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Ciccia CaterinaAmantea. Nessuno può fermare l’amministrazione Sabatino nel suo procedere verso lo sviluppo della città, nemmeno le intimidazioni.
Sembra questo il senso contenuto nelle due odierne note stampa.
 

“ Impegno dell’assessore ai lavori pubblici per la transitabilità della ss18 - Nota Stampa Sergio Tempo

Prevenire il rischio isolamento non solo tra Amantea e Lamezia Terme, ma tra due intere provincie, quella di Cosenza e Catanzaro. Partendo da questo presupposto l’assessore ai lavori pubblici Sergio Tempo dopo essersi recato personalmente presso gli organi regionali competenti in materia, ha inviato una missiva al Dipartimento numero 9 della Regione Calabria, che si occupa nello specifico di infrastrutture, lavori pubblici ed edilizia residenziale, ed al prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao per fare in modo che non accada l’irreparabile. La Statale 18 a Sud del porto turistico, infatti, è a serio rischio crollo. Il mare è praticamente giunto sotto il costone che sorregge il rilevato stradale ed è assai probabile, come del resto si è già verificato nel recente passato, che possano registrarsi dei cedimenti.

«Fino ad ora – ha esordito l’assessore Tempo – siamo stati salvati dalle favorevoli condizioni meteorologiche, ma prima o poi il maltempo arriverà e con esso peggioreranno anche le condizioni del mare. Le onde, inesorabili, proseguiranno nella loro lenta, ma costante opera di erosione e se la Ss 18 dovesse crollare per l’economia del territorio sarebbe davvero un duro colpo. Per non parlare della viabilità: per raggiungere l’aeroporto di Lamezia Terme saremmo costretti a girare da Cosenza, via Paola. E non voglio neanche immaginare le problematiche dal punto di vista sanitario con l’impossibilità di raggiungere l’ospedale lametino in tempi ragionevolmente brevi».

Purtroppo anche la variante a monte della Ss 18 è da tempo inutilizzabile. Il crollo del ponte sul fiume Savuto, avvenuto nel 2008, ha di fatto cancellato una possibile alternativa alla Tirrena inferiore.

«L’Anas – ha rimarcato Tempo – è dovuta più volte intervenire con procedure d’urgenza per il rafforzamento della barriera radente posta a piede del rilevato stradale nella parte più esposta a rischio di danni e mareggiate. La stessa amministrazione comunale, consapevole dell’importanza dell’infrastruttura, con verbale di somma urgenza redatto il 22 aprile 2013, è intervenuta nell’esecuzione di ulteriori lavori a protezione, spendendo complessivamente 200 mila euro e contraendo un mutuo con la Cassa depositi e prestiti che era destinato ad altre opere di difesa costiera. Il Dipartimento 9 della Regione Calabria ha da tempo aggiudicato i lavori per la ricostruzione del litorale tra la foce del fiume Savuto ed il litorale di Paola, ma ad oggi il cantiere non è stato ancora aperto».

«È fuor di dubbio – ha concluso l’assessore ai lavori pubblici – che il problema va affrontato senza ulteriori indugi, considerando che da parte dell’Anas è giunta all’attenzione dell’ente comunale l’ordinanza numero 189/2014 che evidenzia come a seguito della mareggiata che si è abbattuta sul litorale tirrenico tra il 22 ed il 24 ottobre, a Sud del porto turistico si è venuto a creare un restringimento di carreggiata a causa del cedimento della scarpata per cui è stato necessario istituire il senso unico alternato di marcia. Una nuova azione da parte dei marosi potrebbe compromettere l’intera sede stradale, con l’interruzione completa del transito veicolare».

 

“ Riunione con le associazioni per programmare il futuro! - Nota Stampa Caterina Ciccia

Un incontro per definire l’immediatezza, ma soprattutto per guardare al futuro con rinnovato ottimismo ed entusiasmo. La delegata del sindaco per i rapporti con le associazioni, Caterina Ciccia, ha convocato per il prossimo 14 novembre alle ore 17.30, presso la casa comunale di corso Umberto I, un’assemblea con i referenti dei gruppi di volontariato.

