
Il Rotary Club di Amantea sotto la presidenza di Kamal Abu-Taleb ed il Rotary Club di Paola sotto la presidenza di Egidio Viola, promuovono la prima edizione de “ La giornata della memoria e dell’Accoglienza: Emigrazione ed Integrazione”.
Il convegno si terrà presso il Polo Scolastico domani sabato 29 novembre ore 11.00
Dopo i saluti di:
Del presidente del Rotary Club di Amantea Kamal Abu-Taleb.
Del presidente del Rotary Club di Paola Egidio Viola e del Sindaco di Amantea Monica Sabatino.
Ci saranno le relazioni
Della senatrice Antonelle Bruno Ganeri.
Della professoressa Afa Parsa presidente dell’Uniauser di Paola
Del dr Roberto Petitto presidente dell’Asmev Calabria.
Modererà gli interventi l’architetto Francesco Calabria dirigente del polo scolastico di Amantea.
Le conclusioni sono affidate al PDG Francesco Socievole.
L’incontro è aperto alla cittadinanza.
La vicenda è sempre quella del Lungomare, un’opera fortemente voluta dall’ex assessore ai Lavori Pubblici della Giunta Tonnara-Vadacchino oggi consigliere di opposizione e che ora è stata abbandonata e con le somme previste per il lungomare si è deciso di fare due ponti ed alcune opere di urbanizzazione.
Ora l’ex assessore Mazzei non manca di porre alla berlina l’attuale giunta segnalando che loro “Non sanno quello che dicono” alias “che scrivono”
E già.
Infatti, si legge sulla delibera consiliare n 33 del consiglio comunale del 30.9.2014 “Approvazione opere pubbliche triennio 2014-2016” che “L’assessore Tempo ribadisce che il mutuo sul lungomare è stato contratto il 28.11.2011 ed in questi 3 anni è stata affrontata una spesa pari ad euro 600.000,00 per cui si potevano fare già da altre scelte diverse soprattutto senza demolire opere già esistenti ma semmai migliorandole .In ogni caso ad oggi esiste l’ ostacolo amministrativo dell’impossibilità di acquisizione del bene all’ente per cui non si può procedere nella direzione del finanziamento del lungomare.”
Senonchè continua l’ex assessore Sante Mazzei nella delibera di Giunta n 202 del 18.11.2014 “ Devoluzione mutuo Euro 2.500.000” si legge, invece: “ Preso atto che a difesa dell’infrastruttura Lungomare che si snoda per una lunghezza di circa 1100 metri, realizzato nella metà degli anni 80 sono stati realizzati negli anni interventi di protezione /scogliere radenti/ che per la quasi assenza di manutenzione hanno limitato gli effetti di protezione. Le cogliere presenti nell’area ridotte in quota e densità, richiedono intervento di rifiorimento per garantire una idonea protezione del lungomare. Tale necessità ha fatto desistere l’amministrazione comunale di dare immediata attuazione al progetto per il quale era stato assunto il mutuo procrastinandolo alla esecuzione di interventi di ripristino delle opere di protezione
Conclude l’assessore che : “dimenticano cosa dichiarano e scrivono cose diverse da quello che dicono”.
Delle due una : o il progetto del lungomare non si realizza per problemi di acquisizione dell’area, oppure per problemi di rifacimento delle scogliere a protezione dello stesso.
L’Assessore Tempo dice, disdice e si contraddice.
La verità è una sola, che Amantea ha perso una grande opportunità, di crescita e sviluppo dell’economia, le giovani generazioni di aggregazione e socializzazione.
La Città si è impoverita, non dimenticatelo.
Il Gruppo Consiliare Insieme per la Città
Scrive l’avvocato Salvatore Politano: “ Il M5S è riuscito a ottenere percentuali significative in consultazioni dove contava il voto d’opinione, ma nelle elezioni amministrative ha sempre sofferto la sua mancanza di un’offerta politica credibile, in termini di messaggio e proposte, così come di rappresentanza umana.
In questo momento però la rabbia grillina sembra esser sempre meno rilevante, in una fase dove la protesta è diventata sociale o pienamente politica e dove specie nel sud e nella zona del tirreno in particolare, le contraddizioni sociali e le emergenze economiche finanziarie delle famiglie sono esponenziali. In questo contesto l'analisi del voto del movimento padronale di Casaleggio in una zona depressa non poteva che riflettere un dato complessivo, ma ancor più rilevante se si osservano candidati e modalità di selezione degli stessi”.
