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Chi è l’innominabile dittatore di Amantea?

Domenica, 13 Ottobre 2013 17:01 Pubblicato in Politica

“Ho lottato contro gli atteggiamenti dittatoriali in seno all’ente”. E’ questo il sub titolo dell’Ora della Calabria di oggi domenica 13 ottobre.

Un sub titolo sorretto da una precisa affermazione dell’ex assessore, della ex giunta Tonnara, della ex grande città del Tirreno cosentino, “ In questi anni sono cosciente di aver agito per il meglio, cercando di combattere un sistema di potere consolidato che è presente da tempo nella casa comunale e che non cessa mai di esercitare il proprio predominio. Questi atteggiamenti di stampo dittatoriale allontanano sempre di più la gente onesta dalla politica”.

Una affermazione nella quale si legge molta amarezza, ma anche quello che viene identificato come un vero e proprio sistema “ di potere consolidato”, non nato certo ieri ma duraturo nel tempo “ in questi anni” (quanti non lo dice, ma si presume che siano tanti) , e che non molla mai di esercitare il suo predominio, di “ stampo dittatoriale”.

Ma chi è questo dittatore onnipotente di cui Carratelli non riesce a fare il nome? Chi in questi anni ha realmente governato la città? Non certamente Tonnara visto che la esautorazione dell’assessore Carratelli è avvenuta solo dopo che Tonnara è morto! Deve essere sicuramente qualcun altro!

A meno che non esista da tempo al governo di Amantea una teocrazia, cioè un governo in cui la sovranità è esercitata da una o più persone, in genere appartenenti ad una casta di “sacerdoti” che si ritiene sia investita di poteri sovrannaturali.

Dittatori espressione di “Dio”!!. Ma quale Dio? Forse quello onnipotente, universale e trasversale al mondo, cioè i SOLDI?

Se è così quella di Carratelli è una battaglia che non può essere vinta da solo! Una battaglia che abbisogna dell’entrata in campo di tutta        quella gente che non vuole dittatori & dittature. Ma ce n’è gente simile ad Amantea o gli amante ani sono incapaci di alzare la schiena e tenere il capo eretto?

Anche in questo caso concludiamo dicendo : vedremo!

Non è certo la prima volta che le questioni interne al PD hanno sollecitato le minacce del ricorso alle Procure, anche se poi non si è mai vista una cosa del genere.

Ma questa volta la questione potrebbe davvero finire alla attenzione dei giudici per mille ragioni tra cui il falso.

La voce del ricorso alla procura è nata per via del fatto che i “renziani contestano il “verbale” secondo cui le due parti bersaniani e renziani avrebbero accettato la decisione sulla data del congresso, qualsiasi essa sia”, un verbale che “qualcuno” avrebbe mandato a Roma per comunicare le conclusioni del “conclave” di Lamezia .

La verità, invece secondo i renziani, è loro, avrebbero accettato la scelta della Commissione nazionale di garanzia solo nel caso in cui avesse deliberato l’avvio del congresso regionale solo dopo quello nazionale. Insomma, solo se Roma avesse dato loro ragione.

Ma il problema vero è che in ballo c’è la candidatura alla regione e quindi la guida della Calabria. In realtà sembra che lo schieramento renziano si avvii a prendere il governo del PD calabrese e quindi a determinare il candidato a governatore della regione.

Uno schieramento amplissimo nel quale si trovano, al momento, renziani, franceschiniani, lettiani, l'area socialista guidata da Sandro Principe, parte dei fioroniani (Covello, De Nisi e Scalzo) e veltroniani .

Sconfitti sarebbero invece i bersaniani, da poco diventati neo-cuperliani, Nico Stumpo e Alfredo D'Attorre, la cui mozione è stata illustrata da Seby Romeo che insisteva per accorciare i tempi ed eleggere il segretario del Pd calabrese prima di quello nazionale, una tattica tesa a spianare la strada all'elezione a segretario di Mario Oliverio, che avrebbe potuto contare su una struttura di partito ancora figlia della maggioranza bersaniana venuta fuori dal congresso del 2009.

La preoccupazione maggiore di Stumpo e D'Attorre è che una probabile vittoria di Matteo Renzi l'8 dicembre possa innescare un effetto domino anche sulla scelta dei leader regionali del partito.

La paura è che Renzi ed i renziani smuovano gli inamovibili e prendano il governo del PD calabrese. Un guaio per tanti baroni del partito.

La presidente Federica Rossi Gasparrini del Comitato Amministratore Fondo Autonomo Speciale per l’Assicurazione contro gli Infortuni Domestici ha scritto una lettera ai sindaci di tutta Italia segnalando la necessità di dare evidenza ad una opportunità a favore delle casalinghe.

Abbiamo atteso, ma INUTILMENTE, che venisse pubblicata, o che venisse dato qualche avviso. Evidentemente hanno altre cose da fare. Ed allora lo facciamo noi!

“Il 1999 il Parlamento Italiano ha approvato all’unanimità la legge n. 493 “Norme per la tutela della salute nelle abitazioni e istituzione dell’assicurazione contro gli infortuni domestici”.

Da marzo 2001 è quindi diventata obbligatoria l’iscrizione presso l’INAIL di tutti coloro, uomini o donne, che hanno un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e svolgono, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione, il lavoro domestico per la cura dei componenti della famiglia e dell’ambiente in cui dimora il nucleo familiare.

L’iscrizione ha un costo contenuto, pari a 12,91 euro/anno deducibile ai fini fiscali.

La legge, secondo un principio di solidarietà, prevede l’iscrizione gratuita per categorie economicamente più deboli. Il premio è infatti a carico dello Stato per coloro che presentano entrambi i seguenti requisiti:

‐ possiedono un reddito personale complessivo lordo fino a 4.648,11 euro l’anno oppure

‐ fanno parte di un nucleo familiare il cui reddito complessivo lordo non supera i 9.296,22 euro l’anno.

Per chi rientra in queste categorie è sufficiente compilare un’autocertificazione che attesti il possesso dei requisiti reddituali di esonero.

Le allego, per maggiore dettaglio informativo, una scheda di sintesi relativa all’assicurazione.

La mia personale preoccupazione, nonché di tutto il Comitato Amministratore, è che, a causa di una insufficiente informazione, i soggetti dediti al lavoro familiare non abbiano attivato la copertura assicurativa obbligatoria per gli infortuni gravi occorsi nello svolgimento di detto lavoro .

Ancor più grave che proprio le persone in condizioni di disagio economico, aventi quindi diritto alla gratuità della copertura assicurativa, non si tutelino, non avendo informazione sul diritto acquisito.

Con la presente, certa della Sua attenzione sui diritti dei cittadini, in particolare dei più deboli, ed anche riferendomi all’art. 11, comma 2, della legge n. 493/1999

La presidente chiede al sindaco, a nome di tutto il Comitato Amministratore, che il Suo Comune si faccia parte attiva per fornire una adeguata e precisa informazione alla cittadinanza sull’obbligo di iscrizione all’assicurazione Inail contro gli infortuni domestici, anche con riferimento alle iscrizioni gratuite, valutando altresì l’opportunità di un eventuale coinvolgimento dei mass media del Suo territorio.

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