Continua su più fronti l’attività congiunta svolta dalla Guardia Costiera di Pizzo congiuntamente al personale della Capitaneria di Porto di Vibo, che sta eseguendo un’intensa attività di controllo del territorio demaniale marittimo della Provincia di Vibo.
In particolare nella giornata di ieri, due pattuglie, una del Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo e una dell’Ufficio Locale Marittimo di Pizzo, impegnate in attività di controllo sull’abusivismo edilizio e demaniale, giunte in località Marina del comune di Pizzo, procedevano ad esperire apposito controllo presso un esercizio commerciale della zona.
Dall’esito di approfondimenti investigativi, gli uomini della Guardia Costiera accertavano che l’immobile ricadeva interamente su suolo demaniale marittimo senza che il proprietario, avesse ottenuto la prevista concessione demaniale nonché le autorizzazioni previste in materia urbanistica .
Veniva, pertanto, contestato il reato di occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo e sequestrata l’intera area per un totale di circa 420 mq, all’interno della quale ricadevano il manufatto in cemento ed una veranda in legno lamellare.
Il responsabile, veniva, quindi, denunciato a piede libero alla competente Procura della Repubblica di Vibo Valentia per la violazione degli Artt. 54 ed 1161 del Codice della Navigazione.
I controlli della Guardia Costiera a tutela del bene pubblico proseguono incessanti per evitare che cittadini possano essere danneggiati da comportamenti illegali che agevolano economicamente chi decide arbitrariamente di violare le regole.
Il procuratore regionale della Corte dei Conti in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario mostra le pecche di una pubblica amministrazione inefficiente e che meriterebbe ben altre attenzioni che quelle della Corte dei Conti.
Parliamo di :-
-danni erariali per la percezione indebita di fondi comunitari,
-di dirigenti medici che esercitano l'attività violando il rapporto di esclusiva con l'amministrazione, -di assunzioni contra legem di personale,
-di rimborsi per i farmacisti di somme non dovute per medicinali mai forniti.
Il procuratore regionale della Corte dei Conti, Rossella Scerbo ( nella foto) ha segnalato alcuni degli aspetti emersi nel durante l'attività, a partire proprio dal danno erariale per indebita percezione dei contributi comunitari per un ammontare di 67.132.838,73 euro, quindi lo svolgimento da parte di dirigenti medici dipendenti pubblici di attività extramoenia non autorizzata e in violazione del rapporto di esclusività da cui sono legati con l'amministrazione.
Esempi che evidenziano soprattutto la gestione non proprio oculata di fondi pubblici, come nel caso anche dei rimborsi non dovuti ad un farmacista per medicinali in realtà mai forniti agli assistiti. Casistiche particolari riguardano ancora la gestione di fondi pubblici "secondo criteri assolutamente estranei alle regole della contabilità pubblica".
Infine, il procuratore Scerbo ha citato anche "i debiti fuori bilancio che costituiscono una patologia costante, laddove il fenomeno preoccupante, e direi nuovo rispetto agli anni precedenti, e' quello dell'emersione di una massa imponente di debiti fuori bilancio non riconosciuti, cioè letteralmente occultati fino all'epilogo costituito dal dissesto dell'ente, vale a dire il fallimento dell'amministrazione locale"
"Le fattispecie di danno perseguite e che interessano l'attività della Pubblica amministrazione, minandone spesso la credibilità, si ripetono ormai frequentemente da anni e richiedono un maggiore sforzo organizzativo non solo sul fronte della repressione, ma soprattutto su quello della prevenzione.
E' necessario anticipare i controlli attraverso meccanismi diversi, non basati sul semplice iter documentale, per scongiurare il rischio che possano essere erogate ingenti risorse a fondo perduto".
Il Procuratore regionale della Corte dei Conti della Calabria, Rossella Scerbo, ha inoltre segnalato che : "La carenza di personale continua ad incidere sulla corretta funzionalità degli uffici della procura rimasti completamente privi di magistrati".
Infine il Procuratore regionale ha concluso dichiarando che "sono migliaia le denunce che arrivano dai cittadini e a cui non e' possibile dare seguito perché relativi a fatti che non determinano un danno erariale".
COSENZA18 febbraio 2017 - Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Acri (CS) con la collaborazione del reparto di San Pietro in Guarano (CS) durante un servizio mirato al controllo del territorio hanno tratto in arresto tre uomini per furto di legna.
I tre, F.N. del 60 di Bisignano, F.A.N. (86’) e V.F.N. (79’) entrambi di nazionalità rumena, sono stati sorpresi in località “Torre Grande”del Comune di Bisignano a tagliare e asportare legna di pioppo dal letto del fiume Mucone in un’area di proprietà demaniale e sottoposta a vincolo.
Con i tre anche un minore deferito in stato di libertà e affidato ai genitori su disposizione della competente Autorità Giudiziaria per minorenni di Catanzaro.
L’area interessata al taglio, circa 300 metri quadri, è stata posta sotto sequestro così come la legna già depezzata, l’autocarro utilizzato per il trasporto del materiale trafugato e le motoseghe utilizzate per il taglio.
I tre trattenuti in camera di sicurezza e processati oggi per direttissima, dovranno rispondere anche di deturpamento e distruzione di bellezze naturali e invasione di terreno pubblico.