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Di tutto e di più, fino all’incredibile. Siamo andati sul sito http://www.regioni-italiane.com/carnevale-amantea.htm

Un sito che parla di carnevali in Calabria ed annovera quelli di:
-Carnevale di Polistena
-Carnevale di Catanzaro
-Carnevale di Gizzeria
-Carnevale di Amantea
-Carnevale Sammarchese
-Carnevale di Guardia Piemontese
-Carnevale di Reggio Calabria
-Carnevale in Piazza a Reggio Calabria
-Carnevale di Castrovillari

 

Cliccando sul carnevale di Amantea leggiamo: “Carnevale di Amantea 2016 (Quest'anno non avrà luogo)

Il Comitato Carnevale di Amantea è stato intitolato a mastro Giuseppe Brusco, un valentissimo falegname che negli anni ’60 aveva dedicato tantissime energie e risorse per organizzare il primo carnevale di Amantea con carri allegorici


Dopo questo tentativo, per alcuni anni alla fine degli anni ’70, la Polisportiva De Luca ha proposto nel Carnevale Sperimentale alcune allegorie con i carri.


Dopo una lunga pausa, su iniziativa di un gruppo di giovani appassionati, molti dei quali avevano dato vita in precedenza al “Carnevale Sperimentale”, agli inizi degli anni ’90, si sono rivisti i carri. Dapprima si potevano contare sulle dita di una mano e di bassa fattura, pian piano il numero e le capacità artistiche sono aumentate, fino a raggiungere l’attuale livello.

Rosinella è la maschera ufficiale del Carnevale di Amantea. Presentata in uno dei “Carnevali Sperimentali” degli anni ’70, rappresenta la popolana sempre pronta ad accogliere le notizie più “pruriginose” e a ricamarci e “tagliare” su di esse. Ha, perciò, come simbolo della sua attività, una grossa forbice.


La maschera, nello spirito ironico presente nel Carnevale, vuole essere una presa in giro di quanti sono pronti a costruire ipotetiche e fantasiose storie su avvenimenti anche di poco conto .

Programma del Carnevale di Amantea 2016 sul sito: - http://www.carenvalediamantea.it

Inutile cliccare perché il sito non si apre.

Avvertiamo il comitato perché provveda.

 

 

pallePer quanto si possa essere suggestionabili e sprovveduti, non è possibile che si creda a cose inverosimili, a cose straordinarie di cui evidentemente non c'è alcuna traccia nella realtà, ad informazioni non verificate che parlano di cose importanti o assurde. Il tutto si riduce nel credere nell'equivalente dell'asino che vola e si traduce spesso e volentieri in un affronto alla ragione.

 

E chi fa notare che si tratta di una bufala viene schernito e additato come disinformatore, iniziando ad essere pubblicamente detestato da tutti coloro che credono nella frottola.

È chiaro che le bufale che affollano le strade della città, internet, e non solo, siano letteralmente campate per aria, eppure ricevono molto seguito e sono in tantissimi a crederci e persino a difenderle.

 

Lo Sparaballe commentatore, soprattutto per le strade cittadine, su internet, su youtube o nei blog, sempre più spesso “critica” in malo modo le analisi puntuali di altre persone. In questi suoi, chiaramente dettati dall’alto, commenti negativi, ci sono tutta una serie di elaborati insulti che risultano palesemente stupidi e che di per sé presuppongono il fatto che si conosca bene la persona a cui sono indirizzati, ma non è così perché si parla di persona di cui si sa pochissimo se non del tutto nulla.

In realtà, si attiva in Sparaballe un meccanismo psicologico in cui si dice all'altro quello che si pensa criticamente su se stesso, cioè si insulta un quasi sconosciuto volendo però in realtà insultare se stesso! Così si assiste a scene dove dei creduloni ignoranti danno praticamente del credulone ignorante ad uno scettico un po’ più preparato! Ovviamente, molti dei commenti stupidi che si ascoltano e riportati su internet riflettono anche evidenti disturbi mentali di chi li concepisce, soprattutto quando chi scrive certe assurdità è davvero convinto di quello che dice ed insiste pure sulle sue assurdità.

