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Redazione TirrenoNews

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Vi anticipiamo la nota stampa di difficile lettura emanata dal comune di Amantea dal titolo “Il futuro di Coreca passa dall’Università della Calabria” con il quale si significa che nell’incontro di stamattina, avutosi presso la regione Calabria, è emersa la soluzione del problema di Coreca.

Come noto le posizioni confrontatesi erano distinte e distanti

  1. Il tecnico progettista garantiva la efficacia “ solo” del suo progetto;
  2. Le associazioni ambientali che esprimevano il proprio dissenso per una scogliera lunga 107 metri e che si ergeva 2 metri sul pelo dell’acqua, risultando così invasiva e paesaggisticamente ed ambientalmente lesiva
  3. La tesi favorevole espressa da “alcuni degli albergatori che operano in loco”.

In sostanza l’assessore Nino De Gaetano si è impegnato:

  1. A trovare le disponibilità economiche per coprire il costo di un nuovo progetto da affidarsi al sistema universitario calabrese( sia la Unical che la Università di Reggio Calabria)
  2. A trovare ove necessario maggiori risorse finanziarie per coprire eventuali maggiori costi;
  3. A garantire la conservazione del finanziamento anche oltre il 31 dicembre 2015, data che in precedenza era stata indicata come ultima e non modificabile.

In sostanza sembra che una nuova linea di finanziamento ed un nuovo impegno progettale possano garantire il rispetto dell’ambiente e nel contempo la sicurezza della zona.

Addirittura le zone laterali allo scoglio, nelle more della nuova progettazione e della esecuzione dei lavori progettuali , verranno messe in sicurezza.

Nessuna certezza su eventuali prove in vasca del nuovo progetto e nessuna certezza che la neo opera non incida negativamente sulle spiagge a sud

Silenzio, infine, sui dubbi relativi al ripascimento con il misto dei nostri fiumi.

Ma ecco il comunicato dalle grandi parole :

“Sinergia istituzionale, democrazia partecipata e soprattutto sensibilità per l’ambiente. Sono questi gli elementi che, con pazienza e voglia di fare, hanno consentito di disegnare un nuovo futuro per la Scogliera di Coreca. Il vertice che si è svolto a Catanzaro nella mattina di giovedì 19 febbraio ha permesso di strutturare un percorso alternativo rispetto a quanto stabilito nel precedente progetto che per salvaguardare l’intera area aveva previsto la realizzazione di una barriera frangiflutti emersa lunga 107 metri ed alta 2 sulla cresta dell’acqua. Un “muro” che secondo le circa venti associazioni che hanno dato vita al comitato “Pro Coreca” avrebbe deturpato per sempre uno dei siti più suggestivi dell’intera regione.

«Toccherà agli esperti dell’Università della Calabria – ha spiegato il sindaco Monica Sabatino – produrre uno studio che tenga in debita considerazione l’aspetto paesaggistico e ambientale. Tutto ciò, ed è bene sottolinearlo, avverrà conservando il finanziamento di oltre un milione di euro destinato originariamente alla costruzione della barriera emersa. Ma non è tutto. La Regione Calabria, qualora si rendesse necessario, è pronta a incrementare tale fondo dal punto di vista finanziario, consentendo così la realizzazione di idee progettuali magari più costose, ma certamente meno impattanti dal punto di vista visivo».

La soddisfazione del sindaco Sabatino è evidente non solo per il risultato raggiunto, ma anche per il metodo utilizzato che è frutto della determinazione e della caparbietà, di chi non si è accontentato della soluzione più semplice, ma è andato oltre ascoltando tutto e tutti.

«I funzionari della Regione Calabria – ha aggiunto il primo cittadino – così come i tecnici e gli esponenti della nuova giunta si sono interfacciati non solo con gli amministratori della città, ma anche con le associazioni ed i comitati civici che hanno difeso Coreca a spada tratta. Durante l’assemblea è stato possibile ascoltare le tesi dei contrari al progetto, come il Wwf, e quelle dei favorevoli, come alcuni degli albergatori che operano in loco. Questo agire ha consentito di dare un nuovo significato al termine concertazione e soprattutto ha esplicato al meglio quel concetto di democrazia partecipata che abbiamo portato avanti dal primo giorno del nostro mandato. Il risultato conseguito è la vittoria della città, del prendersi cura di essa, di preservarla nel tempo e soprattutto di migliorarla per le nuove generazioni che verranno. I ringraziamenti vanno al presidente Mario Oliverio, agli assessori Carlo Guccione e Nino De Gaetano ed al consigliere provinciale Franco Iacucci per la vicinanza mostrata. Così come è giusto riconoscere il merito e la disponibilità dei funzionari regionali Giuseppe Iritano, responsabile del procedimento, e Domenico Pallaria, dirigente del settore lavori pubblici, che dal primo momento hanno compreso le preoccupazioni degli amanteani. La stessa disponibilità del resto è stata mostrata da Salvatore Siviglia segretario dell’autorità di bacino».

«Oggi – conclude il sindaco – abbiamo avviato un nuovo corso nei rapporti tra la città di Amantea e la Regione Calabria che si andrà certamente a fortificare negli anni, grazie anche alla condivisione di un progetto politico e ad un’identità di vedute che viaggiano nella stessa direzione».

