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rubinoPer la comunità di Amantea si tratta di una svolta epocale. In coincidenza dell’inizio di settimana è ufficialmente partito il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti.

 

Sulla base degli accordi siglati tra l’assessore all’ambiente Antonio Rubino ed i tecnici della Lamezia Multiservizi, l’azienda incaricata di portare a compimento il processo di riciclo, sono due le fasi che consentiranno al sistema di funzionare a pieno regime. Al momento la raccolta è stata avviata nelle zone centrali della città, pari al 92 percento della popolazione, quelle geograficamente comprese tra i torrenti Catocastro e Calcato. Resta dunque esclusa il quartiere di Santa Maria e le altre zone periferiche che verranno progressivamente inglobati nei prossimi giorni.

«Con caparbietà e determinazione – spiega l’assessore Rubino – abbiamo completato un difficile iter procedurale che ci consente ora di guardare con rinnovato ottimismo al futuro. Abbiamo scommesso sulla collettività, sulla capacità di ogni singolo cittadino di fare qualcosa di concreto per l’ambiente e per il luogo in cui ha scelto di vivere, ma soprattutto abbiamo scommesso sulla potenzialità di Amantea: il commercio ed il turismo saranno certamente favoriti dal miglioramento del decoro urbano e da un’immagine più pulita e accattivante. Con la progressiva eliminazione dei cassonetti non vedremo più quelle cataste di immondizia che hanno deturpato soprattutto la nostra anima. Da questo punto di vista la costruzione dell’isola ecologica ha rappresentato un passo decisivo. Tocca ora a noi fare la differenza».

«Il sindaco Monica Sabatino – prosegue Rubino – ha fatto in modo che l’avvio della raccolta differenziata diventasse realtà in tempi strettissimi. Mi preme ricordare, infatti, che siamo ben lontani dal concludere il nostro primo anno di mandato e nonostante le difficoltà siamo riusciti tutti insieme a tagliare un traguardo che cambierà le nostre abitudini e che ci farà amare ancora di più Amantea e la sua gente. In questi primi giorni le difficoltà non mancheranno. Con il chiaro intento di limitarle il più possibile abbiamo dato seguito ad un gruppo di lavoro che controlla di momento in momento l’evoluzione della situazione, tanto che nell’arco di sei o sette giorni riusciremo ad avere i primi dati sull’efficacia della raccolta porta a porta. È di fondamentale importanza che i cittadini che ancora non hanno provveduto a farlo, si rechino presso il Campus Francesco Tonnara per ritirare gratuitamente i mastelli e ricevere tutte le informazioni possibili dagli informatori ambientali».

«Dal punto di vista pubblicitario – conclude Rubino – la macchina organizzativa si è mossa benissimo. Del resto siamo consapevoli del fatto che se partiamo positivamente la strada che avremo dinanzi a noi sarà certamente in discesa. L’intero esecutivo, oltre chiaramente ai dipendenti comunali, è a disposizione dell’utenza per fornire informazioni di ogni genere. Dobbiamo ricordare tutti che più differenziamo più risparmiamo».

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gigino pelDa qualche anno a questa parte, la vena creativa è fortemente improntata al recupero e al riciclo creativo.

Nel web questi termini vengono usati spesso impropriamente, a volte in modo intercambiabile. Solo recentemente, si sono apportate delle modifiche alla classificazione di alcuni lavori e all'assegnazione delle etichette. Il termine recupero ha una doppia accezione di significato.

Da un lato si riferisce al materiale di recupero, ossia tutti gli oggetti, i mobili o i cosiddetti "scarti" che si possono reperire facilmente nei nostri garage, nei mercatini o addirittura nelle discariche, e che possiamo utilizzare creativamente.

Dall'altro riguarda l'azione di recuperare mobili od oggetti (rovinati o deteriorati) restaurandoli o decorandoli, facendoli tornare utilizzabili per il loro consueto uso,

L’altro concetto è il riciclo creativo, che, viene più frequentemente confuso con il termine riuso che è la destinazione di oggetti comuni ad un utilizzo diverso ma pur sempre simile a quello originario, con o senza un intervento di abbellimento. Per esempio, il fatto di utilizzare le confezioni di detersivo per contenere altri oggetti; la loro funzione rimane sempre quella di contenitori.

Se invece una bottiglia dell'olio diventasse la base per una lampada, allora si deve parlare di riciclo. Credo infatti che il riciclo si debba riferire alle situazioni in cui un oggetto, o una parte di esso, entri (come dice la parola stessa) in un nuovo ciclo, cioè diventi parte di qualcos'altro come elemento principale o secondario. Il riciclo creativo (Creative Upcycling) è una forma d’arte, pratica di rispetto dell’ambiente o base per nuove forma di innovazione?

Tutte e tre queste definizioni sono esatte perché descrivono diverse sfaccettature di una stessa realtà. Il riciclo è di sicuro una pratica di rispetto per l’ambiente necessaria per la sostenibilità ambientale del moderno modello di sviluppo. Allungare la vita degli oggetti e dei materiali si contrappone alla cultura dell’usa e getta che ci porta a sovrautilizzate le risorse che il nostro pianeta ci può offrire. Quando poi il riciclo diventa creativo esso lascia spazio a forme d’arte e libera espressione della propria fantasia, creatività e voglia di vedere oggetti nascosti dietro ad altri. Il designer e il progettista del riciclo creativo sono anche degli innovatori perché sono in grado di progettare in un modo che rompe gli schemi, utilizzando nuovi materiali, nuove forme e nuovi modi di pensare e vedere le cose.Torniamo al termine upcycling e ripartiamo dal concetto di “cradle to cradle”. Il termine upcycling, infatti, è stato coniato nel libro Cradle to Cradle (William McDonough, North Point Press 2002; trad. it. “Dalla culla alla culla”, Blu, Torino, 2003). Qui l’idea che un prodotto abbia una ‘vita’ lineare, cioè “dalla culla alla tomba”, viene stravolta e trasformata in un ciclo. Nel “cradle to cradle” ogni componente di un progetto è disegnato in modo da poter essere riciclato, o meglio ‘upcyclato’ ,in un sistema che non creerà alcun rifiuto. Senza adottare una visione così categorica si può affermare che l’upcycling significa “creare” cose nuove.

Nella definizione di upcycling rientrano dunque aspetti estetici e pratici: trasformare una cosa in qualcosa di differente e che ci piace.

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

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Insomma! Ma possibile che il comune cada sempre più in basso, terribilmente così in basso?

Ormai ne abbiamo visto una più del giusto ed ogni altra cosa appare insopportabile.

Ed allora ecco un formale invito da un cittadino qualsiasi al sindaco ed al segretario di imporre la massimizzazione delle attenzioni verso cosa si scrive.

L’ultima è l’avviso in prima pagina sul sito del comune : “Prova Selettiva per il conferimento di un incarico a tempo indeterminato di funzionario dei servizi tecnici comunali ulteriore variazione della data di svolgimento della prova selettiva”

Ma scherziamo?

Possibile che chi scrive non sa cosa scrive?

E possibile che nessuno legga quello che viene diffuso in un qualsiasi modo da arte dell’ente?

Possibile cioè che si possa impunemente scrivere che si sta variando la data di svolgimento della prova selettiva per il conferimento di un incarico a tempo indeterminato di funzionario dei servizi tecnici comunali.

Sarebbe bastato leggere l’interno della disposizione sindacale che correttamente parla di “ Conferimento di un incarico a tempo determinato di funzionario dei servizi tecnici comunali”

Indeterminato non è la stessa cosa di determinato!

Attendiamo la correzione.

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