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Don Chisciotte, Sancio Panza e la politica amanteana

Sabato, 16 Novembre 2013 12:37 Pubblicato in Politica

L’attuale panorama politico-amministrativo di Amantea è figlio di quel confusionario processo di rappresentatività antipartitica della nostra cittadina; una cittadina che da decenni, ormai, ha abbandonato i partiti, che erano diventate gabbie per coloro che venivano eletti con mezzi propri, cioè parenti, amici e compari, e che passavano con tutte le insegne, le armi ed i bagagli nelle liste civiche che, al contrario, offrivano ampie garanzie di libertà di azione, senza , cioè, alcun condizionamento partitico.

Il risultato costante e coerente è stato quello di aggregazioni che hanno distrutto perfino le istintive vocazioni alla riformulazione di partiti od al loro rifondarsi.

E così Amantea non ha un centro destra ed in particolare non ha il PDL, che peraltro si sta frazionando senza avere più alcuna capacità aggregativa degna di questo nome e, quindi, alcuna speranza di imporsi nelle future elezioni.

Ed Amantea non ha un centro sinistra ed in particolare non ha un PD, per quanto esso sia più o meno responsabilmente al Governo del Paese. Il PD locale è fortemente diviso, apparentemente tra “renziani” e “cuperliani”, ma in realtà tra gruppi di potere da conservare o da acquisire.

L’UDC vive di luce riflessa. Ad Amantea cioè esiste solo se si lega a qualcuno o qualcosa.

Il FLI è scomparso prima ancora di nascere.

La destra è solo una posizione.

Il centro solo una ubicazione.

Ed allora l’orientamento muove ancora oggi decisamente nella direzione delle aggregazioni di interessi di potere.

Non solo, in tutta Amantea non esistono più i vecchi catalizzatori delle aggregazioni civiche o comunque non sembra che quelli esistenti siano più capaci di tanto. E comunque la consapevolezza della frammentarietà della situazione parapolitica locale induce a fortissime reazioni contro chiunque abbia la benchè minima intenzione di proporsi a capo di una lista o di una coalizione

Tonnara è salito in cielo e non ha lasciato se non la “vocazione” primaverile, ma certamente non eredi atti a creare rete .

Mario Pirillo, l’attuale unico politico che Amantea rappresenta, ha troppi disistimatori e nemici.

La Rupa ha insuperabili problemi giudiziari

GB Morelli e Signorelli, che si sono presentati alle ultime consultazioni, risultando eletti quasi soltanto loro, e perdendo pezzi ad ogni minima occasione, non sembra abbiano alcuna possibilità di essere capilista.

In questa nebbia e questo smog avanzano alcuni don Chisciotte della Mancia erti sui loro Ronzinanti e seguiti dai fidi Sancio Panza in groppa ai loro asini.

Tanti don Chisciotte che lancia in resta si propongono pronti a fare piazza pulita di tutte le ingiustizie, le prepotenze e i soprusi.

Tanti don Chisciotte che vivono solo grazie alle capacità dei loro Sancio Panza procacciatori di pane, caciotte, salami, polli e galline, in attesa di diventare governatore della isola ancora non conquistata od assessore del comune .

Tanti don Chisciotte pronti a lottare contro i mulini a vento– giganti ed il branco-esercito di pecore- soldati.

Tanti don Chisciotte comunque capaci di appassionare comunque e sempre questo popolo amanteano che dalle mura della sua rocca osserva le movenze di chi sta sotto indifferente al fatto che siano nemici della città

Falso e abuso d'ufficio , queste le accuse delle quali dovranno rispondere il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, i dirigenti della Regione Giovanni Fedele e Luigi Giuseppe Multari, il funzionario Rocco Sirio, la presidente Marisa Fagà ed i componenti del cda dell’Arpacal.

