Dopo parecchi anni. Eccola! Ho pensato. E’ sempre lì, grazie agli Dei , la mia cara vecchia città natale con i balconi e le terrazze, cotta dal sole, stanca sotto il peso degli anni.
Mancano gli aranceti: giardini naturali che sembravano così vasti e misteriosi agli occhi castani di un ragazzo come tanti altri, ma che adesso, agli occhi un po’ velati di un uomo come me, sembrano ridotti in scala e spogli dei loro misteri. Non ci sono più.
Eccola, Amantea, apparentemente solida e ferma, affiancata dai due promontori protesi in avanti come due accoglienti braccia. Da sopra quei promontori riuscivo a scorgere, nella smagliante luce calabrese, le cupole e i campanili del Paese.
Oggi quell’ Amantea, della mia lontana infanzia e adolescenza è scomparsa. Il cemento, le cattive amministrazioni passate e la noncuranza dei miei compaesani, hanno messo in ginocchio ciò che un tempo era una perla sull'arenile del Mare di Ulisse.
Gigino A Pellegrini