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C’è poco da fare le caxxate fatte (prima) si pagano sempre (dopo)

Di cosa parliamo?

Semplice si è rotto il tubo di ferro che porta l’acqua dal serbatoio comunale verso Catocastro ed Acquicella.

Non la solita rottura per scollamento dei giunti causato da cedimento del terreno. NO

Ma la vecchia rottura causata da correnti vaganti

Il tubo presentava,infatti, un taglio impossibile a qualsiasi strumento conosciuto, smerigliatrice compresa.

Un taglio a zig zag

Lo stesso andamento che ha un fulmine

Un taglio impossibile, ci sembra, da farsi diversamente

In sostanza il tubo venne posto senza le necessarie accortezze.

Parlo delle protezioni catodiche che appaiono indispensabili per tutelare i tubi di acciaio dalle correnti vaganti.

E parlo anche del problema della corrosione, problema grave per le condotte interrate per le quali i controlli sono impossibili e la manutenzione difficile

E pensare che da anni il quartiere soffre di instabilità proprio per queste continue rotture ed i tecnici hanno ripetutamente chiesto la realizzazione di una condotta ispezionabile.

Un taglio che aveva provocato una grossa perdita che fuoriusciva sulla sottostante via Nazionale

E stamattina il personale delle operative dopo aver riparato la strana rottura di Via Bologna si è datato da fare per questa ultima e ben più grossa.

Un grazie particolare a coloro che hanno effettato la riparazione . sorretti nientemeno che dalla popolazione di corso Umberto primo e dallo stesso sindaco Mario Pizzino

Qualche problema per una smerigliatrice di diametro inferiore al tubo rottosi ha creato molta difficoltà al taglio dello stesso.

Poi è anche giunta l’acqua dal cielo ed il personale ha operato sotto la pioggia

Due giunti a flangia hanno fatto il miracolo e l’acqua è ritornata.

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Caspita se hanno ragione i tecnici della Sorical!

Il 70% dell’acqua di Amantea si perde.

Il 99 % sotto la terra e solo l’1 % emerge come nel caso.

Lo scrive Francesca Menichino che è stata informata da una cittadina.

Ecco il duro testo della sua nota:

“Da questo tombino che si trova all'inizio di Via Bologna scorre acqua in modo abbondante.

Ci sarà qualche rottura o qualche perdita

 

Me l'ha segnalato una cittadina attenta che non sapeva chi chiamare.

Lo segnalo a mia volta perché chissà qualche amministratore si voglia attivare o lo faccia direttamente qualcuno della manutenzione, per evitare lo spreco.

Proprio ieri il sindaco nel consiglio cui abbiamo partecipato come pubblico dopo avere abbandonato il banco, ha riferito di un incontro con due dirigenti sorical che avrebbero capito che la rete idrica di Amantea è un "colabrodo" ed è più l'acqua che perdiamo che quella che fatturiamo, e che è un problema creatosi negli ultimi venti anni.

Certo occorrerebbe proporre il Nobel per una scoperta del genere e per un politico che è nell'amministrazione appunto da circa venti anni, il sindaco Pizzino e company.

Magari tra una scoperta e l'altra se potessimo intervenire, nonostante l'Immacolata, non sarebbe male.

Potrebbero sempre alla fine farsi un selfie Robert e la Pati e ritrovare armonia sulla delega contesa alla manutenzione con la "pace del tombino".

Infine, fermo restando che io rispondo comunque a tutti, ma permettetemi un suggerimento: l'istituzione di un numero di pronto intervento per la segnalazione dei guasti da parte dei cittadini.

Si può fare, magari tra un selfie e l'altro!”

Sicuramente le sarà risposto!

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Il Ministro orlando ha detto "Gli abbattimenti non li possono più fare i Comuni, perché i Comuni non li fanno.

Sia perché ci sono questioni di carattere sociali retrostanti, sia perché molte amministrazioni comunali sono elette da una componente importante legate al mondo dell'abusivismo.

I condizionamenti, della criminalità organizzata ma anche quelli legati ad interessi illegali che si sono radicati, impediscono ai Comuni di svolgere questa funzione.

Ecco perché devono essere centralizzati, affrontati con un approccio governativo: credo che vada fatto un patto a livello nazionale".

Poi ha affermato:

“Questa è stata una legislatura importante sul fronte dell'ambiente, dalla riforma delle agenzie alla legge sugli ecoreati.

Ma si chiude col rammarico di non aver licenziato una legge sul consumo del suolo".

Lo ha detto intervenendo ad un convegno sull'abusivismo edilizio organizzato dal gruppo Pd alla Camera per annunciare un nuovo ddl a firma di Marco Di Lello.

E' un vuoto che - sottolinea il ministro - facilita "una pianificazione episodica, spesso di rapina rispetto all'utilizzo del territorio, e non consente di distinguere gli abusi realizzati in aree a vocazione edilizia da quelli che comportano un pericolo per la sicurezza o danneggiano il patrimonio ambientale".

Ad avviso del ministro, la legge sul consumo del suolo fornirebbe un quadro per ogni altro intervento legislativo sull'abusivismo edilizio.

Secondo il ministro, sarebbe importante stabilire che nei Comuni che non hanno crescita demografica si possano realizzare solo interventi di "trasformazione e non di costruzione"; andrebbe fatta un mappatura del fenomeno e data, dove possibile, un'alternativa di carattere "sociale" alle demolizioni, tra l'altro, "quando diciamo che dobbiamo abbattere tutto, poi non si abbatte niente, e questo dal punto di vista della deterrenza è dannoso"

Pubblichiamo questa notizia perché qualcuno la legga e la rapporti al PSC del comune di Amantea il cui suolo è stato vergognosamente consumato.

Se un immobile abusivo non deturpa il paesaggio e non si trova in un'area a rischio idrogeologico, può essere acquisito dal patrimonio comunale, anziché essere abbattuto, e destinato ad alloggio popolare.

Lo prevede una nuova proposta di legge sull'abusivimo edilizio presentata dal deputato dem Marco Di Lello, annunciata in un convegno del gruppo Pd alla Camera.

La nuova proposta arriva dopo che in ottobre era stato affossato alla Camera il ddl del senatore di Ala Ciro Falanga.

Nella nuovo proposta, spiega Di Lello, "aumentiamo fino ad 80 milioni il fondo per le demolizioni e trasformiamo il reato da contravvenzione a delitto, aumentando così i termini di prescrizione, ed è prevista una mappatura delle aree".

Inoltre, "se un alloggio è stato realizzato in area agricola inglobata negli anni dall'area urbana, si può con sentire di ottenere la concessione in sanatoria, dopo aver provveduto al risanamento". Secondo Di Lello, ci sono i tempi per approvare la proposta di legge almeno alla Camera, entro la fine della legislatura, come maxi emendamento al ddl Falanga, di cui è relatore e sul quale è contrario.

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