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Redazione TirrenoNews

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Uno strano e perdurante via vai intorno all’appartamento di due giovani insospettisce i Carabinieri della Compagnia di Paola.

E così i militari della Compagnia di Paola hanno avviato una serie di prolungati appostamenti per accertare le ragioni di questi strani movimenti.

E nel mentre i Carabinieri hanno individuato quale era esattamente l’appartamento.

Una volta individuata con certezza l’abitazione, stamattina è scattato l’intervento.

Dalle perquisizioni personale e di quelle condotte nell’abitazione dei due 20enni, è emerso un piccolo assortimento di marijuana.

Trovati circa 180 grammi di“erba”, suddivisi in 10 dosi di varia grammatura.

Sequestrato anche un bilancino di precisione e materiale destinato al confezionamento

Poste sotto sequestro anche una piantina di cannabis in fase di coltivazione

Le analisi condotte dal Laboratorio analisi sostanze stupefacenti dell’Arma hanno permesso di accertare che dalla droga sequestrata avrebbero potuto essere ricavate circa 750 dosi da destinare alla vendita al dettaglio.

Gli arrestati, terminate le formalità di rito, su disposizione del sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Paola, coordinata dal Procuratore Pierpaolo Bruni, sono stati posti agli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Dopo la convalida dell’arresto i due 20enni sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Ieri aspettando l’arrivo del Giro d’Italia a Gualdo Tadino mi sono messo davanti al computer e ho incominciato a leggere quello che scrivono i giornali locali on line riguardante il territorio amanteano e dintorni.

La processione della Madonna delle Grazie del mio paese natale che si svolge il 2 luglio di ogni anno ha attirato la mia attenzione.

Ho fatto click sull’icona e ho incominciato a guardare con attenzione e commozione le varie foto di alcuni anni fa.

Quanti dolci ricordi sono affiorati nella mia mente.

Ho rivisto tantissimi personaggi che purtroppo ci hanno lasciato da diversi anni.

Poi mi son messo a leggere alcuni articoli allegati: I riti religiosi, la novena della Madonna delle Grazie, la processione, l’incanto.

Ed infine i vari commenti di alcuni personaggi che mi hanno lasciato davvero basito.

Sono rimasto malissimo nel leggere alcune cose scritte che non sono affatto vere.

Oggi si chiamano fake news, noi le abbiamo sempre chiamate “vere cazzate”, e chiedo scusa ai miei carissimi lettori di Tirreno News per aver usato questo termine davvero volgare, ma diceva un mio carissimo amico “Quando ce vo, ce vo”.

Non è affatto vero che durante la processione della Statua della Madonna delle Grazie per le vie del paese le contadine del luogo cantavano una cantilena e imploravano la Vergine di non fare venire giù la grandine altrimenti avrebbe distrutto il raccolto specialmente le zucchine che sono tenerissime.

Questa è la filastrocca:- Madonna delle Grazie, non fare chiovire grandine, ca la cucuzza è tenera e si vene a grupiar-.

Questa filastrocca veniva e viene ancora recitata dagli amici anziani di Amantea per prendere in giro in modo bonario gli amici di San Pietro in Amantea.

Niente di più.

Anche il nostro Direttore di Tirreno News, quando ha voglia di scherzare, mi rimprovera sempre che nei miei libri sulla storia di San Pietro non ho mai citato questa filastrocca.

Per quanto riguarda “le zagarelle” colorate e benedette non erano vendute nel locale della chiesa ma da una signora che aveva il negozio alla Calavecchia e preparava il 2 luglio la sua bancarella nel sagrato della chiesa.

Si vendono ancora, perché ancora oggi ci sono ragazzi e ragazze che se le legano al braccio sinistro come porta fortuna.

L’incanto, poi, non si fa più perché l’Arcivescovo di Cosenza lo ha proibito.

Se qualche lettore vuole saperne di più è pregato di andare a leggere “Lo Stendardo di San Rocco” di Nicola Misasi.

Ma cosa è davvero questo incanto?

La Statua della Vergine veniva fatta scendere dal suo trono e portata in processione per le vie del paese. Ma all’uscita dalla chiesa e fino a cento metri della piazza dove una volta c’era una grande croce si svolgeva un antico rito: l’incanto.

La popolazione era divisa in due categorie : i paesani e i campagnoli, che si contendevano con la maggior offerta di denaro il privilegio e l’onore di portare in spalla la Statua durante la processione. Il sacerdote dava il via e i due contendenti iniziavano l’incanto, partendo da poche lire per arrivare a un milione e oltre.

Cifra già raccolta tra i fedeli che era destinata per le spese dei festeggiamenti.

L’incanto proseguiva fino alla Croce e fino a quando una categoria si dichiarava vinta.

Augurava al vincitore buona fortuna.

“E ccu salute!” gridavano u zu Francesco Graziano e lu zu Giovanni Sconza Testa, due personaggi famosi che ancora ricordiamo con affetto e che mettevano all’incanto la Statua, uno per conto dei residenti in campagna e l’altro per i residenti nel centro abitato.

Ma voglio ricordare anche Cicco Cino, Gino Ianni e il carissimo amico Rocco Capanna che gareggiava per conto degli amanteani.

Fragorosi applausi salutavano la singolar tenzone e i fedeli del centro abitato o delle contrade o di Amantea, vincitori della contesa, si aggrappavano alla Statua per aver il privilegio di aiutarla a trasportare in processione.

di Francesco Gagliardi

Assolti gli imprenditori Citrigno e Aquino

Mercoledì, 16 Maggio 2018 22:43 Pubblicato in Alto Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo ol seguente comunicato stampa

Sull’esito della sentenza che ha visto coinvolta l’azienda Vela Latina, hanno espresso soddisfazione gli avvocati Gino Perrotta, Vito Caldiero e Saverio Loiero del collegio difensivo.

Dopo quattordici anni si chiude la vicenda a carico degli imprenditori Fausto Aquino e Pietro Citrigno dall’accusa di estorsione nei confronti di Angelo Marani per l’acquisto dell’Emiliana Tessile di Cetraro.

La Corte d’appello di Catanzaro, accogliendo le richieste degli avvocati Gino Perrotta, Vito Caldiero e Saverio Loiero, ha confermato l’assoluzione degli imprenditori cosentini accusati di aver costretto l’imprenditore emiliano a svendere l’azienda da lui realizzata nel comune di Cetraro con la collaborazione dell’ex sindacalista della CGIL Franco Mazza, assolto anch’esso.

Le accuse pertanto non hanno retto, come avevano anticipato i legali, e gli imprenditori Citrigno e Aquino sono stati assolti sia in primo grado sia all’esito del processo di appello.

Si intravede adesso uno spiraglio per lo sviluppo dell’area industriale di Cetraro consentendo ora al Comune di valutare le proposte di Vela Latina. La proprietà che nel frattempo ha dato in uso gratuito alcuni spazi ad associazioni culturali e sportive di Cetraro, ha avviato diverse trattative per la vendita del complesso con mandato ai legali con la richiesta specifica di preferire quella con il comune di Cetraro, proponendo la struttura ad un costo estremamente vantaggioso al fine di consegnare alla comunità l’importante complesso immobiliare.

Cosenza, 16 maggio 2018

L’Ufficio Stampa

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