Succede a Cosenza.
Il consigliere Marco Ambrogio scrive : “Il periodo attuale non é sicuramente dei migliori dal punto di vista economico per i cittadini che si trovano a fronteggiare già una crisi che ha portata nazionale. Nella nostra città, poi, il tutto è aggravato da periodiche uscite schizofreniche dell’amministrazione Occhiuto che, come sta avvenendo negli ultimi giorni, ha fatto recapitare nelle case dei cosentini bollette dell’acqua che nulla hanno a che vedere con la realtà.
Numeri astratti, inventati, artatamente gonfiati che non ritraggono le reali cifre sia per ciò che concerne il consumo che il relativo costo da versare nelle casse comunali.
Infatti l’amministrazione comunale ha pensato bene di applicare un consumo idrico medio per famiglia che finisce per penalizzare l’utenza che intanto é costretta a pagare qualcosa che non ha consumato per poi eventualmente richiedere una restituzione che nelle migliori delle ipotesi avviene a distanza di anni.
Per tali motivi abbiamo chiesto al sindaco Occhiuto l’annullamento immediato delle bollette “non veritiere” di recente inviate per poi procedere in brevissimo tempo alla lettura reale dei consumi in modo da non penalizzare due volte i cittadini”.
Insomma siamo di fronte ad una scientifica follia, quale è la pretesa, da parte di un ente pubblico, che dovrebbe applicare la legge , di un pagamento non dovuto.
Tra privati si ipotizzerebbe un estorsione.
Tra pubblico e privato, perché no?
Un consumo ipotetico nascente da una mancata lettura può dar luogo ad una pretesa di pagamento?
Sicuramente no! E tantomeno può essere definito errore quando il presupposto è la mancata lettura !
Ma avviene .
E qualcuno deve intervenire . Perché non la Procura?
Pubblicato in
Calabria
Leggiamo sulla stampa online che la Guardia di Finanza della tenenza di Sca lea, coordinata dal Tenente Luigi Magliulo, ha scoperto una rivendita abusiva di sigarette.
La rivendita abusiva di sigarette e tabacco sfuso era in un bar
In questo bar sono stati rinvenuti circa 500 pacchetti di sigarette che, ovviamente, sono stati sottoposti a sequestro.
Poi l’articolo continua “Il titolare del bar è stato denunciato per il reato previsto dall'art. 8 della Legge n. 27 del 1951, che prevede l'arresto fino ad un anno. I militari, inoltre, hanno provveduto a segnalare la persona all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato che potrà disporre la chiusura dell'esercizio commerciale fino ad un mese e, in caso di recidiva, la chiusura definitiva del bar. L'attività di controllo nasce nell'ambito del costante monitoraggio sulle attività vendita di tabacchi nella provincia di Cosenza e sul possesso di regolari autorizzazioni amministrative rilasciate dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato”.
Infine il quotidiano online conclude “ Un'attività di controllo continuativa, volta a contrastare ogni forma di illecito anche nel settore della vendita dei tabacchi a tutela del consumatore e degli imprenditori onesti”
Una sola domanda.
Visto che non sembra che fossero sigarette di contrabbando , questo barista dove si era procurate le sigarette del monopolio ?
Per caso gliele aveva ceduto un altro rivenditore ?
E se è così, questo non doveva essere contravvenzionato?
Facciamo la domanda anche perché il citato articolo 8 della legge 27/1951 tratta di “ Arresto e ammenda in rapporto all'entità del reato, per la vendita di tabacco senza autorizzazione od acquisto da persone non autorizzate alla vendita” ed ha espresso riferimento all’art 96 secondo comma della legge 17 luglio 1942, n. 907, che, a sua volta , tratta di “ Vendita di generi di monopolio senza autorizzazione od acquisto dapersone non autorizzate alla vendita”.
E’ strano, infatti, che il reato lo faccia solo l’ultimo della catena.
Pubblicato in
Cosenza
Dopo una lunga attività di indagine la Procura della Repubblica di Cosenza dispone il sequestro dell’area della Legnochimica srl e di 15 pozzi.
