"E' scandaloso che la giunta guidata dal sindaco Giacinto Mannarino rimanga inerte di fronte alle continue perdite d'acqua dei nostri serbatoi comunali, accollandone poi i costi sugli utenti".
E’ quanto affermano i consiglieri di opposizione del comune di Longobardi, Francesco Cicerelli e Nicola Bruno.
(nella foto il serbatoio
Arenella)
"Su nostra richiesta, l'azienda sanitaria competente, tramite personale ispettivo, effettuava, il 19 dicembre del 2014, sopralluogo presso i serbatoi di acqua potabile, i quali versavo in gravi condizioni igienico-sanitarie, all'esito del quale, invitava il sindaco ad ottemperare ad una serie di prescrizioni.
Le criticità riscontrate, alla data del 30 aprile 2015, persistevano, atteso che, a dire dell'Asp, l'amministrazione comunale adduceva "carenza di fondi economici".
Abbiamo, quindi, richiesto, lo scorso 3 ottobre 2016, l'intervento del personale ispettivo dell'Asp, alla nostra presenza, per verificare se l'amministrazione comunale, a distanza di circa un anno e mezzo, avesse ottemperato agli "inconvenienti igienico-sanitari".
E abbiamo constatato, nei giorni scorsi, una serie di perdite di acqua, all'interno di tre serbatoi che sono veri e propri colabrodo, rispettivamente, una perdita vistosa all'interno del serbatoio "Arenella", due perdite all'interno del serbatoio "Suvarello" ed una grossa perdita proveniente dal serbatoio "Salice", che si disperde lungo la strada comunale".
Beninteso "la gravità -continua il capogruppo di minoranza Bruno- non sta semplicemente, nel fatto che basterebbero piccoli interventi per evitare la dispersione idrica, essendo l'acqua un bene prezioso, ma la cosa più grave è che tutti e tre i serbatoi sono serviti da Sorical e la nostra amministrazione, ogni anno, paga circa 180 mila euro, proprio per fornitura acqua alla società in questione.
Stupisce, poi, che complessivamente il servizio idrico integrato costi, ogni anno, circa 450 mila euro, in cui sono comprese le spese per la manutenzione, malgrado disponiamo di personale che ci costa circa 30 mila euro annui e nonostante bastino piccoli interventi manutentivi per evitare sperperìo di denaro pubblico, specialmente, per un comune poco virtuoso come Longobardi, che versa in predissesto.
Stupisce, infine, che i cittadini debbano sopportare tariffe così esose a fronte di un servizio che fa acqua da tutte le parti!
Ricordiamo che l'ultima delibera di giunta, la numero 43 del 28 aprile 2016, avente ad oggetto, l'approvazione delle tariffe afferenti il servizio idrico, prevede che i consumi, oltre i 200 metri cubi, costino ai contribuenti euro 2,90 per ogni metro cubo, somma maggiorata rispetto al 2015, e la quota fissa, per ogni utenza, è stata elevata, a partire dallo stesso anno, ad euro 60, ovviamente tutto oltre iva".
"Le nostre famiglie -conclude Bruno- non vogliono e non possono più pagare il conto di un Comune inefficiente. Infatti, l'ammontare dei debiti e lo sperperìo di risorse pubbliche, ha comportato e comporta non solo una tassazione esasperata, con le aliquote al massimo, in particolare dell'acqua, ma, soprattutto, l'inasprimento fiscale, con l'invio di tutte le bollette idriche arretrate, mentre le perdite vengono "tollerate"".