 

In Sparaballe non c’è neanche l’ombra del dubbio. Dalle modalità con cui ci riferisce i suoi vissuti mentali, e questo avviene, spesso, in maniera drammatica: lui è talmente sicuro di essere nella verità (anche se indotta dai suoi padroni) che la vuole imporre agli altri e si esprime, appunto, con comportamenti drammatici. Naturalmente di fronte a personaggi di questo genere non c'è nulla da fare.

Il caso è disperato. Addirittura nei casi più gravi di squilibrio mentale, il soggetto interessato inizia a diffamare pubblicamente chi fa gli sbugiardamenti. Insomma, in persone con disturbi mentali c’è una certa difficoltà psicologica ad accettare semplicemente che una persona un tantino colta effettui di sua iniziativa, ed in modo indipendente, degli sbugiardamenti su cose false ed elaborate, secondo coscienza.

In alcuni casi, la modalità rigida di pensiero dell’establishment amministrativo, spinge Sparaballe e parte della collettività a non fidarsi di nessuno.

In particolare di qualche disturbatore della quiete pubblica, venuto dal freddo. I temi di base di questi pensieri sono orientati al controllo, all’arricchimento personale, alla diffidenza e alla sospettosità. Qualsiasi parola o azione espressa da “altri” viene interpretata come minacciosa.

Molto spesso si usa l’espressione colorita “E’ andato in paranoia“ intendendo riferirsi ad una condizione di confusione – più o meno accentuata, indotta dalle cause più disparate, alle quali seguono comportamenti incongrui rispetto alle comuni, quotidiane situazioni esistenziali. Sicuramente l’utilizzo improprio di questo termine, spesso disinvolto nella comunicazione, deriva da una conoscenza superficiale del termine.

 

La lente psicologica costringe questo tipo di potere amministrativo in un mondo egocentrico in cui tutti agiscono contro di esso, per questo si sente costantemente sotto attacco.

L’unica soluzione che momentaneamente riesce ad allentare l’ansia costante, ma in seguito diviene la gabbia in cui ci si chiude, è difendersi costantemente dalle critiche, ritenendole attacchi esterni che possono arrivare da un momento all’altro, quindi cerca incessantemente di tenere la situazione sotto controllo.

Vivendo in questo clima di sospetto e diffidenza arriva a dubitare delle azioni e intenzioni dei propri familiari, o della fedeltà delle persone care, o della lealtà di un amico, cosa che lo spinge ad effettuare un monitoraggio costante, per evitare di essere tradito.

Per capire come viene giudicato dagli altri tende a trascurare i contenuti delle conversazioni prestando però molta attenzione al linguaggio non verbale. La credenza, di questo tipo di amministrazione malata, sulla veridicità dei propri costrutti mentali è così radicata che percepisce gli altri o il mondo come sbagliati.

I problemi non provengono mai da sé stessa e dai suoi comportamenti a dir poco strafottenti. Quindi ha solitamente un’alta resistenza al cambiamento. La forma più grave si ha quando siffatta personalità arriva a credere di essere perseguitata o spiata, fino a vivere immersa in una realtà tutta sua in cui qualcuno la vuole avvelenare, o è vittima di un complotto per impedirle di portare a compimento il mandato “divino”, o si sente osservata, controllata, pedinata.

Mai criticata! Vedendosi costantemente sotto minaccia, l’unico modo per non essere attaccata è restare costantemente sulla difensiva. Quindi controlla scrupolosamente tutto e tutti. Mostrandosi agli altri con un comportamento chiuso, sospettoso, sempre sul chi va là, non fa altro che mettere chi gli sta intorno a disagio e sulla difensiva e quindi sarà guardato a sua volta con diffidenza.

 

Il potere amministrativo e non solo, dubitando sempre di tutto e tutti, e non potendosi fidare di nessuno tranne che di se stesso, vive costantemente nel dubbio. Da una parte le persone asservite, uno fra tanti Sparaballe, che guidate dal “buon senso” lo assecondano come anche una buona parte della collettività che, non sapendo capire la realtà, preferisce affidarsi a interpretazioni altrui essendo priva di spirito critico.