Scrive Gianfranco Suriano: “A nome del Consigliere comunale Sergio Ruggiero, peraltro colpito in queste ore da un grave lutto familiare, e dei componenti della lista La Nuova Primavera, esprimo sincera vicinanza all’agente Anna Montemagno e a tutto il Corpo di Polizia Municipale per quanto accaduto nei giorni scorsi.

 

Il grave atto intimidatorio operato nei confronti dell’Agente Anna Montemagno, persona che con la massima dedizione e serietà svolge quotidianamente il proprio lavoro, rappresenta l’ulteriore segnale pericolosissimo lanciato a tutta la Città e testimonia l’escalation dei fenomeni delinquenziali che stanno rendendo il nostro territorio sempre più a rischio.

Oltre al grande lavoro che stanno svolgendo le forze dell’ordine, alle quali ogni settore sano della nostra comunità dovrebbe offrire piena collaborazione, occorre che le massime Istituzioni cittadine ad iniziare dall’Amministrazione comunale prendano coscienza del particolare momento che la Città sta vivendo, mettendo in campo, per quanto di propria competenza, ogni ulteriore misura che miri a garantire l’adeguata sicurezza dei cittadini di Amantea e Campora San Giovanni.

Al di là d’inutili e ripetuti atti esclusivamente formali, c’è bisogno di atti sostanziali capaci complessivamente di contribuire al potenziamento delle attività di controllo sul territorio.

Penso, ad esempio, all’immediato potenziamento dell’organico del Corpo di Polizia Municipale che va dotato anche di maggiori risorse economiche da utilizzare nelle tante attività cui è chiamato a svolgere. Attualmente delle somme incassate dal Comune per contravvenzioni e sanzioni solo poche migliaia di euro sono reinvestite nelle attività di Polizia Municipale. Inoltre, da più tempo si parla di dotare lo stesso Corpo di uffici e locali più consoni alle funzioni svolte. Oggi il Corpo di Polizia Municipale è ancora letteralmente ammassato in locali del tutto angusti che, oltre a non consentire agli Agenti di lavorare in modo del tutto efficiente ed efficace, sono impresentabili a cittadini e turisti.

Penso anche a incisive azioni, da intraprendere a cura dell’Amministrazione comunale nelle più opportune sedi, per ottenere l’apertura, magari a Campora San Giovanni, di un distaccamento dei Vigili del Fuoco in modo da garantire un loro più tempestivo e produttivo intervento, rispetto anche ai ripetuti atti incendiari perpetrati, purtroppo, nel nostro vastissimo territorio.

Ritornando all’atto intimidatorio subito dall’agente di Polizia Municipale, è dovere di chi ci amministra schierarsi con i fatti, e non solo a parole, dalla parte di chi subisce un atto così vile, a maggior ragione se a essere colpita è una Istituzione che ha il compito di garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini. Ciò vuol dire, senza se e senza ma, consentire al Corpo di Polizia Municipale di svolgere al meglio i propri delicati compiti.

Questa dovrebbe essere, a mio modesto avviso, una prima fattiva e immediata risposta, da parte dei nostri amministratori, all’atto delinquenziale operato nei confronti dell’Agente Montemagno e di tutto il Corpo di Polizia Municipale della nostra Città”.

Tommaso Signorelli esce "a testa alta" dal processo Nepetia

Giovedì, 19 Febbraio 2015 07:58 Pubblicato in Cronaca

Il 16 ottobre del 2014 scrivevamo che “Tommaso Signorelli potrebbe “uscire bene” dal Processo Nepetia”.

 

E ieri 18 febbraio 2015,quattro mesi dopo, ecco la sua assoluzione.

Profetici?

No, giornalisti attenti alle cose del nostro tempo, del nostro paese.

Lo avevamo intuito dalle parole del Procuratore Eugenio Facciolla che nella sua lunga requisitoria nel processo “Nepetia” aveva fatto cadere il reato di Associazione a delinquere di stampo mafioso, per giungere , tutta più al reato di concorso esterno pur mancando gli elementi probatori.

Quelle parole che lui ha riferito felice ai suoi più intimi amici di Amantea e che ci sono state riportate.

La sperava anche Signorelli questa assoluzione.

E ieri sera quando il giudice ha letto la sentenza chiedendola e tra l’altro perché il fatto non sussiste il politico amanteano è scoppiato in un pianto dirotto ed ha abbracciato gli amici che da sempre gli sono stati vicini in quel lungo calvario che è stata la sua vita in questi ultimi anni.

 

Finisce così una vicenda processuale che ha macchiato non solo la sua persona ma anche la città che ne è uscita sporca, viziata.

I primi dubbi con la pronuncia del Tar calabria e del Consiglio di Stato che aveva annullato lo scioglimento del consiglio comunale.

Se Lui era il politico di riferimento come mai restava , da solo, nella vicenda Nepetia- si chiedeva la gente?

Ed oggi la domanda si pone ancor più visto che la Corte ha pronunciato la assoluzione anche di Franco La Rupa e di Franco Berardone.

Tutti i politici escono onorevolmente ed a testa alta fuori dal processo.

La politica amanteana, di quel tempo, almeno , non era collusa con la ‘ndrangheta.

Non resta che prenderne atto, come per tutte le sentenze della magistratura ed attendere la sentenza integrale.

Qualche riflessione forse dopo dovremo farla tutti.

Qualche riflessioni su “altri” , su quelli che sono stati gli accusatori.

Ma forse resteranno riflessioni e semplici giudizi morali.

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