Oggi, purtroppo, non ci occuperemo di guerre, di manifestazioni in Piazza contro o a favore di Israele o della Palestina, ma di un fatto di cronaca angoscioso che ci dovrebbe fare riflettere a lungo. Troppe, davvero troppe aggressioni si stanno verificando nelle nostre scuole e tra i banchi di scuola. La violenza nelle scuole è un dato di fatto ed è urgente prendere dei severi provvedimenti. Molestie, intimidazioni, cyberbullismo, minacce, aggressioni sono all’ordine del giorno. Oggi ci dobbiamo occupare di un caso di violenza, l’ultimo episodio accaduto in una scuola alberghiera della Sardegna dove un papà di uno studente ha aggredito un professore sol perché aveva redarguito il figlio, il quale continuamente disturbava la lezione. Il ragazzo, un 16 enne, era stato rimproverato dal professore. Ci sarebbe stata una discussione e poi una lite fra i due. Il ragazzo non solo avrebbe risposto al rimprovero del professore, ma lo avrebbe insultato e poi sarebbe fuggito dall’aula scolastica. Avrebbe avvertito il padre, il quale subito si è precipitato nell’istituto alberghiero frequentato dal figlio. Ha affrontato il professore, lo ha minacciato e poi sono venuti alle mani. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno sedato la rissa. Sia il genitore che il Prof. sono finiti al pronto soccorso per le ferite riportate. Ora, però, il genitore rischia una denuncia per lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Questo che vi ho raccontato, amici, è solo l’ultimo di una lunga scia di episodi che vedono i nostri insegnanti troppo spesso bersagli di aggressioni e vessazioni. Ma perché accadano nelle nostre scuole fatti del genere? Perché è mutato l’atteggiamento dei genitori verso gli insegnanti. Una volta quando uno studente veniva rimproverato a scuola dagli insegnanti, la famiglia non prendeva la difesa del figlio, ma si schierava in blocco dalla parte dell’insegnante. E non solo, quando il figlio arrivava a casa subiva reprimende e anche botte da parte dei genitori. Io ho insegnato nella scuola italiana per 40 anni e non ho mai subito aggressioni né da parte degli alunni né da parte dei genitori. Sono stato davvero un maestro fortunato. Nessuna violenza subita. Nessuno insulto. Nessuna aggressione fisica. Qualche contestazione l’ho avuta nelle scuole di Cosenza all’inizio dell’anno scolastico. Gli alunni dovevano rispettare l’orario, non dovevano buttare carte per terra, non dovevano imbrattare i muri dell’aula, non dovevano mettere i piedi sui banchi. Gli alunni, tutti gli alunni, dovevano entrare in classe alle ore 8,20 perché io dovevo iniziare la lezione in orario alle ore 8,30. Gli alunni che entravano in ritardo venivano rimproverati, ma la colpa era dei loro genitori che non rispettavano l’orario. All’inizio hanno protestato, si sono lamentati col Direttore Didattico, ma poi hanno capito che io avevo ragione e poi è nata una collaborazione vera, sincera, fruttuosa fra scuola e famiglia. Ora a distanza di parecchi anni quando i genitori dei miei marmocchi mi incontrano a Corso Mazzini non solo mi salutano, mi abbracciano con affetto e mi dicono finanche grazie per l’educazione che sono stato capace di impartire a loro e ai loro figli.