Una collettività incline ai facili entusiasmi, a credere subito in ciò che sembra essere positivo, non fa nessuno sforzo per stabilire se è realmente positivo. Sposa una causa senza scorgerne le contraddizioni, pensando che sia stupido l'atteggiamento di chi rifiuta a priori di credere in qualcosa che potrebbe esistere. Il vero problema è che se si crede senza capire o senza avere prove, si può credere a tutto. Dall’altra i pensieri che guidano l’Establishment al sospetto (se non mi capisci, trami contro di me).

Questa dualità tra “buonsenso e struttura rigida d’interpretazione del mondo” spinge i potenti a cercare costantemente
indicazioni che avvalorino i loro radicati costrutti mentali. Tutte le informazioni vengono interpretate in modo rigido, sempre in linea con la propria idea di minaccia. Da un punto di vista patologico, siffatto atteggiamento viene definito con un termine per nulla rassicurante: “paranoia” che è una vera e propria malattia mentale poco conosciuta perché poco diffusa nella sua forma pura.

Consiste in un’alterazione del funzionamento delle capacità intellettive umane. Ognuno di noi crea e usa degli schemi di ragionamento e cerca di non discostarsi troppo dagli schemi che le altre persone hanno creato a loro volta, altrimenti si entrerebbe in conflitto e non ci si capirebbe mai. Il sistema di potere che soffre di paranoia trova difficoltà a paragonare le sue certezze con quelle degli altri e dentro di sé, all’insaputa di tutti, attiva la convinzione che le idee che ha in testa le siano suggerite da un’entità del sacro, cioè soprannaturale.

Il paranoico è una persona che è talmente sicura di ciò che dice, persegue, pretende, da considerarsi quasi il messaggero di Eris una divinità particolarmente sanguinaria e crudele, talmente crudele, che Omero nelle sue opere la chiama “signora del dolore”. Ma tutto questo Sparaballe e il suo pubblico lo ignorano.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

carIl Comitato “G. Brusco” è in piena attività per l’organizzazione dell’edizione 2016 del “Carnevale di Amantea – Allegria di Calabria”, quando mancano meno di tre mesi all’inizio della manifestazione. Qualche giorno fa è stato pubblicato il bando ed i moduli di domanda di partecipazione per i carristi, che sono anche disponibili e scaricabili dal sito ufficiale del Carnevale di Amantea. (www.carnevalediamantea.it).

 

Intanto il Comitato “G. Brusco” ha avviato una serie di incontri con le associazioni presenti sul territorio al fine di coinvolgere nell’organizzazione più soggetti che possano apportare il loro contributo per la riuscita della manifestazione che rappresenta, da molti anni, il fiore all’occhiello per Amantea ed il suo comprensorio. Per sfruttare al meglio l’innegabile valenza turistica della manifestazione per tutto il circondario di Amantea, sarà fondamentale l’apporto organizzativo delle categorie economiche (albergatori e commercianti) che traggono i maggiori benefici dal turismo.

 

Secondo gli intendimenti del Comitato “G. Brusco”, un ruolo importante nel Carnevale di Amantea dovrà essere svolto dalle amministrazioni locali, proprio perché la manifestazione, ormai da diversi anni, coinvolge attivamente i giovani di più comuni oltre che attirare migliaia di spettatori e turisti provenienti anche da fuori regione.

È necessaria una adeguata pubblicizzazione della manifestazione e del territorio dove si svolge che possa servire da richiamo, poi, per la stagione estiva. A tal fine il comitato organizzatore cercherà di avere un costante rapporto, oltre che con gli amministratori del comune di Amantea, con le amministrazioni comunali del comprensorio.

Dagli incontri con le associazioni e con gli amministratori locali potrà scaturire un’edizione 2016 del “Carnevale di Amantea – Allegria di Calabria” con un programma più intenso e vario che possa andare oltre le sfilate dei carri che, comunque, per le pregevoli fatture e per l’accompagnamento coreografico dei figuranti rimangono il motivo del successo della manifestazione.

