E’ patetico il Ministro Matteo Salvini.
Vuole fare il duro, minaccia gli alleati di far saltare il Governo giallo verde.
Bisogna abbassare le tasse, ripete come un mantra. Altrimenti? Altrimenti ci arrabbiamo dicevano Bud Spencer e Terence Hill.
A parole dice che è disposto a lasciare. A parole, a parole, ma nei fatti continua imperterrito a collaborare con Di Maio e con il Premier Conte perché lui non ha nessuna intenzione di lasciare la comoda poltrona che occupa da un anno al Viminale.
Sa benissimo che oggi le tasse non potranno essere abbassate, perché il Governo ha urgente bisogno di soldi per garantire alle categorie più deboli i servizi sociali necessari e che l’Unione Europea e il Parlamento Italiano sono contrari.
Caro Salvini, se davvero volevi abbassare le tasse, se davvero volevi la flat tax perché allora hai buttato i soldi in quota 100 e sul reddito di cittadinanza?
Non sei più credibile.
Adesso ti stai comportando come i bambini capricciosi. Datemi la marmellata, la cioccolata, le caramelle altrimenti mi metto a piangere, a strillare, a battere i pugni, non andrò più a scuola. E da un anno che ripeti sempre le stesse cose come un mantra e sei sempre lì incollato alla poltrona con la pece dei falegnami.
Troppi proclami hai lanciato in un anno e cosa hai realizzato? Nulla.
Ti è rimasto il decreto sicurezza, ma questo non porta benessere o posti di lavoro. Assomigli a quel cane che abbaia continuamente ad ogni stormir di foglie, ma poi quando arriva davvero il ladro se ne sta zitto, non abbaia e non morde.
E se poi il ladro gli butta un osso, lo ringrazia scodinzolando e quatto quatto si nasconde nella cuccia. Proclami e minacce, minacce e proclami e tutto resta come prima. E anche i migranti continuano a sbarcare nelle nostre coste calabresi.
Lo conosci, caro Salvini, questo proverbio? Chi troppo vuole nulla stringe. Se non lo conosci fattelo spiegare da qualche donna anziana, da una casalinga magari, loro sanno darti il vero significato di questo antico proverbio popolare.
Accontentati, caro Salvini, di quello che Conte, Di Battista, Fico, Di Maio ti concedono, perché il Movimento 5 Stelle in questo Parlamento ha la maggioranza e tu sei in minoranza.
Perciò, se pretendi troppo, finisci per restare a mani vuote. Ti consiglio, On. Ministro, di andarti a leggere una favoletta di Esopo:-La gallina dalle uova d’oro-. Non ti sono bastate le vittorie nelle elezioni regionali del Friuli, Abruzzo, Molise, Basilicata, Sardegna, Piemonte e nelle elezioni comunali di Ferrara e di Forlì.
Stai diventando insaziabile.
Ti stai comportando come quel contadino che, preso dalla cupidigia, non gli è bastato più un uovo d’oro al giorno e squartò la gallina per prendere tutte le uova che aveva all’interno.
Ne uscirono migliaia di minuscole uova che erano in attesa di diventare grandi e che non si erano ancora tramutate in oro. Cosa ha fatto? L’ha combinata davvero grossa.
Si è pentito, ma ormai era troppo tardi. Attento Salvini, il vento potrebbe cambiare da un momento all’altro direzione e tu resteresti con un bel pugno di mosche in mano.