Non si ferma lo sciame sismico nell’isola di Cefalonia.
Dopo la prima forte scossa delle 13,55( ora italiana) di 6,3 gradi della scala Richter e delle altre tre rispettivamente di 4,4 e 4,3 e di nuovo 4,4 delle ore 14,08, 14,24 e 14,59 , tutte alla profondità di 10 km, lo sciame sembrava essersi fermato
E così è stato per quasi quattro ore
Poi alle 18,45 un’altra fortissima scossa di 5.5 gradi Richter a soli 7,7 km di profondità e di seguito alle 19,12 ancora una scossa di 4,5 gradi Richter. Di nuovo a 10 km di profondità.
I maggiori danni si sono registrati nel villaggio di Pallikis dove vecchie abitazioni, tra cui anche un pensionato per anziani, hanno dovuto essere evacuate.
Pallikis ha subito diversi terremoti tra cui almeno 2 distruttivi.
Uno nel 1867 ed uno molto recentemente il 12 agosto 1953
Furono rasi al suolo tutti gli edifici storici.
Sul posto è arrivato in elicottero il ministro degli Interni Yiannis Michelakis per rendersi conto di persona dell’impatto del sisma.
Il terremoto, oltre che sulle coste nord-occidentali della Grecia, è stato avvertito anche a Patrasso ed Atene
L’isola di Cefalonia si trova in una zona molto particolare.
«È una zona molto vicina alla placca dell'Egeo, che è una microplacca che si insinua fra la placca Africana e quella Eurasiatica», spiega il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell'Ingv, Alberto Michelini.
La microplacca Egea si trova nel punto in cui le due grandi placche continentali si muovono orizzontalmente l'una rispetto all'altra. Questo stesso tipo di movimento caratterizza la faglia all'origine del terremoto di oggi.
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