Il sequestro preventivo dell’area sede dell’ex stabilimento della Legnochimica S.r.l. di Contrada Lecco a Rend è stato eseguito stamattina 25 novembre dal Nipaf, Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza.
Il decreto di sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Cosenza arriva a seguito di una complessa attività di indagine coordinata dal Procuratore Capo Dario Granieri, dal Procuratore Aggiunto Marisa Manzini e dai Sostituti Procuratori Bruno Antonio Tridico e Domenico Assumma.
Questa mattina gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno eseguito il sequestro della vasta area, estesa per circa 90.000 metri quadri e di 15 pozzi ricadenti al suo interno alcuni dei quali usati a scopo irriguo e altri utilizzati nell’allevamento di bestiame per l’abbeveraggio degli animali.
Due di essi sono utilizzati anche a scopo industriale ed uno da una industria alimentare.
Tale provvedimento si è reso necessario poiché la falda acquifera, come emerso dalle consulenze tecniche, è risultata fortemente inquinata da metalli pesanti quali ferro, alluminio, manganese, arsenico, cromo, nichel, cobalto e piombo.
L’area, che non è mai stata caratterizzata da operazioni di bonifica o messa in sicurezza di emergenza, è stata invece periodicamente interessata da fenomeni di incendio, dovuti alla combustione dei rifiuti in essa presente che hanno sprigionato nell’aria sostanze tossiche.
Un fenomeno che non è passato inosservato e che ha visto la denuncia in passato di amministratori e cittadini.
A seguito dell’operazione odierna il liquidatore della società è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di inquinamento ambientale e omessa bonifica.
Sul caso è intervenuto il M5s con la seguente nota.
Rende (Cs) - La Procura di Cosenza ritorna sul luogo del delitto. Il nuovo provvedimento giudiziario, con il sequestro dell'area ex Legnochimica e l'inserimento nel registro degli indagati dell'attuale liquidatore per omessa bonifica, è un segnale non trascurabile che qualcosa con la nuova legge sugli Ecoreati finalmente si muove.
"Non possiamo certo mettere la parola fine a questa storia - dice il portavoce M5S al Consiglio comunale di Rende, Domenico Miceli -. Questo nuovo capitolo giudiziario, di cui aspettiamo di conoscere l'esito, potrebbe rappresentare anche un prolungamento dei tempi e speriamo che ciò non accada, laddove siamo già fuori tempo massimo per la bonifica dell'area che a quanto pare risulta essere inquinata. Come Movimento 5 Stelle ci siamo fatti promotori a marzo dello scorso anno di un Consiglio Comunale ad hoc per riaccendere i riflettori su questa incresciosa vicenda e continueremo a vigilare affinché sia tutelata la salute dei cittadini e ristabilita la corretta natura dei luoghi. Nei prossimi giorni formalizzerò la mia richiesta alla Giunta comunale di Rende di emanare al più presto una delibera così da ottenere tutta la documentazione su cui si fonda il sequestro".
"Mentre aspettiamo ancora una risposta politica sul caso ex Legnochimica - dice il portavoce M5S alla Camera dei Deputati, Paolo Parentela - con due interrogazioni depositate rimaste senza risposta dal Governo nazionale, non possiamo non prendere atto della forza dirompente che dimostra di avere la nuova legge sugli Ecoreati nel contrasto dei crimini ambientali. Ora l'assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Rizzo, deve prendere una posizione chiara sul caso in questione e anche su tutte le altre omesse bonifiche che sono di sua esclusiva responsabilità".
"<<Chi inquina paga>> è un principio cristallizato nel diritto dell'Unione europea - dice l'eurodeputata M5S, Laura Ferrara -. Dobbiamo agire subito, soprattutto in Calabria, per affermare questo principio a tutti i livelli. Come Movimento 5 Stelle continueremo ad usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per far rispettare la normativa europea in materia e presenteremo una seconda interrogazione presso la Commissione europea".
