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Catanzaro. B&B, sesso a pagamento e merce scaduta nelle scuole.

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“Due fratelli, Francesco e Massimo Falsetta, sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Catanzaro con l'accusa di induzione sfruttamento della prostituzione. I due gestivano tre bed & breakfast, che sono stati sequestrati, utilizzati da prostitute provenienti da tutto il mondo per appuntamenti con centinaia di clienti. Complessivamente la polizia ha eseguito cinque provvedimenti cautelari: i due arresti (per i fratelli Falsetta sono stati disposti i domiciliari) e tre obblighi di dimora nei confronti di altrettante persone coinvolte nella vicenda. Inoltre, sono stati sottoposti a sequestro su disposizione della Procura della Repubblica di Catanzaro, tre diverse strutture alberghiere ed un appartamento utilizzato per lo stesso fine. Dall’inchiesta è emerso che i due fratelli affittavano le camere dei tre bed & breakfast alle prostitute con prezzi maggiorati, per combattere la crisi economica che ha colpito le altre loro aziende. Questo particolare è stato evidenziato anche nell’ordinanza di custodia cautelare, che porta la firma del giudice per le indagini preliminari, Abigail Mellace. Il giudice, infatti, affronta anche il tema della crisi economica che riguarda le aziende dei due fratelli, evidenziando che l'attività di affitto delle camere alle prostitute aveva consentito di ripianare la situazione. Inoltre, gli altri indagati, locatari di un appartamento, intestato ad una terza persona comunque consapevole dell’illecita attività, utilizzavano lo stesso sub-affittandolo a prostitute e ricavando da tale operazione notevoli guadagni.

Le indagini hanno avuto inizio tre mesi fa dopo la denuncia di un transessuale, il quale ha raccontato agli investigatori che esisteva un sistema di sfruttamento tramite l'affitto delle camere, nel pieno centro di Catanzaro, dove avveniva il fenomeno della prostituzione. I fratelli Falsetta, infatti, concedevano le camere dei B&B a prostitute e travestiti ad un costo dai 70 ai 100 euro al giorno, mentre per gli altri clienti il prezzo era fissato dai 30 ai 40 euro. Dopo la denuncia del transessuale i poliziotti hanno compiuto una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali dalle quali è emerso il vorticoso giro di prostituzione. In una conversazione intercettata, Francesco Falsetta confessava al suo interlocutore che il giro di affitto delle camere per la prostituzione gli aveva consentito di combattere la crisi economica che ha colpito le altre sue aziende. I due fratelli, infatti, operano nel settore delle ristorazione, del servizio alle mense scolastiche e della distribuzione di alimenti con i distributori automatici. Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha evidenziato che "tutti i settori economici stanno attraversando una profonda crisi, ma quello del sesso, invece, resta immune. E questo dimostra che l'umanità soffre di questo vizio". Il questore, Vincenzo Carella, ha ricordato che "l'indagine svolta è stata veloce e compiuta con molta professionalità da parte della squadra mobile". Il dirigente della squadra mobile, Rodolfo Ruperti, ha illustrato l'attività investigativa. "Il giro di clienti - ha detto - era composto da ragazzi ma anche da persone adulte. C'erano prostitute che arrivavano da ogni parte d'Italia ma anche dall'estero e questo emerge dalle numerose telefonate ricevute dai due fratelli, che ricevevano richieste e telefonate ad ogni ora del giorno e della notte”.

Il giudice per le indagini preliminari, Abigail Mellace, che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare ha parlato di fenomeno della prostituzione a Catanzaro “ha assunto una dimensione preoccupante e inaspettata” come è emerso dalle indagini. Il giudice ha accolto la richiesta del sostituto procuratore di Catanzaro Saverio Vertuccio. Inizialmente l'inchiesta era stata coordinata dal Pm Valeria Biscottini.

E nelle indagini portate avanti dalla squadra mobile di Catanzaro emergono diversi aspetti, slegati dal mondo della prostituzione. I due fratelli imprenditori, infatti, avrebbero utilizzato prodotti scaduti con la data cambiata da inserire nei distributori automatici delle scuole a Catanzaro.

Il giudice per le indagini preliminari, Abigail Mellace, nell'ordinanza di custodia cautelare evidenzia che "secondo quanto emerso dalle intercettazioni il Falsetta, nella sua qualità di titolare e amministratore di aziende e società che offrono servizi di mensa scolastica a scuole ed enti pubblici o altre simili prestazioni, non disdegna di ricorrere ad operazioni fraudolente finalizzate a turbare gare e appalti pubblici in corso di svolgimento, grazie alla fattiva collaborazione di oggetti con i quali coopera". Nella commissione di tali condotte - prosegue il giudice - sono anche emersi allarmanti fatti di reato posti in essere ai danni di minori, utenti di alcuni servizi automatici di erogazione di prodotti freschi presenti nelle scuole. Chiarissime conversazioni dimostrano come Falsetta, servendosi sempre della collaborazione di altri soggetti, somministri pasti di qualità scadente e, addirittura, non esiti a posticipare di qualche giorno la data di scadenza di prodotti freschi, già scaduti ed erogati attraverso macchinette automatiche". "Del resto - conclude il Gip - che le sue aziende facciano uso di generi alimentari di scarsa o insufficiente qualità emerge anche da altre intercettazioni dalle quali si ricava come l'indagato riesca a superare alcuni mirati controlli solo perchè previamente avvisato da un funzionario compiacente il quale nell'occasione gli da anche le dritte giuste per ingannare i colleghi nel corso delle successive operazioni di verifica”.

Inoltre, sono numerose le “amicizie” influenti su cui potevano contare i due fratelli Falsetta. Uno dei casi significativi è che i due riuscirono ad ottenere una "modulazione diversa delle disposizioni comunali" per consentire ai loro clienti di raggiungere con comodità il loro ristorante. La Mellace, nella sua ordinanza, sostiene che "dalle intercettazioni si apprende che Falsetta, ritenendo pregiudizievole per i suoi interessi economici l'ordinanza sindacale che disponeva la chiusura del traffico del centro cittadino in prossimità del suo locale, non esita a contattare dapprima il 'maresciallo' competente e poi di persona lo stesso Sindaco per chiedere (e prontamente ottenere) una diversa modulazione delle disposizioni comunali al solo fine di consentire alla sua clientela, 'che cena verso le nove', di raggiungere senza sforzo il ristorante. Molteplici, dunque, sono le relazioni di cui il Falsetta si serve per i propri personali interessi, relazioni caratterizzate da un deprecabile scambio tra le parti di illeciti favori". "Favori - conclude il giudice - che l'indagato è in grado di assicurare anche e soprattutto grazie alle modalità inusuali e disinvolte di gestione delle sue strutture alberghiere, chiaramente in grado di offrire ai vari clienti delle prestazioni aggiuntive, dei servizi extra dei quali, all'occorrenza e su richiesta, si può beneficiare. Ricorrendo a tale stratagemma ad esempio, secondo quanto risulta dalle captazioni, l'indagato otteneva per sé e la sua famiglia, da esponenti delle forze dell'ordine, biglietti gratuiti per partecipare a manifestazioni ed eventi sportivi o altre personali agevolazioni"(Da Illametino.it)

Redazione TirrenoNews

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