
Redazione TirrenoNews
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Ancora pochi giorni e la Lorenzin sarà in Calabria. Il manifesto
Giovedì, 07 Dicembre 2017 13:16 Pubblicato in CosenzaIl Ministro Lorenzin appena conclusosi l’ incontro con Oliverio parteciperà ad un dibattito sulla sanità in programma a Rossano il prossimo martedì 12 Dicembre 2017.
Corigliano Calabro. Il futuro della Sanità in Calabria e nello Jonio cosentino, sarà questo il tema della convention in programma alla quale parteciperà anche il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Si tratta della prima ed autorevole visita di un esponente del Governo nella nascente città di Corigliano-Rossano all’indomani del referendum consultivo sulla fusione dei due comuni.
Il responsabile del Dicastero della Sanità concluderà i lavori della manifestazione che avrà luogo, a partire dalle ore 12, nella sala congressi dell’Hotel Residence Roscianum, Strada statale 106 - contrada Momena.
Al dibattito interverranno, per i saluti introduttivi, il Sindaco di Trebisacce Franco Mundo, in rappresentanza dei territori dello Jonio cosentino e, per la nascente città unica dell’Area urbana, il Sindaco di Rossano Stefano Mascaro.
I lavori saranno introdotti e coordinati da Giuseppe Graziano, presidente nazionale del movimento politico-culturale Il Coraggio di Cambiare l’Italia.
Interverrà, a seguire, il Sen. Antonio Gentile, Sottosegretario di Stato allo Sviluppo economico e a concludere il Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin.
Quello di Corigliano-Rossano è l’unico intervento pubblico programmato dal Ministro Lorenzin in Calabria.
Scalea, sta per chiudere il consorzio Valle Lao vicino al crac finanziario; ma la Cgil replica.
Giovedì, 07 Dicembre 2017 12:53 Pubblicato in Alto TirrenoIl commissario straordinario del consorzio di bonifica “Valle Lao”, Pier Luigi Celiberto, ha inviato una nota al presidente della Regione Calabria, Oliverio, al consigliere delegato, Mauro D’Acri, e agli altri organi amministrativi regionali e sindacali, nella quale fa il punto della situazione economico finanziaria dell'ente di bonifica con sede a Scalea.
“Ad oggi – si legge - l'Ente soffre del proprio status: i fornitori nicchiano, i dipendenti si lamentano (giustamente), i pignoramenti sulla tesoreria dell'Ente sterilizzano quel poco di liquidità che si ricrea dal gettito dei ruoli, senza contare la messa in pericolo anche dei fondi destinati alla forestazione.
Tutte queste negatività – scrive Celiberto - incidono non poco sulla riuscita della continuità aziendale. Ciò stante, mi corre l'obbligo di ipotizzare il ricorso alla liquidazione coatta amministrativa, previa dichiarazione giudiziale dello stato di insolvenza dell'Ente.
Ritardare la procedura di liquidazione dell'Ente, che peraltro consentirebbe l'inefficacia dei pignoramenti, non può che causare l'accentuarsi dello stato di dissesto con nocumento allo stesso personale dipendente”.
Per il commissario è necessario dare inizio alla procedura.
Il disavanzo finanziario del Consorzio è stimato per il 2017 in un milione e 600mila euro; in aggiunta a quello consolidato al 31 dicembre 2016, pari a 5 milioni 228mila euro, oltre debiti fuori bilancio in corso di accertamento.
Per il commissario, in mancanza di un idoneo volano finanziario, è difficile ogni tentativo di ristrutturazione dell’Ente, sia organizzativo che economico-finanziario.
“L'Ente – conferma il commissario - è in dissesto finanziario, poiché non riesce a far fronte al regolare pagamento delle proprie obbligazioni.
A tanto si deve aggiungere la disaffezione del personale verso gli obiettivi dell'Ente, la mancanza del senso di appartenenza allo stesso, la rivalità tra gli stessi dipendenti, ed in particolare tra i dipendenti consortili e quelli del servizio forestazione.
Non posso comunque sottacere i malumori del personale consortile che ‘non vede corrisposte con puntualità le retribuzioni maturate: in merito, raschiando il barile, dal giorno del mio insediamento, agosto 2017, ad oggi ho pagato cinque mensilità, a fronte di un arretrato di nove stipendi.
Nel solo comparto dell'attività istituzionale vera e propria dell'Ente, consistente nei servizi irrigui e nel funzionamento dei relativi impianti, i conti economici presentano uno sbilancio negativo costi/ricavi di oltre 700 mila euro, recuperabile solo con il passaggio di almeno 20 unità come lavoratori stagionali, mentre un'altra quota andrebbe posta in esubero.
Le misure già intraprese dal sottoscritto riguardano l'emissione dei ruoli 2016 secondo il nuovo piano di classifica, anche se l'esecuzione è legata all'acquisizione di nuovo programma di gestione, senza considerare che con il passaggio del servizio di riscossione da Equitalia all'Agenzia delle Entrate non è possibile alcuna anticipazione sui ruoli coattivi; per l'attivazione delle procedure di esubero è stata attivata l'Inps, al fine di accertare quali dipendenti abbiano maturato il diritto alla pensione, e quali altri possano avere incentivi all'esodo (Legge Fornero). Il seguito, ovviamente, sarà oggetto di procedure sindacali”.
LA RISPOSTA DELLA CGIL A FIRMA DI SILVANO LANCIANO
Non spaventa al sindacato ed ai lavoratori il proclama del commissario straordinario del Consorzio di Bonifica ex Valle Lao di Scalea, il proposito del ricorso alla liquidazione coatta amministrativa dell’ente consortile , previa dichiarazione giudiziale dello stato di insolvenza.