Amantea 05/11/2015   

Il Presidente - Rag. Colla    

La Polizia ha arrestato l’uomo con l’accusa di tentata rapina ed estorsione.

Egidio Carnevale di 51 anni si era recato all’Ufficio Postale di Paola, con un bottiglia di acido muriatico con la quale avrebbe minacciato il personale e i presenti.

 

Nei giorni precedenti, l’uomo, avendo smarrito il proprio libretto postale e non potendo, di conseguenza riscuotere la pensione, si era recato più volte in nell’ufficio esigendone il pagamento.

 

Nonostante le rassicurazioni del direttore che si sarebbe impegnato a risolvere il problema nel più breve tempo possibile, Carnevale si è recato nell’ufficio postale brandendo la bottiglia di acido muriatico aperta e minacciando di morte i presenti.

 

La Polizia intervenuta sul posto è riuscita ad immobilizzarlo e levargli dalle mani la bottiglia di acido muriatico.

Per questo motivo un 51enne, Egidio Carnevale, è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Polizia per tentata rapina e estorsione. (ANSA)

Pubblicato in Paola

Lungo il percorso dei carri carnevalizi, una serie di cavi dell’Enel , della Telecom e della rete di illuminazione cittadina che hanno creato ripetutamente problemi al passaggio dei carri più grandi.

Taluni di essi   hanno dovuto usare lunghe pertiche di legmo per sollevare tali cavi e perfino gli organi illuminanti.

E, dopo uno, due, tre, tanti passaggi, ecco che un grosso pezzo di cornicione, sollecitato dal cavo Telecom che vi era stato infisso, è crollato sulla sottostante via Baldacchini.

Per fortuna che era tardi e la gente era in gran parte andata via.

Per fortuna che si trattava di una strada secondaria dove in quel momento non c’erano astanti.

Per fortuna che il popolo del carro in quel momento non lo accompagnava dappresso .

Solo grazie a queste coincidenze non si è verificato nessun danno a persone e cose.

Diversamente non staremmo qui a parlarne in termini da semplice accidente.

Stamattina sul posto l’ ingegnere Pileggi dell’ufficio tecnico comunale a verificare e disporre e Rocco Cima a coordinare gli interventi di pulizia immediata ed a programmare per domani i lavori di riparazione.

E stante sì pronto intervento e le garanzie di manutenzione immediata i proprietari dell’immobile hanno deciso di non ricorrere al giudice

Resta però sempre il problema di un percorso irto di difficoltà per i carri carnevalizi

Al comune di eliminare questi accidenti o di cambiare il percorso o di imporre carri ben più piccoli di quelli attuali.

Pubblicato in Politica

Ci scrive l’avvocato Fabio Garritano, rappresentante di Fratelli d’Italia e già candidato alle scorse consultazioni comunali, il quale dice:.

“Nel rinnovare i complimenti a quanti hanno contribuito alla felice realizzazione del Carnevale di Amantea, ai carristi in primis, ma anche al Comitato “G. Brusco”, i cui pochi membri, con grande spirito di sacrificio, hanno traghettato questa manifestazione fino ad oggi, condivido, da ex carrista, ex membro del comitato organizzatore e cittadino, alcune considerazioni che non vogliono rappresentare una critica sterile, ma il mio pensiero, o meglio un contributo al fine di migliorare, se lo si vuole, una delle più belle manifestazioni che la nostra città offre.

Ormai lontani, ma non dimenticati i fasti degli anni 2000-2005, tutto si è svolto per il meglio, belli i Carri, tanto entusiasmo e tanta gente, certo tante le variabili che hanno determinato qualche lacuna rispetto alle ultime edizioni, pertanto se ci vogliamo accontentare possiamo dire che la manifestazione è riuscita, però se non vogliamo restare al palo la macchina organizzativa va rivista.”