 

La vicenda attiene ai decreti di nomina di pertinenza del Presidente Talarico nei quali di solito si legge:

a)Che si prende atto “ della verifica dei requisiti dei singoli candidati alla nomina di che trattasi, effettuata, anche con l'ausilio delle schede ricognitive allegate alle domande ed ai curricula, nonché delle schede di settore da cui si rileva la sussistenza o meno dei requisiti richiesti dalla vigente normativa da parte dell'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 10 del 23 febbraio 2011”;

b) che dai predetti elenchi e dai curricula personali, in atti, il nominato “ risulta in possesso dei requisiti per la nomina in oggetto ed in grado di assicurare il buon andamento ed l'imparzialità dell'Organo al quale viene nominato”;

c) che “la scelta della Pubblica Amministrazione, nella fattispecie, non presuppone una procedura concorsuale, ma impone solo la richiamata valutazione di tutti gli aspiranti e dei requisiti da ciascuno dichiarati nelle domande e nei curricula che hanno costituito il fondamento dell'istruttoria verificativa”;

Il sistema è sempre il medesimo.

Ma poi il sostituto procuratore, Gerardo Dominijanni, ha deciso di porvi fine ed ha inviato un avviso di garanzia al presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico, ed al funzionario autore delle schede di valutazione relative alle nomine “incriminate”, Rocco Sirio. Sotto indagine anche il CDA dell’Arpacal.

In sostanza il presidente del consiglio regionale deve rispondere di abuso d'ufficio per aver proceduto alla nomina dei componenti del Cda senza che questi avessero i requisiti. Anzi per aver procurato così “intenzionalmente da un verso a costoro un ingiusto vantaggio patrimoniale, dall’altro un danno ingiusto agli aspiranti parimenti la nomina aventi idoneità a ricoprire l’ambito incarico”.

Poi a settembre scorso il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Gerardo Dominijanni ha trasferito l’ inchiesta sull’Arpacal alla Procura di Reggio Calabria, territorialmente competente.

Ora la Procura di Reggio Calabria ha chiuso le indagini sulle presunte irregolarità nelle nomine dei membri del cda dell'Arpacal.  

Sette le persone che sono finite nel registro degli indagati con le ipotesi di falso e abuso d'ufficio:

-il presidente del consiglio regionale Franco Talarico,

-il dirigente della Regione Giovanni Fedele

-il dirigente della regione Luigi Giuseppe Multari,

- il funzionario Rocco Sirio

-la presidente del CDA dell’Arpacal Marisa Fagà

-i componenti del cda tra cui l’ex sindaco di Scalea Mario Russo.

Secondo l'accusa i componenti del CDA avrebbero attestato di avere una «comprovata esperienza tecnico-scientifica in materia ambientale» e di aver esercitato almeno «cinque anni di attività professionale riconducibile all'incarico». Requisiti che , invece, secondo la Procura i tre non avrebbero.

È dagli anni cinquanta che ad Amantea opera l’ufficio di collocamento. Quello che ora si chiama centro per l’impiego.

La diversità tra le due tipologie di ufficio è abnorme

Un tempo collocava davvero i disoccupati e ne accompagnava il collocamento anche nei paesi europei, in particolare la Germania, la Francia, la Svizzera, la gran Bretagna.

Ora sembra più un ufficio statistico- amministrativo

Un tempo era nella competenza del ministero del lavoro, oggi nelle competenze dell’Ente provincia.

Un tempo gli uffici erano collocati a piano terra. Quando era presso il municipio, quando era in via Vittorio Emanuele, quando era in Via della Libertà.

Oggi è al primo piano in via R. Mirabelli; da oltre un decennio invero.

La cosa strana è che questo ufficio è irraggiungibile ai portatori di handicap.

Eppure la realizzazione di una passerella non è solo possibile, ma anche facile, visto che antistante gli uffici esiste un terrazzino di ampie dimensioni.

Ma allora perché non è stata mai realizzata la passerella per gli handicappati?

Possibile che non sia stata mai chiesta, mai sollecitata?

Possibile che la provincia di Cosenza non abbia mai avvertito tale obbligo, perché di obbligo si tratta, non di una fantasia

Né ci sembra mai alcuno ha sollevato il problema.

Lo facciamo noi a tanto sollecitati da persone sensibili al problema, persone che hanno il “grave difetto” di parlare , in specie quando si tratta dei “bisogni” dei più deboli, persone che ringraziamo!

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