
Redazione TirrenoNews
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Trebisacce. Dipendente addebita al comune le rate di un suo finanziamento
Mercoledì, 07 Giugno 2017 17:55 Pubblicato in CosenzaLa Guardia di Finanza di Sibari, in seguito ad un’ordinanza emessa dal Tribunale di Castrovillari, ha eseguito una misura cautelare e un sequestro preventivo nei confronti di V.A., 66enne funzionario pubblico dell’Ufficio Ragioneria del Comune di Trebisacce, che è accusato di peculato e falsità in atti.
Le Fiamme Gialle, grazie ad una complessa indagine - coordinata dalla Procura della città del Pollino - avrebbero scoperto infatti che il dipendente “infedele” avrebbe aperto dei finanziamenti personalicon degli istituti facendosi addebitare sulla busta paga la ritenuta mensile del quinto della retribuzione.
Il fatto è però che, sfruttando proprio la sua posizione all’interno dell’ente, si sarebbe accreditato sul suo conto corrente lo stipendio senza decurtare l’importo delle rate dovute.
Secondo i militari, dal mese di marzo del 2013 all’agosto del 2016, avendo avuto la disponibilità di denaro dell’Ente, avrebbe così messo a carico del Comune di Trebisacceil costo relativo al versamento delle rate dei finanziamenti: per gli inquirenti, dunque, si sarebbe appropriato di un importo complessivo di oltre 14 mila euro.
I Finanzieri, oltre a notificargli la misura cautelare, gli hanno sequestrato beni fino a concorrenza dell’importo che si ritiene sottratto alle casse pubbliche.
Nulla su come la Finanza sia giunta a tali indagini.
La cosa è stata segnalata dal revisore dei Conti o questi non si è accorto di nulla?
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Confermata la mobilitazione della Coldiretti per domani 8 giugno
Mercoledì, 07 Giugno 2017 17:38 Pubblicato in CatanzaroChi lavora nei campi, sotto il sole, al freddo, rischiando il lavoro ed i prodotti per le avversità climatiche, non crede che chi lavora in ufficio, con i riscaldamenti d'inverno ed i climatizzatori d'estate possa capire i suoi problemi
Ed ancora meno crede a chi concorre a creare queste diversità e disparità, come tanti politici che fanno parole e soltanto parole.
E così reagisce, come può. E' il senso della mobilitazione di domani 8 giugno.
Molinaro, il Presidente della Coldiretti, in un franco incontro ha illustrato ad Oliverio le motivazioni e gli aspetti organizzativi dell’iniziativa dell’8 giugno 2017 presso la Cittadella regionale
E’ confermata anzi confermatissima la mobilitazione indetta da Coldiretti Calabria e che avrà il “momento clou” nella grande iniziativa di giovedì 8 giugno p.v. alla Cittadella Regionale a Catanzaro- sede della Giunta Regionale ma che continuerà fino al raggiungimento degli obiettivi. Nel corso dell’incontro con la stampa, sono stati presentati alla Camera di Commercio di Cosenza i dettagli dei contenuti della mobilitazione e le modalità organizzative dell’ iniziativa di piazza.
Ad affiancare il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, una squadra combattiva composta da dirigenti dell’organizzazione e da Marsio Blaiotta Presidente dell’Urbi Calabria.
“Il treno è partito già dal 28 aprile u.s., va veloce e non rallenta – ha affermato Molinaro – l’insoddisfazione e il malcontento sui territori è grande.
I numeri dell’iniziativa dell’8 giugno sono significativi: 5000 persone, circa 100 pullman, almeno 100 trattori, tanti amministratori comunali, rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, associazioni culturali, di volontariato etc. e continuano a fioccare le adesioni. Coldiretti - ha continuato -in questi due anni e mezzo di presidenza Oliverio è sempre stata sul pezzo, mai fuori tempo massimo e lo testimoniano ben 65 lettere, tutte senza risposta -chiosa - che abbiamo inviato al Presidente della Regione; lettere documentate, che mai si sono caratterizzate per lamentele – non appartiene alla nostra cultura – ma che anticipando i tempi e le difficoltà che si intravedevano contenevano proposte e suggerimenti.
Peccato che siano rimaste lettera morta perché poi, i problemi e le difficoltà che oggi qualcuno rincorre si sono appalesati in tutta la loro drammaticità tanto da farci affermare coldirettiaoliveriolaregionecosìnonva.
Un lungo, dettagliato e argomentato elenco di disfunzioni e criticità quello illustrato che vanno dalla mancanza di interlocuzione politica, inefficace semplificazione amministrativa in particolare con il ruolo del Super-CAA, politiche di accesso al credito, disimpegno e perdita di risorse sulla chiusura del PSR 2006-2013 e attuazione PSR 2014-2020 sul quale fino ad oggi - sottolinea -non è stato emesso nessun decreto di finanziamento per investimenti nelle aziende
Agricole e per l’insediamento dei giovani; poi che dire dei pagamenti agli agricoltori da parte dell’organismo pagatore ARCEA con accumuli di ritardi ed inefficienze varie che in tempi non sospetti, ribadisce, avevamo segnalato; cosi come l’eradicazione delle epizozie che sta causando danni economici rilevanti al patrimonio zootecnico.
La nostra ambizione ma anche volontà precisa – continua Molinaro – è che i nostri chiari temi interessano tutti i cittadini e hanno un impatto sull’economia dei territori e per questo non ci sfugge anche una visione ampia e coerente sull’utilizzo dei Fondi Comunitari come Por, Patto per la Calabria e strategia aree interne, nonché sulle riforme degli enti strumentali per liberare risorse e anche l’approvazione di Progetti di Legge a costo zero (vedi anche cinghiali- banca della terra) che rimangano inspiegabilmente impantanati.