Qualcosa va rivista dice il politico amanteano continuando:

“Già 10 anni fa, quando tutti i maggiori gruppi di carristi per varie ragioni, hanno abbandonato il carnevale, si evidenziavano le carenze organizzative di una manifestazione che aveva raggiunto rilevanza regionale; allora esisteva un regolamento e un programma a cui i carristi dovevano attenersi, oggi non mi pare che di esso non se ne abbia contezza, con inevitabili contrasti che sorgono in assenza di regole certe. Ogni gruppo fa ciò che vuole senza alcun controllo, l’importante è che realizzi il carro; ecco allora i problemi nell’attraversare il percorso, con danni ai manufatti stessi, la musica eccessivamente alta, i ritardi e la eccessiva lentezza nel giro del percorso”

Ed allora le domande:

“Ma andiamo con ordine, il carnevale è finito ma da domani cosa si potrebbe migliorare?

Il capannone da quando è stato realizzato (doveva rappresentare solo l’inizio di una stabile organizzazione), non è stato adeguato alle basilari norme di sicurezza, ne c’è stato un minimo investimento in materiali e attrezzature per permettere ai carristi di lavorare con gli adeguati strumenti già a partire dal mese di ottobre, cosa che avrebbe anticipato l’inizio del carnevale e soprattutto garantito la conclusione il giorno del martedì grasso.”

Poi le proposte:

“I giovani carristi andrebbero supportati, già nella fase di progettazione, da esperti della materia, architetti, costumisti, decoratori, elettricisti, fonici ecc., un corso di cartapesta e magari il confronto con qualche carrista di lungo corso sarebbe un grande aiuto.

Altro annoso problema è il recupero delle risorse finanziarie, in questo dovrebbe emergere la capacità del Comitato (per quello che ne è rimasto), non è cosa facile ma nemmeno impossibile, ci si deve organizzare. Scomparsa la riffa/lotteria che rappresentava una fonte di finanziamento immediato per i giovani carristi, abbandonata anche la votazione popolare con il sistema “un euro un voto” che era stata studiata per coinvolgere il pubblico e allo stesso tempo recuperare fondi, i giovani sono per lo più finanziati dai partecipanti e dagli sponsors, il contributo comunale c’è ma arriva in ritardo e comunque non sarebbe sufficiente a coprire i costi.

I carri, meteo permettendo, dovrebbero essere posizionati su corso Regina Margherita sin dalla tarda mattinata, in modo da iniziare la sfilata alle 15 in punto, si potrebbe così riprendere l’dea, avviata ma non più proseguita, dell’inaugurazione delle sfilate, con taglio del nastro di “Rosinella da carcara”, personaggio simbolo del carnevale di Amantea.

Quasi assente il servizio d’ordine all’interno del percorso, a salvaguardia del pubblico e delle maschere, per lo più lasciato all’iniziativa dei singoli gruppi, con la collaborazione dei genitori, un tempo almeno un rappresentante del comitato si faceva carico di seguire e gestire un singolo carro.

E i bravi carristi? Anche a loro suggerirei di organizzarsi un po’ meglio, la gente guarda non solo le opere e le coreografie ma tutto ciò che succede, dunque alcuni comportamenti andrebbero evitati, mi riferisco all’utilizzo sfacciato di troppi alcolici, ad alcuni atteggiamenti sgradevoli (vedersi urinare il portone di casa non è una bella cosa, i bagni chimici potrebbero evitare il problema), alla mancanza di rispetto nei confronti degli organizzatori e infine al sistematico abbandono del proprio carro da parte dei figuranti.”

Infine il tasto dolente dei premi e soprattutto della Giuria:

“Tasto dolente da sempre, la Giuria. Si fanno i carri per divertimento ma la sfida, la competizione stimola e affascina, dunque bisogna agire con cautela e responsabilità, più trasparenza significa meno polemiche (che comunque ci saranno!). Mai i carristi hanno avuto l’onore di sfilare davanti ad una giuria, nominata per competenze specifiche, il comitato ha sempre preferito una giuria fantasma, eppure le polemiche potrebbero non trovare fondamento se la stessa fosse posizionata sul palco davanti a cui i carristi sfilano, con la consapevolezza di esibirsi davanti a chi giudicherà il loro lavoro. Richiamando la premessa, spero di non aver offeso nessuno, ma offerto uno spunto di riflessione, per il Comitato organizzatore, i Carristi e gli amministratori di questa città, consapevole che altre possono essere le idee per migliorare una manifestazione che non è solo amanteana ma comprensoriale con potenzialità enormi sotto molteplici punti di vista. Fabio Garritano”