«I motivi della riunione – ha spiegato la stessa Ciccia – sono due: da un lato la necessità di verificare quelli che possono essere gli eventi da pianificare in vista delle imminenti festività natalizie, dall’altro la necessità di spostare l’asticella in avanti, dando modo all’ente comunale ed alle stesse associazioni di programmare con notevole anticipo le proprie attività. Un comportamento che dovrà assurgere al ruolo di regola se vogliamo fare in modo di ottenere il massimo nel rapporto che intercorre tra gli eventi e la promozione della città».

Il tessuto sociale di Amantea è quanto mai ricco e variegato. Secondo le ultime stime fornite dagli uffici competenti sono oltre cinquanta le associazioni operative che nell’arco dell’anno propongono almeno un’attività in diversi campi e che contribuiscono alla crescita culturale della città.

«Il sindaco Monica Sabatino – ha concluso la Ciccia – ha detto più volte quanto sia importante che la cittadinanza partecipi in maniera attiva al percorso democratico definito dall’esecutivo e le attività sociali rappresentano da questo punto di vista un ingresso privilegiato. La recente fiera ha dimostrato che la gente ha bisogno di essere coinvolta e di sentirsi parte integrante di un progetto, ripartiamo da questo incontro per fare in modo che ciò s’avveri. La presente nota vale anche come invito alle associazioni interessate».

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Un momento della seduta 2Ennio Morrone, capogruppo forzista a Palazzo Campanella, è seduto in prima fila davanti al palco che ospita oltre ai consiglieri comunali di Amantea, anche il Prefetto di Cosenza, l’onorevole Doris Lo Moro, l’onorevole Enza Bruno Bossio, l’onorevole Ernesto Magorno.

Prende la parola la ministra degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta che della lotta alla ‘ndrangheta ha fatto il motivo del suo agire politico, la quale ha letto 4 pagine appassionate e forti dalle quali estraiamo alcuni passaggi “politici” significativi.
Dice la Lanzetta che sulla questione delle intimidazioni alla classe politica ed imprenditoriale che :
“L’attenzione del governo, della prefettura, delle forze dell’ordine è massima.
L’ isolamento istituzionale e sociale deve essere combattuto con una azione forte e coesa”.

Poi continua sostenendo:
“Non ho citato la regione Calabria perché è difficile scorgere interventi significativi da parte di questo ente. Voglio dire, interventi che vadano oltre alle dichiarazioni di solidarietà e di vicinanza pur sacrosante. Ed anche la commissione antindrangheta della regione Calabria, diciamo la verità, è stato solo un palliativo per mettersi a posto a coscienza”.
Dichiarazioni forti che lasciano sorpresi molti dei presenti.
Poi il ministro continua ricordando che gli eventi più rilevanti contro la ‘ndrangheta sono stati sicuramente la rete Avviso Pubblico che raccoglie i dati delle intimidazioni e che ha scritto il decalogo delle buone regole ed al Senato la costituzione della commissione sulle intimidazioni presieduta dalla senatrice Lo Moro.
Infine, ricorda di avere scritto, in occasione delle intimidazioni a Monasterace, che ancora continuano , ad Amantea, all’ente parco dell’Aspromonte che: “Il prossimo presidente della regione dovrà affrontare la questione criminale e del lavoro con la stessa determinazione. E le dichiarazioni di Oliverio candidato del PD sono in questo senso confortanti quando scrive. quella che vogliamo costruire è una regione aperta e trasparente che intende combattere a viso aperto tutte le mafie, le organizzazioni criminali, l’economia illegale, il lavoro nero, lo sfruttamento, il racket e l’usura”.

Ed è a questo punto che Ennio Morrone si alza e va via
Anche Vanda Ferro che pur era venuta per esprimere la sua solidarietà alla città ed all’amministrazione comunale è andata via senza intervenire .
E Morrone subito dopo dichiara al giornalista Roberto De Santo de “Il corriere della Calabria” «Purtroppo, mio malgrado, ho sentito di dover abbandonare i lavori del civico consesso per il deludente intervento del ministro che, al contrario delle legittime aspettative degli uditori e della città, si è rivelato essere un intervento politico anziché essere quello di un ministro della Repubblica italiana in difesa di un territorio minacciato dalla metastasi della delinquenza organizzata calabrese».

