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Redazione TirrenoNews

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Il “volto” del centro storico di Amantea è certamente rappresentato dalla rocca sulla quale esso insiste e da quanto su essa è stato costruito o realizzato.

 

 

 

 

 

Parliamo dei ruderi dell’antico castello, dei ruderi della Torre Normanno-Angioina, dei ruderi della chiesa di San Francesco d’Assisi, dei ruderi del collegio dei Gesuiti, della Chiesa matrice, delle antiche case e delle strade.

Ma sempre di straordinaria bellezza sono gli elementi arborei impiantati dall’uomo.

Parliamo degli aranceti , dei pochi fiori e soprattutto delle palme.

Ed in particolare della Palma dinanzi alla Chiesa Matrice, delle palme gemelle di Via Cavour e della palma sottostante la chiesa di San Francesco d’Assisi.

Ahimè il punteruolo rosso continuando la sua opera distruttrice del patrimonio naturalistico amanteano è riuscito a giungere fin sotto la chiesa trecentesca colpendo mortalmente la pianta.

Un’altra palma che lascia Amantea.

Una strage che continua . Infinita .

Il coleottero andrà via solo quando avrà finito di distruggere tutte le palme della città.

Tanto ad esso nessuno si oppone.

Negli ultimi 10 anni i decreti di archiviazione per prescrizione emessi dai GIL sono stati 1.134.259, cioè il 73 % del totale.
Ad essi vanno aggiunte 63 892sentenze emesse dai GUP.

 

E di seguito 209.576 dai Tribunali, 131.856 dalle Corti di Appello, 3293 dalla Cassazione ed infine 9559 dai Giudici di Pace per un totale di 1.552.435 sentenze prescrizionali

 

Parliamo di oltre 155 mila prescrizioni ogni anno,cioè circa 5166 prescrizioni per ogni giorno lavorativo al giorno.

Praticamente quasi 650 prescrizioni per ora lavorativa( considerando una giornata di 8 ore).

Cioè una ogni minuto!

 

Ovviamente questi dati nelle inaugurazioni degli anni giudiziari vengono sottaciuti. Quasi tenuti nascosti.

Parliamo , così, di una insufficiente onestà intellettuale sin dalle fasi iniziali

E’ bene anche sapere che il 70 % delle prescrizioni si determina in fase di indagini preliminari

Il resto sono da addebitare alle manovre dilatorie dei legali.

Impossibile, a tal punto, non ricordare quanto dicevaAngela Napoli, quando era deputata di Alleanza Nazionale prima e di Fli dopo, e che ha fatto di tutto per sensibilizzare la magistratura ad andare fino in fondo:“Quando ci sono in tutte le indagini coinvolti anche ambienti dell’imprenditoria e della politica calabrese, tutto deve tacere”.

 

E proprio così che si è formata nella società calabrese la percezione che chi la ottiene è una persona importante oltre che un furbo.

Una persona che quantomeno ha amici che contano sia nella fase investigativa, nel senso che determina timore ad indagare doviziosamente, sia nella fase processuale, potendo contare, magari, su ottimi avvocati , od altro.

Ed così gli indagati sono persone che contano perché “Tanto la indagine si avvia alla prescrizione” e quindi siamo di fronte ad una persona per bene.

Una situazione che rende inutile ogni proposto o deliberato innalzamento delle pene edittali.

La cosa è seria perché “Lo Stato abdica alla sua potestà di punire ,di fronte alla forza naturale del tempo che copre di oblio i fatti criminosi, annulla l’ interesse repressivo, attenua l’allarme sociale e rende difficile il raggiungimento delle prove”

 

Ma la cosa grave è che qualcuno( gli amici) pensi che gli inquisiti in questo modo diventino persone perbene!

Non è così! Al più sono indagati non giudicati, non indagati assolti!

"Alla Provincia di Cosenza si viola quotidianamente la legge, per colpa di un abusivo autoproclamatosi facente funzioni senza che vi sia una legge, una sentenza, una norma che lo consenta.

 

Il ministro Alfano non può far finta di niente e deve, nelle more che il Consiglio di Stato si esprima su due importanti sentenze, nominare un commissario.

Ho scritto oggi al ministro Alfano per ricordargli che è il ministro degli interni di tutto il Paese e non deve cedere ai diktat del Pd calabrese.

 

Di Natale ha occupato abusivamente un'istituzione, nonostante abbia perso le elezioni, e ha nominato in barba alla legge, staff e dirigenti.

 

È una macchietta elevata a credibilità solo per il risentimento personale di alcuni elementi della sinistra calabrese.

E' gravissimo il comportamento dei dirigenti interni che hanno avallato danni erariali di cui si prenderanno la responsabilità dinanzi alla Corte dei Conti.

È grave che sul punto non intervenga il presidente Oliverio, a ricordare a Graziano Di Natale che le istituzioni non sono circoli ricreativi.

La ferita che viene inferta ogni giorno richiede un intervento del ministro Alfano".

 

Lo afferma una nota del consigliere provinciale di Cosenza, Franco Bruno.

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