NdR. Caro Fabio, grazie delle tue riflessioni, che rappresentano come sempre un equilibrato sforzo di verità in un mondo ricco, ieri ed oggi, di balle e ballisti, ipocrisia ed ipocriti. Sappi che c’è molto altro a cominciare dai tiepidissimi e contati applausi in piazza Cappuccini che celano una verità che non si vuole conoscere e far conoscere. Amantea è sempre più il paese della bugia. E forse è per questo che ha vinto il carro con Pinocchio!

Pubblicato in Politica

Domenica mattina 1 marzo gli operai del comune hanno rimosso la tabella Terranova esposta in via Margherita.

 

E solo per permettere un più agevole passaggio di grandi carri carnevalizi.

 

E ci chiedevamo se subito dopo il carnevale l’insegna sarebbe stata ricollocata o se sarebbero state imposte modalità diverse.

 

E stamattina la tabella era di nuovo al suo posto immediatamente ricollocata dal personale delle cooperative guidato dal Rocco Cima.

Che efficienza!

Eccola nella foto scattata stamattina.

Senza la tabella Terranova l’esercizio commerciale ha perso un po’ di pubblicità ma noi gliela facciamo recuperare

giggino pell“Ora l'inverno del nostro scontento……..”.  In questo tiepido  sole di marzo, tutte le nuvole che incombono minacciose  sulla nostra terra vengono sepolte nel petto profondo del mare di Ulisse e per le “strade”di Amantea.

