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Amantea: Ancora una finale nazionale per Sergio Ruggiero

Lunedì, 13 Giugno 2016 08:06 Pubblicato in Cronaca

Lo scrittore amanteano Sergio Ruggiero tra i finalisti del PREMIO LETTERARIO NAZIONALE CARLO PIAGGIA 2016 CAPANNORI LUCCA.

 

La Toscana profonda, quella delle Pievi medievali, degli itinerari misteriosi, degli antichi mestieri e dei boschi millenari, sceglie “Alle soglie dell’ultimo giorno”.

Badia di Cantignano (Capannori Lucca), sede del premio letterario nazionale Carlo Piaggia.

 

FINALISTI NARRATIVA EDITA
(in ordine alfabetico)

ANNA MARIA BALZANO (Roma). “Il cappotto blu” (ed Talos)
MARCO BOTTONI (Castelmassa RO). “Io e Marcellino” (ed. Montedit)

MARICLA DI DIO MORGANO (Enna). “Donne di sabbia” (ed. Laruffa)

FRANCESCO FERRARI (Firenze). “L’assassino non è il maggiordomo” (ed. Bellarite)

LUCIO FICINI (Voghera). “Michelangelo il giostraio” (ed. Cicorivolta)

MARISA GIAROLI (Reggio Emilia). “Canoni e contrappunti” (ed. Corsiero)

STEFANIA LO FORTE (Torino). “Sotto la tua finestra” (ed. Pontegobbo)

ALICE MONTAGNINI – FILIPPO TADDIA (Cento). “La promessa di Ruggero” (ed La scimmia dell’inchiostro)

MATTEO PREDAROLI (Milano). “Barche di carta” (ed Arduino Sacco)

SERGIO RUGGIERO (Amantea). “Alle soglie dell’ultimo giorno” (ed. Mannarino)

LUIGINO E NICOLETTA VADOR (Pordenone). “Una questione di cuore” (ed. Ibiskos-Risolo)

 

 La cerimonia di premiazione si terrà sabato 18 Giugno nella chiesa abbaziale di Badia di Cantignano (Lucca)

 

ANNA MARIA BALZANO (Roma). Il cappotto blu (ed Talos)

Una narrazione decentrata che ricerca la profondità e si proietta in realtà diverse e spesso inconciliabili facendoci godere dei gusti e delle diversità, del confronto, soprattutto con le nostre paure che ci palesano fragili. Letta l'ultima pagina, non ci resta che posare lievemente una nostra mano sul cuore e poi su questo libro, sulle esistenze che riporta, per difenderle dall'oblio."

 

MARCO BOTTONI (Castelmassa Roma). Io e Marcellino (ed. Montedit)

   Marcellino è un amico. È un “Ingeniere” analfabeta, imprenditore edile, nonché armatore navale, direttore di scavi e manager di qualsiasi attività preveda l’apertura di un cantiere. Il primo Novembre del 2009 è stato chiamato a dirigere i lavori in “alto luogo” in un posto molto lontano, e ne avrà per tutta l’Eternità.

 

MARICLA DI DIO MORGANO (Enna). Donne di sabbia (Laruffa)

Una storia dell’oggi ambientata in un centro per pazienti in stato vegetativo ove è dialogico il rapporto tre una madre e la sua creatura che parla e vive in lei per allontanare il pensiero di un cervello ormai esaurito e dunque di un corpo vivo di fatto ma non nella realtà umana.

 

FRANCESCO FERRARI (Firenze). L’assassino non è il maggiordomo (ed. Bellarite)

Versilia, 1944: mentre infuria la violenza dell'occupazione tedesca, presso Villa Freschi la vita continua, tra un pranzo e l'altro, dove si riuniscono esponenti della società bene e del popolino, uomini di Chiesa e dello Stato, cattolici, atei ed ebrei. Tutto cambierà con l'arrivo di un ospite inatteso, un generale delle SS. Mentre la Storia prosegue tra eccidi e battaglie, le storie dei personaggi si troveranno a una svolta: una persona è stata assassinata nella Villa. Chi è il colpevole?

 

LUCIO FICINI (Voghera). Michelangelo il giostraio (ed. Cicorivolta)

"Tutti hanno un segreto, tutti sognano qualcosa di diverso da ciò che possiedono e nessuno che accetta le cose per quel che sono. Forse è per questo che mi riesce così facile trovare donne che hanno voglia di fare l'amore. Perché io, alla fine, difficilmente fingo."

 

MARISA GIAROLI (Reggio Emilia). Canoni e contrappunti (ed. Corsiero)

Canoni e Contrappunti di Marisa Giaroli narra una storia d’amore, un amore importante ma complicato e difficile. Ma il romanzo è anche l’affresco dell’Italia negli anni del boom economico con le sue opportunità e contraddizioni.