Pubblicato in
Cosenza
Foggetti continua a parlare.
Ora racconta della possibile “guerra” sfiorata da Cosenza ed Amantea quando Marco Perna si mise in testa di espandere i propri traffici anche alla piazza di Amantea.
E così si legge dei rischi connessi all'eccessiva intraprendenza del clan Perna 2.0, quello guidato da Marco, figlio dello storico boss Franchino, detenuto al 41 bis.
E racconta del tentato proposito di Marco Perna di acquisire la primazia dello spaccio di stupefacenti in Amantea, entrando così in conflitto con chi gestiva la piazza tirrenica.
I locali informarono Foggetti dello scontro con il clan Perna, tanto da far incendiare il veicolo di proprietà di Pasquale Francavilla, uomo di Marco Perna.
E’ il segnale che qualcosa cova sotto la cenere e che rischia di prendere fuoco.
E così partono in tre «per chiedere spiegazione dell'attentato incendiario».
Fu allora che al gruppo Perna viene "consigliato" che è meglio non allargarsi perché la piazza di spaccio è già coperta.
Anzi secondo Foggetti Marco Perna fu percosso e gli fu anche sottratta una pistola nella sua disponibilità.
Fu in quella occasione che venne decisa la punizione di Perna: Roberto Porcaro e Maurizio Rango (il capo di quello che all'epoca era la cosca egemone a Cosenza) avrebbero dovuto "sparare" a Perna.
Il clima, però, era arroventato.
Poi Foggetti conclude: «Stava per scoppiare una guerra che alla fine fu sedata grazie all'intercessione di Rinaldo Gentile, personaggio quest'ultimo di "rilievo" della cosca Lanzino-Ruà, che fece da paciere tra i due gruppi».
Pubblicato in
Primo Piano
Bagno di folla per il Cosenza allo stadio “Stefano Medaglia” di Amantea.
Gli sportivi amanteani non sono mancati all’appuntamento ed hanno partecipato in massa all’in contro tenutosi sul campo nepetino.
Calorosa e colorata l’accoglienza riservata ai Lupi silani.
Vana l’attesa per La Mantia rimasto a Cosenza per seguire un percorso di recupero.
Altrettanto per Caccetta e Ciancio anche loro acciaccati.
Mancava anche Tedeschi che era febbricitante.
Pinna invece non ha giocato per u affaticamento muscolare.
La partitella è finita 4 a 0 per il Cosenza con gol di Arrighini e Guerriera nel primo tempo e giovane sedicenne Minardi e Raimondi nella ripresa.
Rinsaldati gli storici legami e i fortissimi rapporti di amicizia tra le due squadre.
Pubblicato in
Comunicati - Sport - Giudiziaria
Le elezioni al comune di Cosenza sono il più grosso “affaire” politico dei prossimi mesi in Calabria.
Ed è per questo che intorno ad esso si stanno definendo tanti accordi sottobanco che non saranno mai svelati nella loro essenza al popolo calabrese.
Il primo è la approvazione da parte del consiglio comunale del capoluogo della provincia, in una seduta aperta alla quale hanno partecipato il governatore Oliverio e i vertici della sanità cittadina (il Presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza Eugenio Corcione, il Direttore dell’azienda Ospedaliera di Cosenza Mario Veltri), di un ordine del giorno con il quale “si chiede al Governo nazionale di dichiarare al più presto la cessazione della fase commissariale e la restituzione al Consiglio ed alla Giunta regionale di prerogative, diritti e funzioni che loro competono per il governo del servizio sanitario regionale”.
L’altra voce che corre è che il posto di direttore dell’Asp della provincia cosentina è oggetto di accordo finalizzato a definire gli appoggi necessari a garantire la elezione del nuovo candidato a sindaco di Cosenza.
Proprio in ragione di tali necessità appare certo il defenestramento dell’attuale commissario Filippelli.
Ovviamente fatto salvo il possibile pronunciamento della Corte costituzionale di cui è attesa la sentenza sulla legge elettorale e che potrebbe azzerare tutto in Calabria.