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MoVimento 5 StelleDopo la dichiarazione della segretaria comunale ecco quella della consigliera del M5S Francesca Menichino:

Non ho firmato e non firmerò il verbale di nomina degli scrutatori e ritengo necessario spiegare con precisione tutto quello che è accaduto nella commissione elettorale del 31 ottobre. Il verbale che vorrebbero che io condividessi non solo non risponde alla realtà ma descrive una procedura che comunque è illegittima come ho ampiamente motivato nell’esposto al Prefetto.

Nella precisazione dei fatti che fa la dott.ssa Mercuri emerge ancora una volta che la gestione di questo importante ruolo di garanzia della legalità e di prevenzione della corruzione che la segretaria comunale dovrebbe svolgere ad Amantea deve necessariamente passare al vaglio degli organi preposti.

La verità, l’unica verità, è che la maggioranza si è riunita preventivamente nella stanza del sindaco a porte chiuse per circa un’ora per concordare le solite spartizioni clientelari: fogli volanti già preparati con gli elenchi dei nomi degli scrutatori, tutti i consiglieri di maggioranza e non solo i commissari (Salvatore e Chilelli) avevano indicato i loro “nomi” in una logica clientelare che a dire dell’assessore Cannata doveva tenere conto anche della proporzione tra la città e la frazione, a dimostrazione che quello che guida questa maggioranza è un modo di fare politica ben lontano dal valore e dall’obbligo dell’imparzialità. Io propongo un altro metodo che definisco misto ed allego un’apposita mozione: estrapolare dall’albo un elenco di cittadini disoccupati e tra questi e solo questi effettuare un sorteggio che ci liberasse dalla responsabilità della scelta che nessun amministratore dovrebbe accettare di compiere, perché non ci sono cittadini di serie a e cittadini di serie b.

A dire il vero anche il sindaco propone il diverso metodo del sorteggio integrale, la proposta però non viene approvata e si procede per nomina: purtroppo la legge lo consente, la nuova norma del 2005 anzi impone la nomina a meno che tutti scelgano all’unanimità il sorteggio.

A questo punto comincia una discussione estenuante: cerco di orientare la scelta verso criteri oggettivi, come una lista dei disoccupati presso il centro per l’impiego, oppure l’elenco dei cittadini che ricevono assistenza dal comune, ma l’elenco in Comune non si trova (?) e il centro per l’impiego ha bisogno di maggior tempo; chiedo l’aggiornamento della seduta ma la segretaria lo ritiene impossibile.

Cosa doveva farsi a questo punto? Solo una cosa: constatare che non c’era e non poteva esserci unanimità di vedute e procedere con l’altro metodo indicato dalla circolare prefettizia di una nomina disgiunta in cui io sarei stata libera di indicare i miei nominativi con il metodo del sorteggio. Ed invece mi si fa comprendere che si doveva procedere congiuntamente e sulla base di questo equivoco indotto firmo i fogli dei nomi, tranne uno che non è sottoposto nemmeno alla lettura; ma quando leggo il verbale comprendo però che l’equivoco aveva finalità precise ed utilitaristiche e la realtà descritta è molto diversa. Non firmo e mando tutto al Prefetto, nella convinzione che le operazioni di nomina siano da rifare. Ovviamente la segretaria che ci ha ampiamente abituati alle soluzioni garantiste (per la maggioranza) tenta di giustificarsi.

Lo faccia col prefetto e lo faccia con la propria coscienza, lei che allo stato attuale dovrebbe spiegare come sia possibile che il dott. Sabatino, collocato a riposo dal 31 ottobre, ogni giorno continui a recarsi sul posto di lavoro come se fosse regolarmente in servizio.

Ma c’è molto altro. Continua……

 

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