 

STEFANIA LO FORTE (Torino). Sotto la tua finestra (ed. Pontegobbo)

Tra gli scorci dell’antico borgo ligure di Bussana Vecchia, vicino a Sanremo, dove la protagonista ricomincia la sua nuova esistenza circondata da profonde amicizie  e da un nuovo grande amore, si snoda il racconto tormentato e commovente di una donna che senza più rinunciare a se stessa, cercherà disperatamente e fino alla fine dei suoi giorni, di recuperare l’affetto della figlia che non le ha perdonato di averla abbandonata.

 

ALICE MONTAGNINI – FILIPPO TADDIA (Cento). La promessa di Ruggero (ed La scimmia dell’inchiostro

Il dramma della prima guerra mondiale visto attraverso gli occhi di un giovanissimo padre che parte per il fronte lasciandosi alle spalle una promessa fatta al figlio. Una promessa che con l'aiuto dei suoi compagni riuscirà a mantenere.

 

MATTEO PREDAROLI (Milano). Barche di carta (ed. Sacco)

Claudio è un ragazzo di 23 anni che vive in un paesino dell'entroterra genovese. La ragazza lo ha appena lasciato, non trova un lavoro e l'autunno incombe sulle colline. A Claudio serve un modo per arpionarsi a quella felicità che sembra fuggita nel passato. Così inventa Cepheus, il misterioso scrittore che, dal blog Barchedicarta, cercherà di riconquistare il suo amore perduto e finirà per guidare Claudio nella sfida avventurosa del diventare adulti ai tempi della web generation.

 

SERGIO RUGGERO (Amantea) Alle soglie dell’ultimo giorno (ed. Mannarino)

A.D. 870 d.C. Italia meridionale. Uno studioso ateniese de’ “La gerarchia celeste” deve seppellire in una grotta le spoglie mortali di un angelo. La missione sacra, sulla quale incombe l’ombra di una perfida macchinazione, s’intreccia con l’amore disperato tra Tilesia e Ibrahim e con il dramma della “battaglia decisiva contro l’Anticristo”.

 

LUIGINO E NICOLETTA VADOR (Pordenone) Una questione di cuore (ed. Ibiskos-Risolo)

Anni sofferti, di solitudine e nostalgia del passato, degli amici, della famiglia, di un vecchio amore mai realmente dimenticato e anche e soprattutto dei luoghi cari, dell'odore unico del suo Fiume. Una scrittura intima e privata che rende il lettore protagonista della storia e gli fa soffrire tutti i patemi d'animo del protagonista Pepe. Gli fa vivere quella nostalgia delle cose care, ma lo rende anche partecipe dei suoi dubbi e dei suoi mille ripensamenti.

 

LA GIURIA DEL PREMIO LETTERARIO NAZIONALE CARLO PIAGGIA 2016 – CAPANNORI LUCCA

 

RAPPORTO DELLA GIURIA:

Dopo un'attenta e accurata selezione siamo giunti alla decisione di presentare i nomi e le opere dei finalisti. Vi assicuriamo che non è stato facile. Non è retorica dire che le opere pervenute sono, in gran parte, di notevole spessore.

Quest'ultimo dato ci ha portato a pensare una fattiva e continuativa collaborazione con i finalisti. Collaborazione che si tradurrà nei prossimi mesi in occasioni reali di dibattito, confronto, presentazioni, conferenze in cui i singoli autori saranno chiamati nella nostra città per affrontare le tematiche che hanno saputo tradurre in racconto.

Elena Torre  scrittrice giornalista                

Luciano Luciani consulente editoriale      

Remo Santini capo redattore “La Nazione” Lucca                                                                              

Giancarlo Caselli  Istituto storico lucchese        

Susanna De Luca Avvocato e lettrice      

Carlo Paoletti Associazione cult. "La Sorgente"                                               

Mario Ciancarella, Libraio di LuccaLibri                                                                            

Marisa Ungaretti Associazione "Mirco Ungaretti"

Paola Battistoni, libraia e segretaria del Premio

Roberta Alessi, Docente di lettere

Dante Lucchesi, commercialista

 

«Il fallimento definitivo del governatore Mario Oliverio e della sua maggioranza complice è comprovato dalla nullità della nomina di Santo Gioffrè al vertice dell'Asp di Reggio Calabria, dall'indagine per la nomina di Giulio Carpentieri alla direzione amministrativa dell'Azienda ospedaliera di Reggio Calabria e dall'impugnazione, da parte del governo nazionale, delle due recenti leggi regionali volte a mantenere i commissari delle aziende sanitarie e a favorire alcuni dentisti».

