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Redazione TirrenoNews

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Immediato l’intervento dell’Anas nella galleria di Coreca

Giovedì, 06 Aprile 2017 08:55 Pubblicato in

Amantea 5 aprile 17 Siamo appena usciti dalla sala consiliare dove abbiamo assistito alla premiazione dell’atto di coraggio dei marescialli Cerza e Caporaso.

Nelle scale troviamo e salutiamo il comandante dei Vigili Emilio Caruso con alcuni signori che con semplicità ci presenta come i tecnici dell’Anas.

Uno di loro, un ingegnere ci comunica il tempestivo intervento da cui la presenza nel municipio, riteniamo per incontrare il commissario e rassegnare le novità.

In estrema sintesi, e lasciando eventualmente la notizia completa al commissario od alla stessa Anas, veniamo rassicurati con un lungo giro di parole dalle quali estraiamo quanto segue:

  1. Non ci sono pericoli per la stabilità della galleria. Ben diverso sarebbe stata la situazione o se le fessurazioni avessero attraversato la intera volta
  2. Il fenomeno rilevato è figlio delle forti piogge.
  3. L’Anas ha pronto un grosso finanziamento di 5 milioni di euro dedicato proprio alla galleria di Coreca.
  4. Parte di questo finanziamento sarà destinato ad ulteriori e più approfondite indagini: sarà effettuata una specie di TAC ( anzi una risonanza) della volta, finalizzata a migliori e più completi accertamenti della attuale situazione.
  5. Dagli accertamenti medesimi eventuali altri interventi.
  6. Comunque l’Anas attiverà un presidio di controllo della galleria e delle strade.

Precisiamo , come abbiamo scritto nel nostro articolo, che quanto avvenuto per la scuola media G Mameli ha lasciato il segno nella società amanteana che si interroga come si sia tranquillamente potuto mandare i nostri figli in una scuola che oggi si scopre insicura e pericolosa.

Se ci fosse stato qualche segno e se qualcuno lo avesse visto forse i recenti accertamenti potevano essere fatti con maggiore tempestività.

Vogliamo dire che, in certi casi, e questo lo è, prevenire è meglio che curare.

Comunque ringraziamo l’Anas per la tempestività dell’intervento e la completezza della risposta ai nostri dubbi.

E come abbiamo già fatto segnaliamo la tempestività dell’intervento del comandante Caruso.

Da parte del sito tirrenonews ( nostra e vostra, visto che molte volte sono i lettori ed i collaboratori a segnalarci i fatti del nostro paese) non mancheremo di continuare a prestare la nostra attenzione su quanto avviene sul territorio.

Altro in prosieguo…

L’ opportunità di questo articolo ci viene da facebook dove Enzo Giacco, segretario del PD, locale ha postato questa riflessione:” Ma nella situazione attuale, davvero un concorso ci può costare 12.000 euro?!!!”

 

Grazie a lui ( nessun altro politico che si sappia ne ha parlato) abbiamo visto la determina adottata dal dr Mario Aloe n 36 del 15 febbraio 2017 ma pubblicata soltanto il 3 aprile, cioè quasi 50 giorni dopo.

Parliamo della determina avente a titolo” Integrazione impegno di spesa liquidazione compensi componenti commissione giudicatrice procedura concorsuale volta alla copertura del posto di “ Funzionario dei servizi economico-finanziari” Accesso D3 con contratto a tempo pieno ed indeterminato”

A giustificazione viene riprodotto uno schema dal quale si rileva che il compenso fisso è pari ad euro 2.100 per il presidente, ad euro 2.000 per gli altri componenti la commissione giudicatrice e ad euro 1.900 per la segretaria.

Un totale di euro 8.000.

Ed allora la prima domanda: ma se il solo compenso fisso è pari ad 8000 euro come si è potuto scrivere che la spesa presunta era di 4000 euro?

Eh, si! Perché nella determina n 145 del 1 giugno 2016 veniva presunta una spesa di euro 4.000.

E non basta! Sempre nello schema finale si indicano altre spese pari a 1.416 euro, di cui 846 per la ammissione dei candidati, 276 per la prima prova scritta, 216 per la seconda prova scritta e 60 euro per la prova orale.

E poi alla somma di euro 9.416 (8.000 + 1.416 ) sono stati aggiunti 2.133,16 euro per il rimborso spese.

