E’ incredibile ormai la situazione della giustizia in Italia!
Non basta averla, occorre che sia riconosciuta ed a botte di avvocati!
E gli avvocati costano.
Una vicenda kafiana quella che è successa alla Lista Una città nel Cuore di Tommaso Signorelli.
In parole povere il sistema elettorale sbaglia la assegnazione dei voti e nomina vincitore uno che non lo è, e perdente uno che non lo è.
Si, proprio così!
E quest’ultimo, il vincitore ma supposto perdente, deve andare dall’avvocato e ricorrere al TAR.
Non basta, cioè, denunciare agli organi ed uffici elettorali la situazione, no!
Anche se denunci l’errore il sistema non si auto corregge.
Ma la Prefettura alla quale vengono inviati in copia i verbali dei seggi elettorali perché non rimedia all’errore?.
Dice che non può! Ma allora a che serve? Solo a conservare i verbali? Troppo poco!
Eccovi comunque la vicenda.
Una sezione redige due diversi verbali.
Quello corretto va in Prefettura, quello sbagliato al comune.
Al comune i dati vengono registrati con tutto l’errore.
In tal modo i voti assegnati non sono quelli esatti.
Ne discende che viene definito un ordine di voti ottenuti diverso da quello reale.
Viene così dichiarata eletta una candidata diversa da quella che ha realmente vinto.
I dati vengono inviati alla Prefettura e dalla stessa ritenuti corretti.
Inutili i tentativi di evidenziare l’errore.
Nemmeno in fase di proclamazione ci si accorge dell’errore.
Ora la reale eletta deve promuovere una causa presso il competente TAR pagando le spese del legale.
Ma è corretto che un cittadino incolpevole per avere giustizia deve ricorrere al TAR?.
Ed è corretto che il cittadino incolpevole deve anche pagare per avere giustizia?.
Ed il TAR farà davvero tutta la giustizia necessaria individuando i responsabili e chiamandoli a concorrere alle spese affinchè il cittadino si veda riconosciuto il rimborso delle spese sostenute?
Vi faremo sapere.