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Crisi di Governo. Il voto e' vicino? No. Il M5Stelle mercoledì votera' la fiducia a Draghi. E la farsa continua

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governoMario Draghi, il Presidente del Consiglio, costretto a dimettersi dopo la situazione che si è determinata presso il Senato della Repubblica in seguito al rifiuto del M5S, che fa parte della maggioranza governativa, di dargli la fiducia. Ma il Presidente della Repubblica Mattarella ha respinto le sue dimissioni invitandolo a presentarsi mercoledì prossimo in Parlamento, che è la sede propria, per rendere comunicazioni e per valutare meglio la situazione. Cosa succederà mercoledì ancora non lo sappiamo. Sappiamo già che Mattarella non vuole sciogliere il Parlamento, è contrario alle elezioni politiche anticipate. Allora potrebbe decidere di dare un nuovo incarico a Draghi per formare un nuovo governo senza l’appoggio dei grillini o decidere di incaricare un altro uomo politico, Amato no per carità perché ricordiamo quello che ha combinato una notte del mese di luglio di tanti anni fa, che resterebbe in carica fino alla scadenza naturale della legislatura. Se ciò non dovesse capitare allora Mattarella potrebbe contro voglia sciogliere le Camere ed indire nuove elezioni, così finalmente dopo lunghi anni saranno gli italiani a scegliere il nuovo Presidente del Consiglio e non il Palazzo, le banche ed i poteri forti. Ma Mattarella le tenterà tutte, perché è sempre stato contrario allo scioglimento delle Camere. Non lo ha fatto alcuni anni fa quando c’era davvero una grave crisi di Governo e non lo farà neppure adesso. Sa già, da uomo navigato ed esperto, che ci sarebbe un vero ribaltamento nel Parlamento, moltissimi uomini politici reterebbero a casa e non vuole consegnare su un piatto d’argento il Governo ad un uomo del centro destra o alla Meloni se dovesse prevalere su Salvini. Al voto anticipato sono però interessati i partiti e i partitini dello 0,5% del centro destra specialmente Lega e Fratelli d’Italia. Forza Italia, per il momento, non ha preso nessuna decisione, aspetta mercoledì prossimo perché vuole verificare la reale volontà del M5S. Ciò significa che il Governo Draghi potrebbe sopravvivere, perché i numeri ci sono, senza l’appoggio del M5S. Ma Draghi ha ribadito che senza il movimento lui non intende più governare. Si sente azzoppato e senza l’appoggio di una componente politica che alle ultime elezioni politiche ha preso la maggioranza relativa alla Camera e al Senato non intende andare da nessuna parte e contro il volere della maggioranza degli italiani. Ma cosa succederà davvero mercoledì prossimo? Sono incominciati gli incontri notturni e diurni e i talk show televisivi ci hanno rotto i timpani, non si parla d’altro di questa grave crisi di Governo e cosa faranno i grillini mercoledì prossimo. Io sono sicurissimo che non ci saranno le dimissioni di Draghi, Draghi non cadrà, Draghi otterrà piena fiducia dal Parlamento e gli italiani per andare a votare dovranno aspettare ancora un po’, perché il M5Stelle farà retromarcia e darà la fiducia a Draghi. E non ci saranno le dimissioni dei Ministri e dei Sottosegretari grillini. Per uscire dall’impasse che il M5S ha creato, l’ex Premier Conte si inventerà qualcosa. Continuerà a sostenere Draghi restando nella maggioranza e dirà ai suoi e ai giornalisti che ogni giorno lo stanno intervistando che alcuni punti del documento delle priorità da lui presentate sono state accolte dal Presidente del Consiglio. Il M5S non vuole le elezioni anticipate. I parlamentari grillini sono incollati con vinavil alle poltrone della Camera e del Senato, non vogliono perdere la pensione che molti parlamentari matureranno a fine settembre. Molti di loro non saranno rieletti in Parlamento, perciò non vorranno perdere nove mesi di stipendio, più 15 mila euro a testa per riscattare quello che manca per arrivare alla pensione. Conte ora è al centro dell’attenzione politica. Dalla sera alla mattina si parla solo di lui e cosa farà mercoledì. Appare continuamente in tutti i programmi televisivi, i giornali sono pieni dei suoi sproloqui. Forse è quello che voleva. Essere al centro della scena politica. Ma non conta niente. Mostra i muscoli ma sono flosci. Si crede un leader ma non è neppure un gregario. Pensa di essere uno statista senza possederne la qualità. E’ alla guida di un movimento alla deriva. Alza la voce, tenta di intimidire Draghi con i suoi penultimati, ma poi alla fine è costretto a fare marcia indietro. Il boccino ce lo abbiamo noi, ha detto spavaldo. E le palle chi ce le ha? Non certo Conte. Minaccia: Nessuno può avere i nostri voti. Ma i suoi voti per formare un nuovo Governo non sono più necessari, e questo lo sa. E poi c’è già qualcuno che ha iniziato a porre dei veti nei suoi confronti. Forza Italia non vuole più avere il M5S come compagno di viaggio. Conte ha fallito, il suo piano non è riuscito, il tentativo di incrementare i voti è andato alla deriva, i sondaggi lo danno perdente. Ha messo nei guai finanche il Pd ed Enrico Letta. Il campo largo auspicato da Letta per battere Berlusconi, Salvini e Meloni è naufragato.

Ultima modifica il Lunedì, 18 Luglio 2022 13:21

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