Una differenza abnorme, probabilmente figlia di una previsione poco attendibile o di una liquidazione abnorme.

Ma la cosa più strana è che la determina non riporta i nomi dei componenti la commisssione pur evidenziando importi specifici ma differenti.

In questo modo il ragioniere non potrà dar luogo ai pagamenti per mancata indicazione dei relativi importi.

Ci sarà così bisogno di una ulteriore determina di liquidazione che potrà essere adottata solo dopo la approvazione del bilancio 2017 che deve prevedere la spesa.

Il tutto appare incomprensibile.

Ai nostri lettori ricordiamo che la commissione era presieduta dal dr Cioffi Giovanni, dirigente di 2^ fascia del MEF, e composta da due componenti giudicanti quali la dottoressa Greco Giuseppina e dal dottor Saragò Pasqualino.

Completava la commissione la segretaria Maita Renda.

Il nostro amico Francesco Gagliardi ci consegna una amara nota.

Eccola, integrale:

“Cinghiali indisturbati nelle vie di San Pietro in Amantea di Francesco Gagliardi

Cinghiali grandi e piccoli da diversi anni indisturbati scorazzano per le vie e nelle piazze del centro abitato di San Pietro in Amantea.

Se il Signor Sindaco e l’Amministrazione Comunale vogliono davvero tutelare la sicurezza e l’incolumità degli abitanti del piccolo borgo dovrebbero autorizzare la caccia ai cinghiali.

So che ora la caccia è vietata, ma è preferibile avere un abitante vivo che un abitante morto.

Perché dovrete sapere, amici lettori di Tirreno News, che i cinghiali sono pericolosissimi specialmente se in compagnia dei piccoli.

In alcuni Paesi si sono verificati luttuosi episodi dove alcuni uomini intervenuti per difendere i loro giardini, i loro frutteti e i loro prodotti agricoli sono stati aggrediti e morti dopo l’aggressione del branco.

Prima che succeda qualcosa di brutto anche nel nostro paese invito il Signor Sindaco ad assumersi tutta la responsabilità.

I cinghiali scorazzano e passeggiano indisturbati, non hanno più paura di nulla, per le vie del centro e la notte circondano le case ed entrano nei giardini, negli orti, nei terreni, rovistando dappertutto facendo danni incalcolabili.

Dove passano loro la terra sembra lavorata con il trattore.

E non esagero.

Basta recarsi a Terramarina, al Vallone soprano e sottano, alle Valle, al Ponte del vallone e ognuno potrà notare lo scempio che questi animali moltiplicati a dismisura combinano.

Oltre ad essere pericolosissimi perché attaccano l’uomo sono molto dannosi all’agricoltura.

Mangiano l’uva e danneggiano le viti, distruggono le piantagioni di granturco e gli alberi da frutta specie quando sono ancora piccoli.

L’altro giorno mentre ero nel mio terreno del Vallone intento a tagliare l’erba sono stato avvicinato da un branco di cinghiali ancora in tenera età.

Ho avuto tanta paura e sono stato costretto a scappare in casa per l’incursione di un grosso cinghiale, credo che fosse la madre del branco.

Ho fatto in tempo a chiudere il cancello in ferro altrimenti sarebbe entrato nel “catoio”.

Non è dunque sufficiente segnalare il caso ai Carabinieri di Amantea, alle Guardie Provinciali e alle Guardie Forestali che ogni giorno pattugliano la zona, bisogna intervenire al più presto prima che sia troppo tardi. Finora nessuno ha fatto nulla, solo chiacchiere.

E con le sole chiacchiere non si risolvono i problemi.

Da tempo abbiamo segnalato la presenza dei cinghiali che scorazzano indisturbati nel nostro paese mettendo in serio pericolo l’incolumità dei cittadini, specialmente ora che si avvicina l’estate e il nostro antico borgo si popola con l’arrivo di tanti bambini che amano giocare all’aperto.

Per la Coldiretti, l’aumento dei danni, delle aggressioni ed anche degli incidenti mortali ad opera dei cinghiali, è il risultato della incontrollata proliferazione dei cinghiali che ha superato in Italia il milione di capi.

E non esagero e non è neppure una battuta di pessimo gusto, ora come ora, nel mio paese ci sono più cinghiali che persone.”

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