Pubblicato in
Cosenza
La Camera Civile di Paola, aderente all’U.N.C.C., celebra la Giornata Europea della Giustizia civile il 25 ottobre presso la sala convegni del Comune di Paola con la tavola rotonda dal titolo “Diritti a scuola.
Partecipare alla giustizia e promuovere il merito”. Durante la manifestazione verrà presentato il bando per l’assegnazione della borsa di studio “Vincenzo Osso”, valente e stimato avvocato del foro paolano prematuramente scomparso.
La borsa di studio, cofinanziata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Paola, andrà a favore di uno studente del quarto anno delle scuole superiori che presenterà un elaborato dal titolo “La giornata europea della giustizia civile ha lo scopo di avvicinare la giustizia ai cittadini e di informarli sui loro diritti: quali iniziative vorresti proporre per raggiungere tale obiettivo?”.
Il vincitore concorrerà all’assegnazione di due borse di studio messe a disposizione dell’Unione Nazionale delle Camere Civili.
Ad aprire i lavori con un indirizzo di saluto saranno: Vito Caldiero (Delegato di Cassa Forense per il Distretto di Catanzaro), Basilio Ferrari (Sindaco del Comune di Paola) e Mario Pace (Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Paola). Seguiranno gli interventi di: Francesco Buonomenna (Professore di Diritto internazionale privato e processuale, presso l’Università degli Studi di Salerno ed Avvocato iscritto all’Albo speciale del Foro di Avellino), Paola Del Giudice (Presidente del Tribunale di Paola) e Manuela Iatì (Giornalista TgSky24).
Parteciperanno ai lavori: Eleonora Fiumarella (Presidente Comitato Pari Opportunità presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati), Massimo Florita (Presidente di Cammino, Camera Nazionale per la Famiglia e i Minori), Alessandro Gaeta (Presidente della Camera Minorile di Paola “Graziella Ruocco e Letizia De Cesare”); Teresa Pirillo (Presidente AIGA di Paola) e Michele Rizzo (Presidente della Camera Penale di Paola).
Sono stati inoltre invitati i rappresentanti delle scuole superiori, con sede nel circondario del Tribunale di Paola, che hanno già manifestato pieno entusiasmo per l’iniziativa.
“L’Avvocatura deve parlare ai cittadini di giustizia – ha affermato Claudia Pizzurro, Presidente della Camera Civile di Paola - per renderli consapevoli dei propri diritti, ma anche lanciare input per la crescita dei territori. Occorre aprire un canale di comunicazione semplice ed efficace, innanzitutto con i più giovani poiché rappresentano il futuro su cui investire. Ed in questa direzione, centrale è il concetto del merito che noi intendiamo premiare con la borsa di studio intitolata al Collega Vincenzo Osso, che nella sua carriera tanto è stato apprezzato per le qualità professionali e umane”.
La Camera Civile di Paola
Pubblicato in
Economia - Ambiente - Eventi
Chi ben comincia è a metà dell’opera. L’esecutivo del comune di Lago, guidato dal sindaco Vittorio Cupelli, ha fatto proprio l’antico detto, valutando in maniera estremamente positiva i primi dati relativi alla raccolta differenziata che pongono il centro collinare ai primi posti in Calabria.
«Il sistema porta a porta – spiega il primo cittadino – è stato avviato lo scorso 13 luglio e le cifre relative al primo bimestre dimostrano non soltanto la buona volontà dei laghitani, ma anche l’efficacia del modello di gestione che abbiamo adottato, applicando al meglio l’esperienza della Esasud, l’azienda che cura il servizio. Nel primo bimestre la percentuale di raccolta differenziata è stata del 79,72 percento su oltre ottanta tonnellate di rifiuti prodotti. Un dato che comunica la nostra soddisfazione non soltanto dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo. Un traguardo raggiunto, ed è bene sottolinearlo, garantendo la raccolta su tutto il territorio di competenza comunale, finanche nelle contrade più lontane in prossimità del confine con Altilia Grimaldi. Troppe volte, infatti, l’analisi da parte degli esperti viene incentrata sugli aspetti demografici, tralasciando la competenza territoriale. Lago è un comune molto esteso e ciò, chiaramente, incide sia sui costi, sia sulla funzionalità del servizio. Ma anche questo problema è stato affrontato e superato come meglio non si poteva. Oggi siamo una delle cittadine calabresi più virtuosi. Ed è questo ciò che conta».
