentata lo scorso mese di luglio dove denunciavo inerzie, ritardi e inefficienze sul Piano di riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid-19.

Secondo il Piano sono previsti 134 posti letto di Terapia intensiva aggiuntivi e 123 posti letto di terapia semi-intensiva.

 

Ma ad oggi quali sono i numeri reali? Cosa è stato fatto?

Quanti posti letto nei reparti di Pneumologia sono stati aggiunti?

Tra l’altro, al sistema sanitario calabrese mancano 5000 figure tra medici, infermieri, OSS e tecnici radiologici.

Continuano a trascorrere le settimane e nessuno ha notizie di quanto è stato fatto fino ad oggi dall’Ufficio del Commissario e dalla Regione Calabria per contrastare una nuova ondata di contagi.

 

Per dirla breve c’è molta approssimazione ed incapacità organizzativa, speriamo in un breve cambio passo.

Per la cronaca stamattina una troupe televisiva di retequattro di “Diritto e Rovescio” programma giornalistico condotto da Paolo Del Debbio, accompagnata da Vincenzo Lazzaroli, ha intervistato Operatori Commerciali e cittadini di Amantea, il tutto andrà in onda giovedi sera.

 

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acquicella

Oggi giornata decisiva per le sorti della città

Di fatto oggi dovrebbero essere disponibili i risultati degli oltre cento tamponi effettuati lo scorso giovedì.

 

Ricordiamo, prima a noi stessi, che ad essere stati tamponati lo scorso giovedì, sono oltre che ai negativi del centro CAS “Ninfa Marina”, tutti i contatti familiari, lavorativi e domiciliari dei 21 positivi, tutti immigrati lavoratori ad Amantea con regolare contratto di lavoro.

 

Le sorti della città solo legati alle risultanze dei tamponi di oggi, di fatti nel caso di importanti positività, come numero, la città rischierebbe la famigerata Zona Rossa.

 

Ma ci sono importanti novità che riguardano la Prefettura di Cosenza.

 

La stessa nella giornata di oggi, probabilmente a seguito delle pressioni Politiche ed Amministrative a sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza, anche effettuate da parte dei Commissari Straordinari in città, assediati dalla popolazione, pare abbiano, in sinergia con l’Asl di Cosenza, individuato un vecchio villaggio alberghiero, sulle colline di Soverato, molto lontano dai centri abitati, ove trasferire tutti i migranti positivi in città.

 

Se fossero confermate queste indiscrezioni, a noi trapelate, Amantea avrebbe ottime probabilità di uscire dal tunnel in cui è finita, e finalmente abbracciare con fiducia il futuro.

 

Abbiamo inoltre saputo che, sia la nostra Polizia Municipale cittadina che i Carabinieri della locale stazione di Amantea, nella notte della notifiche delle ordinanze di quarantena, presso le abitazioni dei Migranti, abbiano osservato e rilevato, con invio della documentazioni fotografica, presso la Procura delle Repubblica di Paola, che numerose delle abitazioni affittate ai poveri ragazzi immigrati destavo in condizioni igienico sanitarie scandalose.

 

Le precarie condizioni igienico sanitarie pare siano dovute sia all’eccessivo numero di occupanti e sia per le condizioni in cui gli affittuari concedevano le medesime abitazioni.

Per queste ed altre motivazioni ci dicono siano stati inviate contestazioni di carattere pecuniario, oltre che denunce alla Procura della Repubblica di Paola.

 

Aspettiamo fiduciosi nuove importanti notizie.

 

 

Pubblicato in Primo Piano
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