Una triste realtà si presenta ai nostri occhi ed è la constatazione che per la prima volta nella storia recente i giovani meridionali si trovano di fronte a prospettive di vita peggiori di quelle che hanno avuto i loro genitori. Di certo, lo stile di vita di buona parte dei cittadini sta cambiando, dovendosi adattare a una situazione economica che indebolisce inesorabilmente le certezze passate. Ciò che fino a pochi anni fa pareva garantito (lavoro, pensioni, diritto di cura) non lo è più ed è presumibile che non lo sia in futuro. Sono le conseguenze della crisi iniziata  nel 2008, che ha portato con sé il crollo del potere d’acquisto e la drammatica perdita di posti di lavoro, sia nei settori tradizionali dell’industria manifatturiera sia nei servizi. A risentire degli effetti della crisi sono le fasce più deboli della popolazione, mentre aumenta in maniera inquietante l’area grigia di coloro che si stanno impoverendo e temono di perdere la relativa agiatezza conquistata. Di particolare interesse la vulnerabilità alla povertà, sottolineata da un aspetto cruciale dell’insicurezza che colpisce la nostra società, ossia la probabilità di diventare poveri in futuro. E’ vulnerabile non solo chi è già indigente, ma anche chi rischia di diventarlo. Le stime mostrano che la vulnerabilità alla povertà si diffonde su ampia scala, se si considera che già agli inizi degli anni novanta del secolo scorso riguardava quasi la metà della popolazione e che la situazione sembra volgere al peggio, soprattutto alla luce della cronica stagnazione del prodotto interno lordo italiano e degli effetti persistenti della crisi. In altre parole, si assiste alla sub-proletarizzazione di larghi settori della classe media, un fenomeno in atto da tempo ma che sta accelerando negli ultimi durissimi mesi.  Amantea, cittadina di circa 18 mila anime sembra immune a tutti questi malefizi. Il fatto più eclatante, che ha fatto scrivere fiumi di parole ai vari quotidiani negli ultimi 4 giorni, è stata la querelle fra un assessore il sig. Giancarlo Cannnata e un consigliere di opposizione Signora Concetta Veltri. Il problema, di vitale importanza per la popolazione, era se i famosi carri carnevaleschi dovessero calpestare solo il sacro suolo amanteano o anche quello meno nobile di Campora San Giovanni. Tutto ciò che succede nel resto del Paese non sembra sfiorare minimamente questa “Isola felice” adagiata sul mare di Ulisse. Non importa se il quadro che emerge è chiaro e che da tempo il Paese sta andando a rotoli e oggi, in tempi di recessione, va incontro al declino. A differenza degli anni che seguirono l’ultimo conflitto mondiale, dalla più misera povertà ad un miraggio di benessere; oggi le cose si sono ribaltate e si vedono i nostri giovani e meno giovani costretti a passare da una situazione quasi vivibile alla miseria più nera. Ai giorni nostri  la valigia di cartone è stata sostituita dal trolley e i giovani , questa volta , non più semianalfabeti , ma diplomati e laureati continuano a lasciare questa terra. Una magra consolazione. A differenza dei loro padri e dei loro nonni, arrivati nelle ricche regioni del nord negli anni Cinquanta e Sessanta e settanta del secolo scorso con la valigia in mano tenuta chiusa dallo spago, in gran parte non cercano posti di lavoro alla Fiat o in un'altra delle grandi fabbriche di Piemonte e Lombardia, e neppure in quelle medie e piccole del facoltoso Nordest. Puntano a occuparsi nella pubblica amministrazione o come classe docente nelle scuole di ogni ordine e grado. Dal Sud si emigra ancora andando nel nord d’Italia, nel nord Europa, in Australia e Nord-America nella speranza di trovare un’occupazione stabile, oppure precaria ma sicuramente più remunerativa. Alcune analisi parlano di Paese spaccato in due sul fronte migratorio: a un Centro-Nord che attira e smista flussi al suo interno, corrisponde un Sud che espelle giovani e manodopera senza rimpiazzarla con pensionati, stranieri o individui provenienti da altre regioni. L'emorragia emigrazionale sembra più forte in  Campania a seguire Puglia, Calabria e Sicilia.  In vistosa crescita, in particolare, sono le partenze dei laureati 'eccellenti': nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti; anni più tardi la percentuale e' balzata a quasi il 38%. I laureati meridionali che si spostano al Centro-Nord vanno incontro a contratti meno stabili rispetto a chi rimane, ma ottengono stipendi più alti. Un altro fenomeno di rilievo e' quello dei pendolari ‘di lungo raggio’ , che vivono al Sud e lavorano al Centro-Nord o all'estero, rientrando a casa nel weekend o un paio di volte al mese. Ad aggravare la situazione c’è  stata poi la ormai famosa crisi, che in molti casi ha costretto i pendolari a tornare a casa: se il movimento Sud-Nord e'cresciuto, con l'accentuarsi della crisi migliaia di  persone sono rientrare al Sud, soprattutto donne. L'Italia , dunque, è ancora spaccata in due , si continua ad emigrare ma con una differenza sostanziale: chi emigra ora ha il vantaggio d'aver studiato, ma è meno forte. Gli immigrati degli anni Sessanta erano forti perché partecipavano a un avvenimento collettivo che ha cambiato l'Italia. Emigrare dal Sud ora è un'esperienza vissuta individualmente e forse è ancora più mal vista , poiché va ad occupare dei posti agognati anche dai giovani del nord , quei giovani che fino a pochi anni fa , non avevano problemi di inserimento lavorativo , dopo la terza media entravano in fabbrica ora le cose sono cambiate . I contratti capestro spingono anche i piemontesi e lumbards a cercare il posto fisso nelle pubbliche amministrazioni . E il flusso migratorio di laureati e professionisti continua : non trascinano più una valigia di cartone chiusa con lo spago, non indossano abiti sdruciti, ma hanno un moderno trolley e una valigetta col computer. Ma, come i loro antenati, con la tristezza nel cuore. Dopo il carnevale lungo un mese ci si sta preparando alle prossime feste: Domenica delle Palme, Pasqua, Pasquetta e Pasquone. “Perciò…. per occupare questi giorni belli ed eloquenti,sono deciso a dimostrarmi una canaglia e a odiare gli oziosi piaceri dei nostri tempi” e al posto di “Sparaballe” mi presento a Voi: “Il Rompiballe”.

