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biglietto da visitaI biglietti da visita fai da te non sono difficili da fare. Tutto dipende da cosa usi per farli. Se devi rifare un biglietto da visita da zero, magari su programmi difficili, sarà molto difficile riuscirci. Invece, se usi gli strumenti giusti e gratuiti, che hanno già una base di partenza, tutto diventa più semplice e la tua comunicazione migliora! Ecco 3 favolosi template che puoi personalizzare per creare il tuo biglietto da visita e dove puoi trovarli per iniziare con il piede giusto la tua attività o la tua professione!

3 template da usare subito

Quali sono i template che fanno la differenza quando si parla di biglietti da visita fai da te?

  1. Una business card glitter. Per una gioielleria o un'oreficeria, è interessante questo biglietto da visita in oro con a sinistra un gioiello. Il design permette di mettere qualsiasi tipo di gioiello, anche un prodotto realizzato solo in quell'attività commerciale. A destra, ci sono le solite informazioni di rito: nome e cognome della persona (oppure il nome dell'attività), il sito, l'indirizzo del negozio, il numero di telefono e, aggiungendo una riga in basso, anche gli orari di apertura. Con pochissime modifiche, il biglietto si può usare per qualsiasi tipo di negozio "scintillante"... Un negozio di abbigliamento, una discoteca, un bar possono usare anche questo modello. Nella stampa, conviene fare almeno il fronte a colori, per rendere memorabile questo biglietto!
  2. Una business card per chi si occupa del mondo digitale. Per una web agency, oppure un'attività nell'ambito pubblicitario o informatico, questa business card blu è molto originale e si presta a tantissime personalizzazioni. Infatti, oltre a cambiare il colore o l'icona di una metà di un codice QR, puoi gestire ogni aspetto di questo biglietto da visita online. Puoi cambiare il font "Digitaldrop", inserire le tue immagini, scegliere cosa mettere in evidenza e molto altro. Il modello è fronte/retro. Davanti ci dovrebbero essere il logo aziendale, il sito dell'azienda e la sede. Sul retro, invece, ci dovrebbero essere tutti i contatti social e il numero di telefono, oltre agli orari di apertura dell'attività commerciale. Questi si possono aggiungere anche inserendo delle righe, in modo che il biglietto da visita sia solo fronte. Molto efficace, soprattutto se vuoi mettere uno slogan, oppure personalizzare al 100% il tuo biglietto per "stravolgerlo" positivamente rispetto al template di partenza.
  3. Una business card "Brittany" per il tuo negozio di abbigliamento. Ti occupi di sartoria o di abbigliamento? Bene, il template "Brittany" è quello che fa al caso tuo. I colori da cambiare in base ai tuoi gusti sono due: puoi usare quelli dell'insegna del tuo negozio o del logo del tuo e-commerce, per rendere tutto più riconoscibile e coerente. Lo spazio qui è essenziale: nome del negozio, sito e, se vuoi, contatti telefonici e orari di apertura. Tutti i dettagli si possono inserire nella parte in basso del biglietto da visita, mentre la parte in alto serve a rendere riconoscibile il tuo brand.

Scegli ora Adobe Spark

Per i tuoi biglietti da visita fai da te, scegli Adobe Spark. Inizia creando il tuo progetto vuoto dalla pagina ufficiale e scegli il tuo template. Modifica come vuoi il tuo biglietto da visita e punta tutto sull'essenziale. Un biglietto di questo tipo non ha bisogno di tanto testo! punta sulla qualità e sulle informazioni di base! Quando hai finito, scarica tutto nel formato che preferisci e stampa i tuoi biglietti da visita dove vuoi. Adobe Spark supporta i formati più comuni per i biglietti da visita, con estensione PDF, JPG e PNG.

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nomadi-digitaliI nomadi digitali sono quei giovani tra i venticinque e i quarant'anni che hanno sperimentato le conseguenze sociali della società in rete. In particolare sono quei giovani lavoratori che trovi ovunque con lo sguardo fisso su un PC. Essi sono in grado di lavorare sul treno, in un bar, su una panchina o in un coworking perché il loro unico mezzo di lavoro è il computer. La definizione di nomadi digitali fa riferimento proprio a questo nuovo modo di guadagnarsi da vivere e include un numero impressionante di nuove professioni. Vediamo più da vicino in cosa consiste questo fenomeno e in che modo renderlo accettabile alla generazione di chi li precede: nonni e genitori.

Quando ti criticano perché stai tutto il tempo si internet è inutile perdere le staffe

Chi svolge un lavoro da casa e con il proprio PC si sarà spesso sentito dire da genitori e parenti frasi come “Stai sempre al computer” oppure “Ai tempi miei il lavoro faceva sudare”. Il repertorio di frasi detestabili con cui un giovane nomade digitale si trova a fare i conti è ampio e caratterizzato da luoghi comuni e stereotipi dovuti al fatto che le nuove professioni del web sono ancora oggi viste come qualcosa di indefinito e di aleatorio. Non possiamo dar torto a genitori e nonni quando ci dicono che per loro questo non è lavoro, perché effettivamente dicono la verità. Anzi, la loro verità. Purtroppo i tempi sono cambiati così velocemente che è diventato difficile spiegarli a chi ha vissuto la giovinezza in un’altra epoca. Pensa che un giorno, quando sarai grande, potresti avere le stesse difficoltà con tuo figlio e non sarà piacevole essere preso in giro perché non capisci.