 

Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che aggiunge: «Benché il Movimento 5 stelle non abbia propri rappresentanti nel Consiglio regionale della Calabria, se queste falle stanno venendo alla luce è merito del controllo costante dei suoi parlamentari e di un pezzo dell'informazione che non ha paura di raccontare i fatti.

 

Ci troviamo in una situazione peggiore rispetto a quella della presidenza Scopelliti, perché Oliverio è assente e sordo, mentre i suoi lo lusingano con affermazioni ridicole e insipide, come chi lo paragonò a un maestro del pensiero dell'antica Grecia».

 

«Chi ha votato – prosegue la parlamentare – per questi soggetti, incollati alle poltrone come le cozze ai loro appigli, oggi deve chiedere il conto.

 

Sono loro, insieme ai commissari Massimo Scura e Andrea Urbani, che non ha mai voluto esercitare i poteri di revoca, i protagonisti dello sfascio della sanità, delle carenze nei servizi e della distruzione del sistema pubblico».

 

«I tempi sono maturi – conclude Nesci – perché il Movimento 5 stelle vada al governo regionale e imponga, una volta caduto Oliverio, un nuovo corso per il bene dei cittadini, che meritano una sanità efficiente e sicura».

In democrazia le elezioni, sia a livello nazionale che locale, sono momenti importanti dove tutti i cittadini sono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti avendo la possibilità di scegliere tra proposte politiche diverse e alternative.

 

Il semplice andare a votare, non avendo la possibilità di scegliere tra proposte politiche alternative, non rende concreta e attuata la democrazia.

 

Io credo che anche a livello amministrativo abbiano una loro importanza i riferimenti culturali, le grandi idee come riequilibrio tra salari e profitti, diminuzioni delle diseguaglianze, redistribuzione della ricchezza, assistenza sociale, reddito garantito, pensioni, rispetto delle regole democratiche, ecc..

Anche un piccolo paese viene amministrato, e non secondo il mio giudizio ma per i tanti esempi, in modalità diverse da persone (giovani o meno giovani che siano!) che hanno posizioni differenti rispetto a questi grandi temi e che hanno differenti visioni del mondo e dei rapporti sociali e insieme competenze appropriate!

Pur nel tempo del tramonto delle ideologie penso che nessuna persona culturalmente onesta possa dire che sia indifferente, per esempio a Roma, votare Meloni-Salvini, Fassina, Marchini, Raggi,Giachetti!

 

Gli elettori di Cleto il prossimo 5 giugno (dopo il tormentone della rottamazione!) si troveranno a dover sceglier tra due liste guidate rispettivamente da Giuseppe Longo e Armando Bossio.

Considerato che nel 2011 sono stato capolista della lista “CLETO FUTURO” e dal 2011 al 2015 sono stato Consigliere di minoranza, non essendo presenti, come “CLETO FUTURO”, nella competizione elettorale del 5 giugno, ritengo mio dovere nonché obbligo civile e politico, in primis nei confronti degli elettori di “CLETO FUTURO” e poi di tutti i cittadini di Cleto, di dare alcune informazioni.

I due capilista Longo-Bossio sono i rappresentanti odierni di famiglie che per circa 50 anni sono state alleate nella DC, poi confluite insieme nel PD e nel 2009 e 2011 insieme a sostegno della la lista “Stella del Sud” con capolista Giuseppe Longo.

 

Questo dato storico, brevemente richiamato, è assolutamente meno importante del fatto politico attualissimo che dal 2011 al 2015 Giuseppe Longo e Armando Bossio hanno amministrato Cleto, come Sindaco e Vicesindaco.

In questi 4 anni noi di“CLETO FUTURO”, abbiamo potuto verificare (e lo abbiamo anche documentato puntigliosamente!), giorno dopo giorno, che la cultura politica, il modo di praticare la politica,del Sindaco e del Vicesindaco sono stati assolutamente all’unisono e indistinguibili.

Mai un contrasto, mai neanche un cenno di discussione su scelte amministrative importanti ((concorsi mancati—concorsi fatti-acqua(a Cleto sono arrivate bollette da 6000,00 euro)-spazzatura (famiglie con 4 figli e con meno di cento metri quadrati costretti a pagare oltre 600,00 euro!)-Pisl-Piano Regolatore- lavori pubblici realizzati-incarichi -pianta organica- tasse-manovra tributaria ecc.)).

Nessuna differenza sul rispetto delle regole democratiche (vedi interrogazioni delle minoranze e modalità di discussione e approvazione dei Bilanci).

Mai nessuna differenza nel prestare attenzione alle sollecitazioni delle minoranze! Mai nessuna differenza nel favorire la trasparenza e la partecipazione dei cittadini attraverso gli strumenti informatici.