Anche sui Consorzi di bonifica l’attenzione è massima – conferma Molinaro – c’è un buon lavoro fatto dai dirigenti Coldiretti che amministrano i Consorzi che dal 2010 ha impresso una svolta culturale rilevante nella gestione dei Consorzi di Bonifica con una progettualità spinta e che adesso, proprio per irrobustire l’agricoltura di qualità, hanno la necessità di chiedere alla Regione il dovuto (crediti forestazione) oltre ad una serie di interventi sulle reti irrigue e impianti che sono di proprietà regionale per permetter agli agricoltori di pagare meno il servizio irriguo.
Insomma i titoli sono quelli giusti e dietro questi titoli ci sono molti dettagli importanti. “Se si fa tutto questo- ha affermato Molinaro - l’economia può crescere più rapidamente e automaticamente genera più entrate e si ha meno bisogno di cassa integrazione, sussidi di disoccupazione e altre spese sociali e quindi più lavoro e benessere.
“Dopo l’annuncio della mobilitazione da parte di Coldiretti, - riferisce – cogliamo almeno quattro aspetti incoraggianti: l’approvazione dei Piani di Classifica, la lettera di Oliverio al Ministro Martina per eliminare le disfunzioni del sistema informatico e accelerare i pagamenti di Arcea, l’incontro nel quale è stato comunicato il pagamento dell’indennità compensativa e in ultimo il lungo incontro che il Presidente Oliverio ha avuto il 22 maggio u.s. con Coldiretti e l’Urbi Calabria. A proposito dell’incontro, Molinaro riferisce che è stato molto franco e vivace, durante il quale ognuno ha esposto con chiarezza i propri punti di vista.
Il Presidente della Regione ha riconosciuto ed evidenziato il ruolo di Forza Sociale di Coldiretti che essendo la più rappresentativa Organizzazione agricola è impegnata in modo forte e costante nella proposta nell’interesse della Calabria e degli agricoltori.
Ha preso una serie di impegni sulle motivazioni alla base della mobilitazione che non si esclude possano essere da lui stesso illustrati ai partecipanti all’iniziativa regionale.
Da subito per intanto ha garantito una maggiore e costante interlocuzione politica con il Dipartimento Agricoltura mediante il suo diretto coinvolgimento e quello del Direttore Generale del Dipartimento.
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Il Tar del Lazio annulla lo scioglimento del comune di Tropea
Mercoledì, 07 Giugno 2017 17:29 Pubblicato in Vibo ValentiaTropea come Amantea ? Sembra di si!
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso che era stato presentato per chiedere l'annullamento dello scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Tropea.
Il ricorso era stato proposto dal sindaco, Giuseppe Rodolico, e da due assessori, assistiti dagli avvocati Alfredo Gualtieri e Demetrio Verbaro.
Lo scioglimento del Comune era stato disposto dal Consiglio dei Ministri il 10 agosto del 2016 su proposta dell'allora Ministro dell'Interno, Angelino Alfano.
Secondo gli avvocati Gualtieri e Verbaro, "mancavano del tutto gli elementi per adottare il provvedimento di scioglimento del Comune perché non c'era nulla che potesse fare presumere infiltrazioni nell'ente da parte della criminalità organizzata".
I giudici amministrativi del Lazio accolgono il ricorso degli ex amministratori e “bocciano” l’operato della Commissione di accesso agli atti e della Prefettura di Vibo. Caso chiuso?
Il provvedimento è stato adottato dalla prima sezione del Tar Lazio.
Il decreto era stato adottato sulla scorta di una relazione redatta dalla Commissione di accesso agli atti composta dal viceprefetto Lucia Iannuzzi, dall'allora comandante della Compagnia dei carabinieri di Tropea Francesco Manzone e dal capitano della Guardia di finanza Giovanni Torino,
Ora i giudici amministrativi hanno deciso che si è in presenza di una “carenza nella fattispecie dei presupposti per lo scioglimento degli organi elettivi locali”.
Il Tar ha notato che è stata la stessa Commissione di accesso agli atti ad aver usato la parola “presumibilmente” ("presumibilmente vicini alle cosche la frase esatta") in riferimento ad alcune persone presenti all’incontro. Si tratta di un grave errore motivazionale, perché una persona o è vicina ad un clan o non lo è, lasciando invece le "presunzioni" il tempo che trovano in termini giuridici.
Per esempio i certificati penali del futuro sindaco Giuseppe Rodolico, dell’avvocato Giovanni Vecchio (cugino del sindaco), di Antonio Bretti (poi nominato assessore), e del vicesindaco Domenico Tropeano, tutti presenti alla riunione pre-elettorale all’hotel Santa Lucia di Parghelia, dimostrano per il Tar che i partecipanti alla lecita riunione non avevano alcun precedente penale per fatti di criminalità organizzata, gli unici utili a motivare un decreto di scioglimento degli organi elettivi dell’ente per infiltrazioni mafiose.
Si evince inoltre l’assenza di procedimenti penali pendenti in capo a tutti i partecipanti all’incontro pre-elettorale e l’assenza di frequentazioni con esponenti della criminalità organizzata. “Ne discende, in mancanza di prospettazione di ulteriori e puntuali elementi, l'insussistenza - scrive il Tar - a carico dello sindaco e del cugino”, cioè Giuseppe Rodolico e Giovanni Vecchio, di “elementi dotati di concreta e univoca valenza probatoria”.
Ora il ministero ha la possibilità di ricorrere al consiglio di Stato.
Lo farà?
E gli amministratori di Tropea faranno come quelli di Amantea? Chiederanno i danni morali?
Seguiremo la vicenda.