Gigino Adriano Pellegrini  & G el Tarik

Drin, drin. Squilla il cellulare che avverto appena nella grande confusione della giornata finale del carnevale nella quale sono giunti anche i due carri di Falconara Albanese e migliaia e migliaia di persone.

 

Martedì grasso è passato da tempo ma la voglia di divertirsi non sì è persa.

Segno che uno o più carnevali estivi sono possibili, anzi , forse, dovuti, in omaggio agli ospiti ed ai turisti.

 

Ma ritorniamo al cellulare.

“Vai in via Roberto Mirabelli . Vai a vedere. I vigili hanno elevato decine di contravvenzioni per divieto di sosta”

Rispondo” Ma ne sei sicuro? Non è che mi stai facendo uno scherzo di carnevale?”

“NO, no! Ci sono i foglietti infilati sotto i tergicristalli ” E’ la risposta decisa.

E poi continuo “ Ma sei sicuro che siano contravvenzioni? Non è che sono foglietti pubblicitari?”

Un attimo di silenzio, poi la conclusione: “ No, no . Sono proprio contravvenzioni. Ho letto la mia! “ E poi una imprecazione.

E di seguito ” Non ne ho mai visto tante in una volta. E non solo qui in Via Roberto Mirabelli. E tantomeno ora che il traffico è chiuso per via del carnevale e da Piazza Cappuccini non arrivano auto! “

Poi la amara conclusione “ Non capisco queste esagerazioni. Sono anni che percorro questa strada e mai una contravvenzione. Ora all’ improvviso a decine. Speriamo che non siano forestieri venuti a vedere il carnevale e ,soprattutto, speriamo di non essere accusati di non essere ospitali ; tra photored , strisce blu ed ora divieti di sosta….”

E’ arrabbiato, addirittura forse offeso. E non è l’unico.

Altri contestano i Vigili presenti che si difendono.

Un altro ancora, soffocando la rabbia dice che : “Mi sembra una esagerazione. Ma come? Proprio quando vengono preclusi i parcheggi delle strade principali ( Via Dogana Nord, Via Margherita,Via Vittorio Emanuele , via Baldacchini , via Dogana centro) per garantire il carnevale costringendo ad usare le strade laterali e diventa difficile se non impossibile usare le aree a parcheggio di Piazza Italia , di Piazza Mercato nuovo, via Genova, eccetera, occorrerebbe avere un po’ di tolleranza”.

Ed uno a lui vicino, continua” Non solo! Ma venendo da Via Lava Gaenza non si vede il divieto di sosta perché piccolo, alto e coperto da un altro segnale più grande e prossimo. Purtroppo non possiamo far altro che pagare! Il ricorso al GdP costa di più! Ma mi ricorderò certamente di questa ingiustizia. Perché per me è una ingiustizia ! Scrivilo, per favore”!

Poi sale in auto e se ne va. E con lui tanti altri “patuti”.

Pubblicato in Cronaca

Immediato l’ intervento del comune, per quanto sia domenica.

Arriva l’autoscala del comune, arrivano i vigili che chiudono via Margherita, arriva Rocco Cima ed arrivano due operai delle cooperative.

 

Obiettivo è la rimozione della insegna Terranova in via Margherita e che si spinge in mezzo alla strada, la quale, pur ad altezza di 4 metri dal terreno, ieri ha creato grande difficoltà al passaggio di uno del carri carnevalizi.

Da qui quella specie di obbligo morale da parte del comune di disporne la rimozione.

Non una ordinanza che rischiava di restare ineseguita o perfino impugnata.

Ma una sorta di accordo pro bono pacis in base al quale non la ditta ma l’ente comunale ha proceduto a spese proprie alla rimozione.

 

Così i carri potranno passare tranquillamente.

Vedremo subito dopo carnevale se l’insegna sarà ricollocata e da chi e soprattutto se saranno imposte misure minori ad i carri o se al contrario saranno rimosse definitivamente non solo questa ( e le altre insegne invadenti) ma anche i fili che riducono gravemente il passaggio dei carri maggiori.

Ieri abbiamo visto i carri abbassarsi od elevarsi ogni 15/20 metri. Ridicolo per una città che vuole un grande carnevale!

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