 

Unico scontro, in quattro anni, tra Longo e Bossio (c’è anche stato un Consiglio Comunale ad hoc) la questione della parcella dell’avvocato Barba.

E su questa questione, per la prima volta, come “CLETO FUTURO” e insieme all’altra minoranza rappresentata da Giuseppe Filice, abbiamo ritenuto condivisibile la decisione assunta dal Sindaco Giuseppe Longo.

Di fatto Longo e Bossio non hanno messo mai in atto pratiche politiche e scelte amministrative differenti.

Di fatto oggi non rappresentano proposte amministrative alternative! Politicamente, per come hanno amministrato, pur se molto diversi per età,sono gemelli omozigoti!

Non c’è una ragione politica evidente e desumibile dagli atti comunali che possa giustificare che oggi Longo e Bossio si presentano concorrenti!

Questo è un dato oltre che democraticamente inquietante anche molto raro se non certo unico.

E’ in questi casi che possiamo affermare che la democrazia si restringe!

E’ la prima volta nella storia politica di Cleto!

Fino al 1990 le liste sono state da una parte DC e dall’altra PCI-PSI. E con tutti i limiti,le difficoltà e gli errori comunque si confrontavano due mondi culturalmente e politicamente assolutamente differenti.

Ma per venire alle ultime elezioni del 2009 e del 2011, la presenza delle tre liste, Furano-Longo-Filice, a confronto dell’oggi,hanno rappresentato una ricchezza democratica da rimpiangere,in quanto, almeno nelle storie politiche dei capilista, si poteva riconosce (con le vecchie ma non del tutto desuete classificazioni!) una destra, un centro e una sinistra, cioè culture politiche e prassi politiche (senza volere dare qui giudizi di valore!) semplicemente differenti e alternative.

Gli elettori di Longo, di Filice e quelli che hanno dato il voto di preferenza a Bossio alle elezioni amministrative del 2011, non per rapporto amicale-parentale-clientelare, ma per condivisione culturale e politica, il 5 giugno non dovrebbero avere problemi nell’esprimere il loro voto.

La difficoltà l’avranno di sicuro tanti elettori di “CLETO FUTURO” che vorrebbero esprimere un voto libero dai rapporti amicale-parentale-clientelare.

Per questo sento il dovere di dire pubblicamente quale è il mio orientamento odierno.

Non volendomi rassegnare al fatto che il destino politico di Cleto sia quello di votare per rapporti amicale-parentale-clientelare,il 5 giugno a Cleto, mi troverò costretto ad esercitare il mio diritto di voto, ma di annullare la scheda.

Questo non vuol dire che non seguirò attentamente la campagna elettorale e che non valuterò ,le iniziative, le idee e le competenze che metteranno in campo tutti i candidati e in particolare modo i candidati che si presentano per la prima volta!

Alle tante persone che mi dicono che non vogliono andare a votare,anche se comprendo,in questa situazione, questo atteggiamento,voglio dire che l’astensione ha un significato politico diverso dal recarsi a votare e votare scheda bianca o di annullare la scheda. Non permettete a nessuno di privarvi del vostro diritto-dovere di voto!

Questa mia posizione pubblica,considerata la mia storia politica a Cleto, la dovevo, per onestà intellettuale, a tutti quegli elettori che per più volte mi hanno dato la loro fiducia e a tutti i cittadini.

In chiusura rilievo e un suggerimento alle due liste.

Pur nel rispetto delle persone, la presenza nelle liste di non residenti a Cleto (due nella lista Bossio e uno nella lista Longo) è un fatto avvilente che sembra sottoscrivere il declino del nostro paese che non ha neanche più la possibilità di fare liste con candidati che abbiano scelto di vivere a Cleto!

Consapevole che potrebbe cadere nel dimenticatoio e/o suscitare ilarità, vorrei invitare i capilista e tutti i componenti delle due liste che hanno a cuore la democrazia e il bene di Cleto ad organizzare confronti diretti tra rappresentanti delle due liste per confrontarsi su problematiche quali Tasse-Manovra Tributaria- Pianta Organica- Bilancio Comunale- Acqua- Raccolta Differenziata- Viabilità-Trasparenza e Partecipazione ecc..

Pur stante,e soprattutto, quanto riportato sopra,queste iniziative (coinvolgendo,oltre ai capilista, anche i candidati che si presentano per la prima volta!) potrebbe servire,forse,per dare almeno qualche minimo elemento di valutazione-differenziazione a quei cittadini (io compreso) che vorrebbero avere elementi per scegliere di affidare l’Amministrazione del proprio paese alle persone che meglio li rassicurano per competenza e per orientamenti culturali e politici.

Sarebbe questo almeno un gesto di responsabilità politica!

                                                                                                                  Giuseppe Furano

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