Giacomo Girolamo Casanova (Venezia, 2 aprile 1725 – Dux, odierna Duchcov, 4 giugno 1798) è stato un avventuriero, scrittore, poeta, alchimista, diplomatico, filosofo e agente segreto italiano, cittadino della Repubblica di Venezia.
Di lui resta una produzione letteraria molto vasta
ma viene principalmente ricordato come avventuriero e come colui che fece del proprio nome il sinonimo di seduttore e libertino. A questa fama di grande conquistatore di donne contribuì verosimilmente la sua opera più importante: Histoire de ma vie (Storia della mia vita), in cui l'autore descrive, con la massima franchezza, le sue avventure, i suoi viaggi e i suoi innumerevoli incontri galanti.
Giovedì 27 ottobre 2016, alle ore 17:00, si terrà presso Villa Rendano (via Triglio, 21 – Cosenza), la presentazione della mostra “Casanova tra Italia e Francia” (ottobre-novembre 2016).
L’evento, organizzato dal Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria, in collaborazione con l’Alliance Française di Cosenza e la Fondazione Attilio e Elena Giuliani, avrà inizio con i saluti istituzionali di Francesco Altimari, Direttore del Dipartimento LISE (UNICAL), Irene Mossuto, Presidente Alliance Française di Cosenza e Walter Pellegrini, Direttore del “Progetto Villa Rendano”.
Seguiranno gli interventi di Roberto Musì, autore del libro Casanova in Calabria, e di Domenico D’Oria, dell’Alliance Française di Bari.
Martedì 29 novembre 2016, alle ore 16:30, si proseguirà con l’incontro su “Casanova nella letteratura e nel cinema: dal romanzo di Catherine Rihoit, La nuit de Varennes ou l’Impossible n’est pas français, al film di Ettore Scola, “Il mondo nuovo”
La moglie di Cosimo Donato guidava la gang in sua assenza facendo da tramite tra il marito e gli altri componenti del sodalizio.
Detenzione e porto di armi clandestine, acquisto, spendita e introduzione di banconote false, truffe, furti e ricettazione.
Questi ed altri i reati contestati ad un gruppo di persone accusate di far parte di un'associazione a delinquere. Dalle indagini sarebbe emerso anche un articolato contesto di spaccio di stupefacenti.
I carabinieri del comando provinciale di Cosenza si sono mossi all’alba a carico nei comuni di Firmo, Lungro, Spezzano Albanese e Cetraro, eseguendo numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emesse dal gip del tribunale di Castrovillari, su richiesta del procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla.
Le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Castrovillari, durate circa un anno, hanno consentito di acquisire elementi di prova circa l'esistenza di un'associazione per delinquere incentrata sulla famiglia Donato, facente capo al noto Cosimo Donato, attualmente in carcere con l'accusa di aver partecipato al triplice omicidio in cui perse la vita il piccolo Cocò Campolongo, ucciso insieme al nonno e alla convivente del nonno, a Cassano Ionio.
Tra gli arrestati c'è anche la moglie del Donato, accusata di aver assunto un ruolo di vertice nell'associazione, facendo da tramite tra il marito e gli altri componenti del sodalizio criminale. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10,30 al comando provinciale dei carabinieri di Cosenza, alla presenza del procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla.
La Guardia di Finanza di Cosenza, su disposizione della Procura guidata dal procuratore capo Mario Spagnuolo, ha effettuato il sequestro preventivo di beni patrimoniali, per un valore di circa 210 mila euro nei confronti del responsabile dello studio legale Morcavallo, l’avvocato Oreste (che è anche presidente dell’Ordine degli avvocati di Cosenza) per un’evasione fiscale milionaria.
Le indagini, coordinate dal procuratore Spagnuolo, dall’aggiunto Marisa Manzini e dai sostituti Donatella Donato, Giuseppe Visconti, Giuseppe Cava, evidenziavano la presenza di gravi indizi di evasione fiscale penalmente rilevanti e inducevano la Procura a richiedere il sequestro preventivo di beni a tutela dell’Erario.
Il gip del Tribunale di Cosenza Giusy Ferrucci, valutati i presupposti di legge, ha disposto il sequestro di beni per un valore complessivo pari a 210.000 euro.
Si procedeva pertanto all’esecuzione del provvedimento con il sequestro di tre immobili (appartamenti) siti nel comune di Cosenza e un appartamento nel Comune di Spezzano della Sila, tutti nella disponibilità della famiglia Morcavallo.
L’attività trae origine da una verifica fiscale svolta dalla Guardia di Finanza nei confronti del legale, a seguito della quale venivano segnalate all’autorità giudiziaria violazioni fiscali penalmente rilevanti.
Si parlava all’epoca (circa un anno fa) di un importo complessivo molto alto. Poi il pm Donato si era preso altri sei mesi di tempo.
L’attività di verifica effettuata consentiva di far emergere un’evasione fiscale milionaria attuata attraverso la tenuta di una “contabilità parallela in nero”.
Attraverso l’incrocio di dati ottenuti da interrogazioni alle banche dati e l’effettuazione di controlli incrociati presso i clienti e indagini finanziarie veniva ricostruita l’effettiva attività dello studio e la conseguente evasione fiscale milionaria.
Le indagini finanziarie confermavano ulteriormente l’evasione fiscale con l’individuazione di pagamenti eseguiti da clienti senza emissione di fatture o con emissione di semplici preavvisi di parcella o proforma privi di valore fiscale.
Sempre grazie alle indagini finanziarie veniva individuato l’utilizzo di un conto corrente intestato ad altro soggetto, destinato ad accogliere gli incassi di molte delle operazioni non contabilizzate.