Redazione TirrenoNews
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Comandante e vice lasciano la Caserma carabinieri di Amantea
Sabato, 13 Giugno 2015 18:41 Pubblicato in CronacaEra da tempo che si sapeva che il Maresciallo Massimiliano Diamanti ed il vice comandante avrebbero lasciato la caserma dei carabinieri di Amantea.
Invero qualcuno lo temeva, qualcuno lo sperava.
In 9 mesi il maresciallo Diamanti con la collaborazione dei militari della stazione ha lasciato il segno del suo comando
Ora ad Amantea tutti i ragazzi usano il casco quando viaggiano sul ciclomotore
Per qualcuno sarà poca cosa, per altri semplicemente la conferma che se si opera con decisione la città è capace di accettare e rispettare le regole.
Il Maresciallo ci aveva occasionalmente riferito che avrebbe abbandonato la città già il 23 aprile scorso ma che aveva chiesto lui stesso di spostare questa data di due mesi per poter completare lavori investigativi già avviati.
E questa è una cosa certa.
Probabilmente mai l’Arma è stata così vigile ed attenta ed i suoi militari così efficienti. Prova ne siano gli oltre 170 rapporti giudiziari inviati alla Procura della repubblica e le prestazioni rese a favore della città e dei cittadini, ad iniziare dall’intervento di Stefano Vommaro e Bernardino Francesco Miraglia a tutela di Marano( anche in passato i Carabinieri si erano distinti in opere di salvamento)
Quello che sorprende ( ma forse non tanto, poi) è che l’amministrazione ( quasi tutta, maggioranza e minoranza) si è lasciata sfuggire l’occasione per salutare i quadri della locale stazione dei carabinieri, quasi che 9 mesi di intenso lavoro non siano serviti a niente.
Noi, al contrario, abbiamo consapevolezza che la “caserma dei Carabinieri” in questi 9 mesi ha prodotto un lavoro investigativo intenso che darà i suoi frutti a breve, riportandoci alla mente il maresciallo Massimiliano ed il vice Marco.
L’unica voce che si è levata a ricordare il lavoro dei CC è quella della consigliera comunale del M5S, Francesca Menichino la quale ha commentato “Vogliamo ringraziare il maresciallo Diamanti per il lavoro fatto ad Amantea, dove ha semplicemente servito lo Stato e la sua Divisa e la nostra città, che non è esente da problematiche serie e dalla presenza della criminalità comune e mafiosa.
Chiunque verrà a comandare la Stazione avrà bisogno del supporto e del sostegno concreto di tutti, anche di noi cittadini, dell’amministrazione comunale e del sindaco.
Un aiuto che secondo noi potrebbe sostanziarsi anche in forme di prevenzione della criminalità
e di educazione alla legalità da svolgersi in forma diffusa a livello sociale e culturale in modo da veicolare messaggi importanti soprattutto ai giovani.
A loro è rivolta la nostra attenzione, a loro che, rappresentano il futuro di una comunità che ci piace immaginare sana e prosperosa, rispettosa delle regole, dove saranno i nostri giovani a portare avanti il senso della legalità e il rispetto verso gli altri e verso il bene comune.
Quei ragazzi che rifiutano il malaffare, perché – come dice Gratteri – “delinquere ed essere mafiosi, non conviene”.
Un grazie al maresciallo Diamanti per il suo operato qui ed un in bocca al lupo al nuovo che arriverà
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Il “pentito” Foggetti si “pente” e smette di collaborare con la DDA
Sabato, 13 Giugno 2015 17:13 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaMarco Cribari de La provincia diCosenza ricordava in un suo articolo che “A Cosenza ci sono più pentiti che cristiani”, anche se non tutti vennero creduti come occorse ad Antonio De Rose perché come disse il boss Franco Garofalo «Cosenza doveva essere un'isola felice. Un posto dove non esisteva la mafia »
Ora dal libro del pentitismo cosentino sembra voglia essere strappata una pagina importante quale è quella di Vincenzo ed Ernesto Foggetti, padre e figlio, provenienti entrambi dal clan “Bella bella”
Vincenzo Foggetti, infatti, in videoconferenza, ha annunciato lo stop alla sua collaborazione con i magistrati della Dda.
E così, sembra, che i magistrati antimafia di Catanzaro abbiano "perso" un collaboratore di giustizia che aveva iniziato il suo percorso di "dialogo" con la Dda nello scorso mese di settembre. Non solo ha detto "no" ma non ha offerto grandi spiegazioni.
Non solo ma Foggetti, ha anche comunicato il cambio di avvocato difensore e chiuso il suo rapporto con lo Stato, era considerato contiguo alla cosca Bruni-Abbruzzese.
Resta invece “pentito” Adolfo Foggetti che nel clan Bruni-Abbruzzese aveva un ruolo molto più definito e che sta parlando di Amantea girandola in lungo ed in largo.
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Esclude dagli esami di maturità alcuni studenti e gli bruciano la porta di casa
Sabato, 13 Giugno 2015 16:51 Pubblicato in CosenzaE’ avvenuto a San Giovanni in Fiore
L’insegnante lavora in un istituto tecnico.
La porta d'ingresso dell'abitazione di un insegnante di un istituto tecnico a San Giovanni in Fiore è stata incendiata da sconosciuti nel corso della notte.
Al mattino dopo la brutta sorpresa.
E così alla vittima, dopo la scoperta del danneggiamento, non è rimasto che presentare apposita denuncia ai carabinieri del luogo.
Nella occasione l'insegnante ha riferito ai carabinieri di sospettare che l'incendio sia riconducibile a una ritorsione che potrebbe essere collegata alla l'esclusione di alcuni suoi studenti dai prossimi esami di maturità.
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