Ci siamo. Domenica prossima 25 settembre andremo a votare. Manca esattamente ancora una settimana e i maggior leader dei partiti e dei movimenti politici italiani, solo ora, stanno andando in giro per l’Italia. Stando a quanto risulta dagli ultimi sondaggi dovrebbe vincere il centro destra e il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, dovrebbe essere il partito più votato. Questi i sondaggi, ma io aspetterei lo spoglio delle schede prima di pronunciarmi. Un uomo politico napoletano molti anni fa in una tribuna politica della RAI, quando ancora imperava la Democrazia Cristiana, così disse:- Prendete 10 persone e domandate loro a chi daranno il voto. Solo 3 vi diranno che voteranno D.C. Scrutinate le schede hanno votato Democrazia Cristiana 7 persone. Solo 4 non si erano espresse ma nel segreto delle urne hanno votato D.C. turandosi forse il naso-. L’urna, perciò, potrebbe rivelarci delle sorprese. Ma se dovesse vincere il partito della Meloni non ci sarebbe nulla di strano e di sconvolgente. In Democrazia chi vince governa. E in Italia, piaccia o non piaccia, la democrazia è ben salda e radicata. Non ci sarebbe nessun pericolo fascista e Pontida non sarebbe neppure una provincia di Putin. Siamo seri. Queste cazzate si dicono solo in campagna elettorale per racimolare qualche voto. E se poi il Presidente della Repubblica Mattarella il 26 settembre dovesse dare l’incarico a Giorgia Meloni per formare un governo stabile e duraturo io non griderei allo scandalo. Avremo per la prima volta una giovane donna che ricoprirebbe la carica di Presidente del Consiglio. Ed è già una vittoria per le donne in politica. Rimarrebbe ancora vacante la carica di Presidente della Repubblica. Bisogna aspettare ancora molto. La campagna elettorale va avanti stancamente, non entusiasma come una volta. Anche i talk show televisivi non decollano. I telespettatori non li seguono e spesso cambiano canale. Sono alquanto noiosi. I leader politici attuali non hanno carisma e non sanno infiammare la folla (ma quale folla a volte solo quattro gatti li stanno noiosamente ad ascoltare) come facevano Togliatti, Nenni, Craxi, Andreotti, Fanfani, Moro, Almirante, Covello del Partito Monarchico, Pannella e i nostri Misasi e Mancini. Sanno solo parlare male dell’avversario politico. Lo considerano un nemico, quindi bisogna abbatterlo, demolirlo, infangarlo, distruggerlo. Hanno una sola strategia, attaccare a testa bassa il nemico spargendo fango, odio, rancore, livore, grossolane bugie, gossip in grande quantità. E i loro programmi? Chi li ha visti, chi li ha letti! La destra è concentrata solo su immigrazione, sicurezza, flattax, luce, gas, trivelle. La sinistra, ma c’è ancora?, è concentrata sull’Europa, sulla Nato, sull’Agenda Draghi, sulla lotta al fascismo, sui presunti soldi di Putin ad alcuni partiti italiani, su Pontida Regione russa, sulla salvaguardia della Costituzione. Ma davvero la nostra Costituzione è in pericolo? Ma davvero i cavalli Cosacchi si abbevereranno al nostro fiume Po? Ma davvero ci credono a quello che dicono? Il fascismo è morto e seppellito se non vado errato da 77 anni e nessun cavallo cosacco verrà ad abbeverarsi nei nostri fiumi e neppure nelle fontane del Bernini a Roma in Piazza San Pietro. Parlare oggi di fascismo non riscalda i cuori di nessuno anche perché la maggior parte degli italiani che andrà a votare del fascismo se ne frega perché non l’ha vissuto. I problemi seri e gravi degli italiani son ben altri. Ce ne accorgeremo il prossimo inverno quando in casa dovremmo stare col cappotto e la sciarpa al collo perché i sono spenti. Quando gireremo la manopola della cucina e il fornello non si accende perché il gas manca. Quando premeremo l’interruttore e la lampadina non si accende perché la luce manca. Quando accenderemo il nostro televisore ma compare soltanto sullo schermo il monoscopio degli anni 70 perché i programmi televisivi la Rai li ha spenti.