«Il contemporaneo affidamento della gestione dell’isola ecologica e del servizio di raccolta – spiega Nicola Provenzano, referente della Esasud – ci ha permesso di operare in piena sinergia con l’amministrazione comunale, intervenendo con immediatezza al presentarsi di ogni singola criticità. Abbiamo posto il cittadino al centro della nostra azione, potenziando soprattutto nel periodo estivo, i cicli di raccolta e attuando servizi che in molti altri comuni non vengono neanche presi in considerazione, come ad esempio la differenziazione dei pannolini. Di concerto con l’ente municipale ci siamo occupati anche del territorio, bonificando le zone sottoposte a stoccaggio illecito di rifiuti. Un lavoro compiuto a trecentosessanta gradi che ci consente di avere un paese certamente più pulito e attento alle problematiche ambientali».
Pubblicato in
Comunicati - Sport - Giudiziaria
Nelle scorse settimane grazie agli articoli di coraggiosi giornalisti come Carchidi e Petrasso, l'opinione pubblica e' venuta a conoscenza, di presunti scambi politico elettorali che riguardano diversi uomini politici, fra i quali il sindaco di Cosenza e il sindaco di Rende, per come dichiarato da alcuni pentiti.
A questo punto, in qualsiasi altro paese al di là delle Alpi, la stessa opinione pubblica sarebbe insorta chiedendo chiarezza e atti conseguenti.
Premetto che le indagini sono ancora in corso e penso che difficilmente a Cosenza si arriverà ad un processo.
Ma il problema è MORALE ed ETICO.
Per cui i SOGGETTI con cariche istituzionali coinvolti in queste indagini, dovrebbero DIMETTERSI in attesa che la giustizia faccia il suo corso.
http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/cronaca/item/37006-romanzo-criminale-il-pentito-
http://www.iacchite.it/manna-e-i-pentiti-chi-di-spada-ferisce/
Mi sarei aspettato, in particolare da tutti i cittadini liberi e dai Meet Up LOCALI, un'azione forte, nelle piazze, sotto i balconi municipali, per una battaglia d'onestà. Invece niente.
Non si e' preso esempio dal comportamento degli attivisti romani, che hanno assaltato il consiglio comunale della capitale, che hanno chiesto indagini veloci, oltre alle ovvie dimissioni e nuove elezioni a Roma. Oppure copiato l'attivismo e il coraggio dei Meet Up siciliani.
In particolare ho notato il silenzio del Meet Up di Rende, che pur ha un consigliere eletto nel consiglio comunale peraltro di professione giornalista. Un Meet Up muto ad iniziare dal suo organizer. Nulla nei confronti di Manna, Principe, Mirabelli, citati dalle indiscrezioni giornalistiche.
Perché questo silenzio?
Il Meet Up Rende ha nei suoi iscritti una parlamentare europea, ma anche da Lei nulla di rilevante riguardo un importante aspetto di moralità politica, che è alla base dei principi fondanti del M5S.
Si rincorrono diverse voci in riferimento alla domanda sopra posta,riguardanti vecchi rapporti lavorativi, passaggi di addetti stampa dalla vecchia alla nuova politica, parenti stretti candidati a consigliere.
Se così fosse, questo potrebbe gettare qualche dubbio sul silenzio degli attivisti rendesi. Già l'attività di opposizione, reale e concreta, sul territorio, in particolare a livello di proposte ed iniziative, del Meet Up Rende, lascia evidentemente molto a desiderare.
Ma se Sparta piange Atene non ride.