La flai Cgil di Castrovillari che rappresenta la quasi totalità del personale dipendente, da alcuni mesi rivendica il pagamento di salari e stipendi arretrati al fine anche di contrastare l’aggressione sistematica di terzi con atti di pignoramento della cassa che di fatto paralizzano il consorzio.
Il Commissario , a giudizio del sindacato come il suo predecessore non ha messo in campo nessuna buona pratica amministrativa per garantire la funzionalità dell’ente e neanche per soddisfare i bisogni alimentari dei lavoratori e delle loro famiglie: il dottore Celiberto ha preferito farsi pignorare la cassa da terzi anziché pagare le sacrosante retribuzioni al personale.
Non c’è nessuna disaffezione del personale verso gli obiettivi dell’Ente, nessuna mancanza di senso di appartenenza allo stesso e la rivalità tra i dipendenti consortili e quelli del servizio forestazione, attiene non alla generalità degli operai forestali ma bensì ad un piccolo nucleo di ex operai divenuti miracolosamente impiegati allocati al secondo piano dell’ente che si sono visti proprio per appartenenza del personale dipendente, tagliati rimborsi esorbitanti ritenuti illegittimi.
Il commissario nella sua qualità di legale rappresentante del consorzio non ha inteso intervenire con determinazione ed efficacia sul rispetto delle norme contrattuali e di legge cedendo alle indebite pressioni di taluni politici del territorio.
Il sindacato ha richiesto, con i lavoratori , la convocazione di un urgente incontro presso la Regione Calabria interessando il Presidente Oliverio, il consigliere delegato On. D’Acri e il responsabile del dipartimento dott. Giovinazzo, al fine di ricercare le giuste soluzioni per l’erogazione immediata di salari e stipendi e per mettere in campo politiche idonee alla risoluzione dei problemi del Consorzio.
La Flai Cgil può anche accettare di buon grado la dichiarazione dello stato di insolvenza dell’Ente ed il conseguente ricorso alla sua liquidazione coatta amministrativa, purchè l’amministrazione pubblica regionale garantisca gli attuali livelli occupazionali del Consorzio ed i servizi ad agricoltori e cittadini.
Silvano Lanciano Segretario Generale Flai – Cgil di Castrovillari
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Gli abbattimenti di case abusive non possono essere fatti dai comuni
Giovedì, 07 Dicembre 2017 09:57 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiIl Ministro orlando ha detto "Gli abbattimenti non li possono più fare i Comuni, perché i Comuni non li fanno.
Sia perché ci sono questioni di carattere sociali retrostanti, sia perché molte amministrazioni comunali sono elette da una componente importante legate al mondo dell'abusivismo.
I condizionamenti, della criminalità organizzata ma anche quelli legati ad interessi illegali che si sono radicati, impediscono ai Comuni di svolgere questa funzione.
Ecco perché devono essere centralizzati, affrontati con un approccio governativo: credo che vada fatto un patto a livello nazionale".
Poi ha affermato:
“Questa è stata una legislatura importante sul fronte dell'ambiente, dalla riforma delle agenzie alla legge sugli ecoreati.
Ma si chiude col rammarico di non aver licenziato una legge sul consumo del suolo".
Lo ha detto intervenendo ad un convegno sull'abusivismo edilizio organizzato dal gruppo Pd alla Camera per annunciare un nuovo ddl a firma di Marco Di Lello.
E' un vuoto che - sottolinea il ministro - facilita "una pianificazione episodica, spesso di rapina rispetto all'utilizzo del territorio, e non consente di distinguere gli abusi realizzati in aree a vocazione edilizia da quelli che comportano un pericolo per la sicurezza o danneggiano il patrimonio ambientale".
Ad avviso del ministro, la legge sul consumo del suolo fornirebbe un quadro per ogni altro intervento legislativo sull'abusivismo edilizio.
Secondo il ministro, sarebbe importante stabilire che nei Comuni che non hanno crescita demografica si possano realizzare solo interventi di "trasformazione e non di costruzione"; andrebbe fatta un mappatura del fenomeno e data, dove possibile, un'alternativa di carattere "sociale" alle demolizioni, tra l'altro, "quando diciamo che dobbiamo abbattere tutto, poi non si abbatte niente, e questo dal punto di vista della deterrenza è dannoso"
Pubblichiamo questa notizia perché qualcuno la legga e la rapporti al PSC del comune di Amantea il cui suolo è stato vergognosamente consumato.
Se un immobile abusivo non deturpa il paesaggio e non si trova in un'area a rischio idrogeologico, può essere acquisito dal patrimonio comunale, anziché essere abbattuto, e destinato ad alloggio popolare.
Lo prevede una nuova proposta di legge sull'abusivimo edilizio presentata dal deputato dem Marco Di Lello, annunciata in un convegno del gruppo Pd alla Camera.
La nuova proposta arriva dopo che in ottobre era stato affossato alla Camera il ddl del senatore di Ala Ciro Falanga.
Nella nuovo proposta, spiega Di Lello, "aumentiamo fino ad 80 milioni il fondo per le demolizioni e trasformiamo il reato da contravvenzione a delitto, aumentando così i termini di prescrizione, ed è prevista una mappatura delle aree".
Inoltre, "se un alloggio è stato realizzato in area agricola inglobata negli anni dall'area urbana, si può con sentire di ottenere la concessione in sanatoria, dopo aver provveduto al risanamento". Secondo Di Lello, ci sono i tempi per approvare la proposta di legge almeno alla Camera, entro la fine della legislatura, come maxi emendamento al ddl Falanga, di cui è relatore e sul quale è contrario.
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