
“I rapporti politici tra Franco La Rupa, condannato per scambio elettorale politico-mafioso, e la maggioranza del Comune di Amantea, le anomalie gestionali dell’ente e i gravi fatti che determinarono l’arresto di un assessore locale hanno portato, anche in seguito a nostre iniziative parlamentari di controllo, all’invio della commissione di accesso in quel municipio, che ne verificherà, come previsto dalle norme, eventuali infiltrazioni mafiose”.
Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5S Dalila Nesci, Francesco Sapia, Giuseppe d’Ippolito, Paolo Parentela e Bianca Laura Granato, che aggiungono: “Si tratta di un’iniziativa a tutela dell’amministrazione pubblica e della comunità di Amantea, che nasce dalla costante attenzione istituzionale del sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, da uno scrupoloso lavoro della Prefettura di Cosenza, dall’impegno e dal coraggio delle nostre consigliere comunali Francesca Menichino e Francesca Sicoli, più volte perfino denigrate e attaccate da avversari politici, e dalla nostra continua attività di sindacato ispettivo”.
“Attenderemo – concludono i parlamentari del Movimento Cinque Stelle – che la commissione d’accesso compia tutti gli accertamenti del caso, consapevoli d’aver agito nell’interesse collettivo e di aver lanciato, pure all’opinione pubblica, costanti segnali sulla necessità di indagare a fondo in merito alla gestione del Comune di Amantea, troppo spesso negata dalle altre forze politiche”
Si sapeva. O meglio si sospettava fortemente che la procura di Paola avesse attenzionato i comuni dopo un lungo periodo di franchigia, diciamo così. Ed i risultati non sono mancati. Ma si sospetta che altri ne arriveranno, forse molti altri. A sorpresa, come in verità anche alcuni di cui la stampa ha parlato recentemente. Non si tratta certo di una caccia alle streghe ma di un atto di giustizia. La politica non è esente. Affatto. Ad ogni livello. Certo ci sono stati sempre, ci sono ancora e ci saranno sindaci ed assessori onesti e perbene, e forse altri sono caduti e cadranno in errore senza piena consapevolezza dello stesso, e similmente funzionari e dirigenti. Ma quello che è sempre meno accettabile è la spocchia e la arroganza di funzionari ed amministratori nell' escutere le proprie competenze. Quasi che si tratti spesso di fatti personali. Ed allora quando si viaggia borderline benissimo fa la procura a bacchettare.
È storia ormai vissuta e scritta quella di una polizia municipale brillante nei risultati ma anche come nel caso nelle indagini investigative. Brillante perché mostra la forte attenzione al territorio ed alle cose che vi succedono. Non fanno finta di non vedere, non fanno finta di non capire, non chiudono gli occhi. Meritano di essere pubblicamente lodati dalla giunta comunale, senza se e senza ma e subito. La polizia municipale ha infatti posto sotto sequestro una ampia area collinare sulla quale si stava realizzando un fabbricato totalmente abusivo ed addirittura senza alcun progetto. E tutto è nato dalla osservazione di mezzi che portavano cemento. Non ci sta la polizia a dormire e così come quando si vuole fare sul serio si seguono e si arriva. Con sorpresa si trova un inizio di fabbricato di circa 600 mq
Da qui la segnalazione alla procura ed il sequestro dell'area. Bravi