
Redazione TirrenoNews
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L’amministrazione contesta la opposizione sul tema della consulta San Nicola "Saggio"
Domenica, 29 Gennaio 2017 17:07 Pubblicato in LongobardiEcco il comunicato dell’amministrazione comunale di Longobardi.
“In riferimento all’articolo apparso sui maggiori quotidiani locali, riguardante la polemica sui termini della convocazione della consulta "San Nicola Saggio da Longobardi” desideriamo porre alcune precisazioni, atteso che, il comunicato stampa della minoranza consiliare “Progetto Longobardi” è totalmente fuorviante.
Si legge in un passaggio del comunicato: "Non ha alcun senso convocare la consulta, qualche giorno prima di un importante appuntamento, mettendo i membri di fronte alle decisioni prese dalla giunta”.
Se in effetti avessimo fatto questo, il gruppo consiliare avrebbe avuto delle buone ragioni per protestare, mentre la realtà è un’altra.
Il Sindaco ha convocato la riunione solo perché il grafico ha terminato i lavori sul gonfalone comunale per inserire l’effige del Santo nello stesso.
Considerato che era una proposta della consulta ci è sembrato logico coinvolgere la stessa per le determinazioni.
Visto che, nella convocazione della consulta non si parla mai della festa patronale del 3 Febbraio, sarebbe interessante capire da cosa hanno dedotto che il punto da trattare sarebbe stato la festa patronale.
Detto ciò, noi andiamo avanti.
Infatti abbiamo deciso di sottoporre le proposte alla decisione del popolo, e nei prossimi giorni pubblicheremo i lavori.
Non possiamo fermarci davanti alle proteste di chi volutamente non si presenta a discutere, a ragionare, ed, anche, a litigare, se necessario.
Però non partecipare e non mandare un delegato è un’assoluta mancanza di rispetto
E con quella di ieri sono tre le assenze consecutive nei confronti di chi sacrifica lavoro e famiglia per dare un contributo alla crescita del nostro territorio.
In genere non amiamo le repliche, però quando si vuole artatamente strumentalizzare una vicenda e stravolgere la realtà, riteniamo sia doveroso puntualizzare con atti alla mano come stanno i fatti.
Cordialità Il Sindaco e l’amministrazione comunale di Longobardi
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Incidente mortale a Belmonte Calabro. Ecco i nomi
Domenica, 29 Gennaio 2017 11:32 Pubblicato in Belmonte CalabroErano le 5,30 circa di stamattina.
Quattro ragazzi a bordo di una vecchia panda salivano verso Belmonte Calabro paese.
Giunti all’altezza della prima curva a destra per una qualche ragione che è allo studio dei tecnici e degli esperti andava diritta travolgendo il fragile muretto laterale e piombando giù.
A bordo Giacomo Bruni alla guida.
Alla sua destra Cristian Conforti, dietro Danilo Pati e Domenico Conforti.
Immediato l’intervento dei Carabinieri del luogo, dei vigili urbani di Belmonte Calabro e dei Vigili del Fuoco.
I sanitari del 118 soccorrevano i feriti Giacomo Bruni, Danilo Pati e Domenico Conforti e li trasportavano all’ospedale di Cosenza dove sono in terapia intensiva.
Diversamente per Cristian Conforti per il quale non potevano far altri che constatarne il decesso.
Subito dopo i soccorsi i Vigili del Fuoco provvedevano a rimuovere la carcassa dell’auto piombata nell’area del teatro all’aperto 30 metri sotto.
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Auspicio di Gigi El Tarik
Domenica, 29 Gennaio 2017 08:38 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiPotrebbe essere utile ricordare alcune nozioni del vivere in collettività a partire dai tempi che furono.
La democrazia nella Grecia antica e la democrazia moderna sono diversissime rispetto al problema della libertà politica.
La libertà del cittadino della polis (città-stato) consisteva nella sua frazione di sovranità.
Vale a dire che la sua libertà non era concepita come uno stato di sicurezza e di indipendenza individuale, come uno ‘spazio privato’ all’interno del quale ciascun individuo era protetto dai suoi ‘diritti personali’.
L’individuo come tale era assorbito nel corpo collettivo, il polítes era chiamato ad esistere per la polis (mentre noi affermiamo l’opposto, che è lo Stato che esiste per servire i cittadini).
Con questo non si vuol dire che i greci chiamassero libertà ciò che noi consideriamo oppressione.
La loro libertà era interamente subordinata all’esistenza di una piccola comunità politica diffusa (in nessun modo equiparabile allo Stato nel senso contemporaneo del termine), tanto piccola da consentire che la libertà del singolo potesse essere affidata alla sua frazione di esercizio della sovranità.
"La nostra costituzione – diceva Pericle – non calca l’orma di leggi straniere.
Noi piuttosto siamo d’esempio agli altri senza imitarli.
Il suo nome è democrazia, perché affidiamo la Città non ad un’oligarchia, ma ad una più vasta cerchia di cittadini; ma in realtà le sue leggi danno a tutti indistintamente i medesimi diritti nella vita privata; e per quanto riguarda gli onori ognuno viene prescelto secondo la fama che gode, non per l’appartenenza all’uno o all’altro partito a preferenza del valore…..
Sicché la Città nostra è ammirevole sotto questo come ancora sotto altri aspetti.
L’amore del bello non ci insegna lo sfarzo, né la cultura ci infiacchisce.
La ricchezza è per noi uno stimolo di attività, non motivo di superbia loquace. ….
E quando la sete di denaro e di potere prevalgono sull’etica, quando l’avidità divora l’uomo al potere e non esistono più princìpi morali su cui fare riferimento, ogni mezzo è lecito per riuscire a placarla”.
Anche la corruzione. Specialmente la corruzione.
La capacità di lottare per la propria realizzazione è ciò che i Greci chiamavano areté: un insieme di doti naturali, di esercizio e di previdenza.
Richiedeva conoscenza e un carattere forte, che non si lasciava abbattere dalle sventure e affrontava le malefatte di pochi ai danni dei più, è ciò che contraddistingueva l’uomo virtuoso, eccellente.
Ma non bastava e non basta sicuramente oggi..
E’ necessario avere una esatta visione delle cose per fare la mossa vincente.
Questa esatta comprensione della realtà e come modificarla a beneficio della maggioranza dei cittadini, è il compito proprio della ragione.
E’ giunto il momento, per voi ricchi: di piangere e gridare per le sciagure che avete provocato ai cittadini nei secoli!
Le vostre ricchezze sono imputridite, le vostre vesti dovranno essere divorate dalle tarme; i vostri ori ed argenti dovranno essere consumati da una qualsiasi forma di ruggine, che dovrà levarsi a testimonianza contro di voi per poi divorare le vostre carni come il fuoco.
Avete accumulato tesori! Avete ingannato, sfruttato e defraudato i semplici cittadini.
Avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati, probabilmente, per il giorno della vostra miserabile fine.
Beaumont sur Mer 28 gen 2017 Gigino A Pellegrini & G el Tarik
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