A Cosenza il sindaco Occhiuto e' al centro di diverse indagini, ma da parte dei cittadini non è percepibile un'azione determinata di protesta ma neanche una riconoscibile proposta alternativa. Ricordo a me stesso che tocca ai cittadini in prima persona, proporre e protestare, non delegando ad altri, giornalisti o parlamentari, che vanno sostenuti e stimolati.
http://www.iacchite.it/piazza-fera-anche-la-finanza-al-summit-occhiuto-clini/
Sarebbe quindi opportuno, onde dissipare qualsiasi sospetto, un'iniziativa forte e palese, nelle strade cittadine, denunciando i comportamenti, moralmente ed eticamente scorretti, venuti alla luce in seguito alle rivelazioni dei pentiti e sollecitare, premere, affinché le indagini in corso si concludano velocemente e non dimenticate.
Facile per chi dovrebbe avere armadi senza scheletri e fa parte di un movimento rivoluzionario, nato per cambiare lo status quo e non per uniformarsi all'esistente e appropriandosi dei vantaggi.
Atti concreti, visibili, non sterili dichiarazioni o interrogazioni da "gioco delle parti" da vecchia politica, da dove probabilmente molti prendono spunto per consolidata abitudine.
Ci vogliono coraggio, coerenza ed adesione convinta a certe idee per queste cose, e purtroppo non si trovano nei supermercati.
Rosario Cupelli libero cittadino
Pubblicato in
Cosenza
Gli investigatori antinarcotici inglesi hanno segnalato alla Questura di Cosenza l’arrivo di un pacco sospetto dalla Colombia
Tutto è iniziato il 5 agosto.
Gli investigatori italiani hanno avvertito la competente procura della repubblica di Cosenza che ha coordinato tutta la operazione.
Nella conferenza stampa il procuratore aggiunto Marisa Manzini, ha evidenziato il lavoro intenso della squadra mobile di Cosenza e del sostituto procuratore Giuseppe Visconti, ed ha dichiarato:
«Un'operazione sotto copertura nella quale c'è stata piena collaborazione con le autorità britanniche che ci hanno segnalato la presenza di un pacco di sostanza stupefacente indirizzata a un cosentino.
La droga, che si trovava a Londra, doveva varcare i confini per giungere a Cosenza. Abbiamo dovuto individuare il soggetto destinatario del pacco ed è stata nostra premura evitare che quella cocaina fosse immessa nel mercato.
Il mittente è colombiano ed è confermato il collegamento tra la Calabria e la Colombia. In quasi quindici giorni è stato fatto un lavoro importante di coordinamento».
E’ intervenuto anche il capo della Mobile Giuseppe Zanfini il quale ha precisato che “ La cocaina era occultata all'interno di una sedia.
L'attività di indagine ha consentito di organizzare la consegna controllata della droga.
Abbiamo nominato due poliziotti della sezione Narcotici che hanno lavorato senza destare sospetti prendendo in consegna il pacco che ieri hanno consegnato sotto copertura a Mendicino a casa di Antonio Segreti.
Ciò è stato fatto dopo aver avuto la certezza che Segreti fosse a casa.
Lì sono andati due poliziotti con la divisa della società che doveva fare la consegna del pacco.
A quel punto, Segreti ha accettato la consegna del pacco e lì sono intervenuti i poliziotti.
Nel pacco c'erano una poltroncina in cui era nascosta la cocaina, un poncho messicano, cartoline.
La droga era stata infilata in tutta la struttura metallica della sedia e, dopo l'autorizzazione della Procura di Cosenza per aprire il pacco, è stato necessario chiamare i vigili del fuoco per tirare fuori lo stupefacente.
Si tratta di circa seicento grammi di cocaina purissima, cioè almeno due chili e mezzo al dettaglio che avrebbero fruttato circa 300mila euro.
A casa di Segreti abbiamo trovato bilancino di precisione e due coltelli di serramanico sporchi di polvere bianca che riteniamo fosse cocaina, che ora saranno analizzato».
Pubblicato in
Cosenza