Poi una dura riflessione . quando aggiunge che :” In uno scacchiere di potere consolidato in mano a pochi soliti noti, capaci finanche di rinnovarsi nelle facce , il movimento , invece di contrapporre con intelligenza le risorse umane capaci di contrastare con competenza e coraggio lo status quo, ha preferito seguire la strada , già di berlusconiana memoria, dei fedelissimi che si inchinano e pietiscono al capo: Nulla di diverso quindi dalla politica tradizionale, anzi peggio, si perchè quantomeno nella farsa complessiva, gli altri almeno fanno finta di confrontarsi nei congressi, mentre invece nel cd. movimento della pseudo dem orizzontale della rete, il miglior auspicio è avere un colloquio privato con il capo bastone di turno con contatti diretti con uno staff occulto che a sua volta fa riferimento al duo Grillo Casaleggio”.
Poi l’avvocato aggiunge riferimenti personali quando precisa che “ Per esserne stato diretto testimone e finanche diffidato all'utilizzo del simbolo, reo di aver condotto insieme a pochi altri una battaglia contro la legge elettorale, battaglia poi utilizzata a mò di furto con scasso, da alcuni parlamentari, posso riferire con cognizione di causa senza timore di esser smentito e comunque disponibile al confronto con chi dovesse averne coraggio, che il movimento calabrese si è evoluto nella peggiore forma di rappresentanza politica, sia in termini di dialettica e democrazia interna che di credibilità personale. Le correnti interne ne hanno dilaniato ogni capacità propositiva ed hanno al contempo fatto emergere il peggior materiale umano a disposizione. Due i candidati del tirreno, tale Eugenio Piemontese, mai visto prima delle lezioni , mai una proposta mai una presenza nel Mu tirreno, sostenuto dal gruppo arrivisti paolano, che fa riferimento a tale Sarpa , candidato in ogni occasione e mai eletto, poi anch'esso diffidato, reo di aver stabilito contatti con la corrente che fa capo al sen Molinari e al deputato Barbanti, contrapposti al cerchio magico dei 4 Morra Nesci Parentela e Dieni, ritenuti ortodossi e fedeli alle gerarchie dei vertici genoveneti, ai quali si era rivolto in precedenza senza successo. L'altro tale Nicholas Rinaldi da Scalea - Praia, famoso solo per il suo hobby del parapendio nel quale ha coraggiosamente e stoicamente accompagnato il candidato presidente Cono Cantelmi”
Infine il riferimento diretto ad Amantea e l’attacco a Francesca Menichino: “In questo scenario Amantea è rimasta a guardare , indispettita per non aver espresso un proprio candidato e contemporaneamente sollevata per la mancata elezione di Gianfranco Perri che si era candidato. A nulla importa se tale mancata elezione dipenda da un clamoroso imbroglio nelle primarie, ove diversi attivisti certificati ed in possesso di tutti i requisiti per il voto , sono stati dalla sera alla mattina disabilitati dal sistema operativo del guru. Chissà , forse con qualche nome e sagoma meno da Sancho Panza, avrebbero potuto ridimensionare una debacle annunciata, ovvero la perdita di due terzi dei voti ottenuti alle amministrative, dove peraltro avevano già pagato dazio rispetto al contemporaneo dato delle europee e dissipato un lavoro fatto esclusivamente da altri. Il movimento finisce qui, finisce ad Amantea, dove la portavoce urla e strepita contro i mulini al vento prendendosela contro i presidenti di seggio sino alle 5 del mattino e tediando i poveri dipendenti comunali costretti a subire le sue corveè con stoica pazienza che tanto somiglia ad una compassionevole rassegnazione. Finisce in Calabria, annichilito da presenze imbarazzanti e senza alcun collegamento sul territorio e terminerà presto la sua corsa in tutta Italia, ove sempre più si appiattisce su propagande reazionarie da destra integralista e razzista”.
Per ultimo ma non ultimo la indicazione di un nuovo percorso per le teste e non per le pance dice Politano:” Il percorso per una nuova dimensione politica è tuttavia ancora aperto, anche utilizzando alcuni principi originari del movimento, ma senza l'egida padronale dei detentori di un marchio aziendale e anelando ai principi di vero rispetto innanzitutto per i valori della persona come individuo e di un solidarismo fondato sul merito e sulla capacità di parlare alle teste e non già alle pance. Su questa strada è possibile ritrovare comunità di intenti per una svolta progressista , civile e democratica. Tutto il resto si chiama Menichino”.
Ovviamente il giornale è aperto ad eventuali note delle parti chiamate in causa.
Giuseppe Marchese