La colpa non è di chi non capisce il mondo digitale

Se proprio vogliamo dare una colpa a qualcuno, questa appartiene a chi ci governa. Per lo stato e per il fisco i nomadi digitali sono invisibili così come lo sono le persone che sono interessate da un grave analfabetismo digitale. Le priorità statali sono state quelle di fiscalizzare il lavoro digitale e non quelle di preparare la società a questi piccoli grandi cambiamenti. Oggi si parla cinicamente di analfabetismo funzionale con cifre che fanno rabbrividire ma non esistono forme di aiuto e supporto verso le persone che non capiscono e non riescono a stare dietro ai tempi che corrono. Anziché semplificare, dall’alto vengono calate grosse forme di digitalizzazione che le persone fanno fatica a recepire. Per questo se fai parte anche tu dei nomadi digitali, la miglior cosa che puoi fare per te e per la società è avere la pazienza di semplificare e spiegare. Spiega il tuo lavoro senza utilizzare termini tecnici e semplifica ciò che fai in modo da renderlo addirittura interessante agli occhi di chi non lo conosce. Concediti il diritto di mettere al corrente i tuoi familiari e mostra loro i risultati di quello che fai quando sei sempre con lo sguardo perso nello schermo del tuo PC.

Nomadi digitali: uno status symbol che passa anche dallo stile

Essere nomadi digitali significa concepire lavoro e tempo libero in maniera del tutto differente. Per non essere scambiato per un fannullone occorre darsi un tono ed evitare nella maniera più assoluta di mettersi a lavorare in pigiama dal divano. Svegliati presto, vestiti bene e sii energico e positivo. Possiamo far finta che non sia così ma sarebbe fuorviante nascondere che la nostra società ci giudica anche dall'immagine. I nomadi digitali più smart oramai li riconosci da accessori che ne qualificano il loro modo di essere: power bank ad energia solare, zainetti porta computer ultra tech, abbigliamento comodo e smartphone di ultima generazione. Potresti iniziare a darti un’immagine più professionale dando una svecchiata al tuo corredo di lavoro, magari dotandoti di accessori personalizzati con il tuo logo o i tuoi riferimenti professionali. Dove guardare? Sicuramente su GedShop, uno dei miglior portali in tema di gadget personalizzati.

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pagina webGli e-commerce rappresentano solo una delle tante tipologie di siti web a cui si può fare riferimento per incrementare i propri affari grazie a Internet. In base al genere di sito, è previsto un trattamento fiscale e contabile particolare: proprio per questo motivo è importante distinguere tra i siti vetrina, i siti pubblicitari e i siti di commercio elettronico propriamente detti. Questi ultimi sono quelli che permettono di svolgere attività di e-commerce e, in particolare, consentono di gestire i pagamenti e gli ordini, oltre alla definizione delle modalità di consegna.

I siti vetrina e i siti pubblicitari

I siti vetrina si caratterizzano per una funzione di carattere informativo, dal momento che il loro scopo è quello di far conoscere l'attività del brand o dell'azienda a cui si riferiscono. Si tratta di siti web tradizionali che, in un certo senso, operano come delle brochure online, grazie alle pagine in cui vengono illustrati i servizi e i prodotti offerti, la storia, la mission, e così via. Diverso è il caso dei siti web pubblicitari, che nascono con lo specifico obiettivo di far conoscere i servizi e i beni che l'impresa propone alla clientela. Ciò comporta la presenza di uno o più cataloghi online, ma anche la segnalazione delle promozioni e delle offerte commerciali in corso. Con un sito pubblicitario, tuttavia, non si può compiere attività di commercio elettronico, il che vuol dire che per fare acquisti è necessario entrare in diretto contatto con l'azienda. 

Le norme che regolano il settore

Come si è detto, l'inquadramento fiscale e civilistico varia in base al tipo di sito. Va detto, per altro, che i principi contabili nazionali e le norme civilistiche non presentano disposizioni ad hoc in relazione alla contabilizzazione né per ciò che concerne l'iscrizione in bilancio delle spese che sono state affrontate per realizzare un sito web. Al tempo stesso, nella normativa fiscale non c'è traccia di norme che riguardino la deducibilità dei costi. 

Come agire dal punto di vista fiscale

La dottrina considera, per i siti web vetrina, che i costi sostenuti per la loro realizzazione vadano assimilati alle spese di rappresentanza, e pertanto debbano essere contabilizzati nella voce del conto economico relativa ai costi per servizi. Queste spese, di conseguenza, possono essere dedotte nel periodo di imposta in cui sono state sostenute, a condizione che soddisfino i requisiti di congruità e di inerenza, secondo quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 108 del Tuir.

Le spese sostenute per realizzare un sito pubblicitario

Non ci sono dubbi, invece, per ciò che concerne le spese che vengono affrontate per la realizzazione di un sito web pubblicitario: molto semplicemente esse vengono assimilate alle spese di pubblicità. I costi di pubblicità, per altro, possono essere capitalizzati in presenza di specifiche condizioni: è necessario che non abbiano carattere ricorrente ma eccezionale (in caso contrario non possono essere iscritte nell'attivo patrimoniale). Inoltre, è richiesto il consenso del collegio sindacale, sempre ammesso che esista questo organo. In tale circostanza si possono riportare le spese affrontate nell'attivo dello Stato patrimoniale tra i costi di impianto e di ampliamento.

Come realizzare un sito web per promuovere il proprio business

Qualunque sia il tipo di sito Internet che si abbia in mente di realizzare per incrementare gli affari, con l'aiuto di netsystem srl e della soluzione che l'azienda mette a disposizione (Multi Web Negozi) si ha la certezza di riuscire a raggiungere i propri obiettivi. Ciò è possibile in virtù di un software gestionale per e-commerce che consente di collegare i negozi che si gestiscono ad Amazon e a eBay. 

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