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Quando abbiamo visto sulla A3 il cartello pericolo generico con impressa una mucca stentavamo a credere ai nostri occhi.

Se volete vederlo di personale fatevi il tratto Falerna Cosenza. Uno dei segnali è posto proprio a 700 metri dallo svincolo in uscita per Altilia.

Pensavamo a vacche volanti che provenienti chissà da dove atterravano poi sulla carreggiata della A3.

Ed invece ci hanno informato che probabilmente si tratta di mucche che vengono abbandonate dai proprietari nei terreni limitrofi alle autostrade e che approfittano probabilmente della mancanza di reti di protezione per immettersi sulle carreggiate

Quando avviene è poi impossibile evitarle ed i rischi per la propria vita sono rilevanti.

Un incidente è avvenuto nei pressi di Baronissi sul raccordo Salerno-Avellino.

La mucca ha invaso la corsia ed è stata centrata in pieno da un auto che ppo si è anche ribaltata.

L’animale è morto a la conducente è finita n ospedale

Il tratto di autostrada tra gli svincoli di Baronissi e Lancusi è stato chiuso per consentire la cattura di altri due bovini che continuavano a scorrazzare tra i veicoli.

Eppure il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante aveva segnalato il rischio : "A nulla sono valse finora le reiterate segnalazioni e le richieste di intervento (congiunto) risolutivo che abbiamo rivolto al Prefetto per le continue invasioni di mandrie nel nostro Comune. Sarà la volta buona? Lo chiediamo ancora una volta. Il nostro Comune è pronto (da tempo) per quanto di sua competenza e per ogni tipo di collaborazione".

A chi spetta garantire la sicurezza degli automobilisti ?

All’ente gestore della autostrada? Se si perché non si effettuano rigidi controlli sulla tenuta delle reti di protezione che possono permettere a tal punto l’accesso anche di altri animali tra cui i cani, gli ovini, eccetera ?

All’Anas? Vale la stessa riflessione.

E poi le mucche non sono tutte registrate con possibilità di facile ed immediata rilevazione dei proprietari ? Se si perché non responsabilizzare i proprietari ad un migliore controllo, magari addossando agli stessi le spese ( tutte) degli incidenti ed in subordine anche all’ente proprietario della strada? .

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aereoI protocolli di sicurezza a terra sono scattati in seguito a una telefonata arrivata allo scalo calabrese subito dopo il decollo alle 21.20. Passeggeri e bagagli sono stati controllati anche all'arrivo

Un falso allarme bomba è scattato nella tarda serata di giovedì a bordo del volo Ryanair FR5903 partito da Lamezia e diretto a Bergamo. Dopo il decollo, avvenuto regolarmente alle 21.20, una telefonata anonima al centralino della Polaria nell'aeroporto calabrese ha segnalato la presenza di un ordigno sull'aereo in volo con 187 passeggeri e sei componenti di equipaggio. All'aeroporto di Orio al Serio è scattato immediatamente il piano antiterrorismo: in particolare sono stati attivati gli specialisti artificieri e antisabotaggio, le squadre cinofile antiesplosivo e il distaccamento aeroportuale dei vigili del fuoco.

Il volo Ryanair - si legge in una nota - "ha proseguito il volo senza disagi per i passeggeri e adottato la normale procedura di avvicinamento alla pista, atterrando alle ore 22.40 e raggiungendo un'area di parcheggio remota a distanza di sicurezza dall'aerostazione. I passeggeri, sbarcati dalle scalette, sono stati sottoposti a controllo supplementare prima di raggiungere la sala riconsegna bagagli e l'uscita. I bagagli da stiva sono stati controllati attraversi i sistemi antiesplosivo".

Il velivolo, fermo e senza persone a bordo, ha subito l'ispezione di bonifica da parte dei nuclei specializzati con il supporto e la presenza dei vigili del fuoco fino alla completa messa in sicurezza, una volta accertata l'infondatezza della minaccia.

FONTE :

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/09/05/news/aerei_allarme_bomba_sul_volo_ryanair_lamezia-terme_orio_in_allerta_nessun_ordigno_a_bordo-95054554/

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Saracena panoramaSARACENA (COSENZA), 4 SET - "L'esperto Presidente Mario OLIVERIO ed il suo giovane segretario politico nonché Premier Matteo RENZI dimostrano un'analoga chiusura culturale ed ideologica che è molto preoccupante".

Lo afferma in una nota il sindaco di Saracena, Albino GAGLIARDI.

"Le dichiarazioni - aggiunge - senza contenuto e senza motivazioni adeguate, fatte dal Capo del Governo e dall'aspirante candidato alle primarie del centro sinistra, contrarie alla circolazione ed alla promozione nazionale ed internazionale di marcatori identitari ed attrattori turistici straordinari come i Bronzi di Riace, solo per aderire agli umori ed agli istinti non si capisce bene di chi, dimostrano la grande differenza tra la Politica intesa come governo delle occasioni e preparazione del futuro da una parte e, dall'altra, la politica di OLIVERIOe RENZI vissuta come perenne funzione notarile delle pulsioni popolari o degli interessi di caste, gruppi o fette dell'opinione pubblica. La qualità del governo della cosa pubblica si misura anche e soprattutto dalla capacità di saper contrastare gli umori delle piazze. Non si può continuare a governare per la sola ricerca del consenso. I risultati di questo modo di far politica sono sotto gli occhi di tutti". "Qualcuno - prosegue Gagliardi - diceva in passato di pensare alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni. Del resto anche lo stesso silenzio di quel che rimane dell'ex Giunta SCOPELLITI su questa vicenda paradossale, in primis del pur loquace assessore regionale alla culturaMario CALIGIURI, dimostra che vi è una cappa quasi omertosa sull'argomento sul quale, non si capisce perché, è meglio non esporsi. L'Expo 2015 è una di quelle straordinarie occasioni di visibilità e promozione diffusa del brand Italia nel suo complesso (non di Milano) di cui anche e soprattutto i Bronzi fanno parte. Sprecare adesso anche questa occasione, tenendoli lontani dai flussi mondiali che raggiungeranno l'Expo, perennemente chiusi ed isolati nel Museo di Reggio Calabria che per la sua offerta dovrebbe far registrare visitatori migliaia di volte superiori quelli censiti ad oggi, significherebbe mettere un sigillo indelebile sulla totale inaffidabilità trasversale di una classe dirigente regionale sempre pronta ad imbastire polemiche sulla difesa a parole della propria identità ma nei fatti incapace di tutelare e promuovere il suo immenso patrimonio: da quello naturale a quello storico-culturale a quello delle risorse umane".

FONTE: ANSA - 4.9.2014

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