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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa dello SLAI COBAS

“Dopo la pausa proseguono le audizioni per il Processo Marlane Marzotto .Con l’udienza del 25 gennaio il processo penale Marlane Marzotto si avvia alle battute conclusive per quanto concerne l’audizione dei testi nominati dalla Procura. Ancora qualche tornata e poi a confrontarsi saranno accusa e difesa in uno coi consulenti tecnici di ambo le parti. Ad esclusione delle solite schermaglia tra avvocati peraltro mediate egregiamente dal presidente Introcaso, l’udienza non ha fatto registrare episodi degni di nota a parte la palese reticenza di un teste già sindacalista  in rapporti d’affari con l’azienda Marlane e quanto riferito da un teste alle dipendenze di una società privata il quale, nel corso della costruzione del depuratore comunale insistente sullo stesso sedime , essendo in corso una mareggiata aveva assistito alla fuoriuscita di liquami scuri dal sottosuolo. Alla prevista audizione dei medici di base si è sopperito con le già acquisite sommarie informazioni, con la sola eccezione di un medico della vicina Maratea. Anche stavolta diversi gli assenti ai quali verrà reiterata la convocazione, mentre coloro che sono impossibilitati a spostarsi per problemi di salute verranno ascoltati mediante delega presso una sede istituzionale quale il comune o la caserma dei Carabinieri. E’ anche importante mettere l’inciso sul ripristino della calendarizzazione settimanale, a sottolineare la volontà di accorciare i tempi per giungere possibilmente entro quest’anno alla conclusione del processo. E’ ciò che da tempo auspicano lo SLAI Cobas – l’organizzazione “ispiratrice” dell’intera vicenda -    e Medicina Democratica, costantemente in aula col referente locale e alcuni iscritti da sempre impegnati in prima linea. Purtroppo a tutto ciò fanno da contraltare le notizie appurate proprio oggi, ulteriori due ex dipendenti Marlane sono state colpiti da neoplasie negli ultimi tempi, quindi non solo sterili numeri ma persone che vanno ad arricchire le statistiche su quella sciagurata azienda insediata in riva al mare. Prossimo appuntamento il 1° febbraio e anche in questa data le prestigiose sigle saranno presenti, come sempre.

 

Comunicato stampa SLAI Cobas Cosenza 26.01.2013”

 

Perviene e diffondiamo il seguente Comunicato Stampa

“A seguito della costituzione del Comitato Spontaneo “Ricostruiamo il ponte sul Savuto”, costituitosi in Nocera Terinese, la cui unica finalità è la ricostruzione del ponte sul fiume Savuto crollato nel dicembre 2008, finalmente si è acceso il dibattito sulla ricostruzione della suddetta opera.

In questi ultimi giorni la stampa, e non solo, ha dato ampio spazio alla mancata ricostruzione del ponte che oggi sembra essere all’agenda di tutti. Il Comitato accoglie con favore l’iniziativa della Presidente Ferro, coadiuvata da altri autorevoli amministratori regionali, che con un tavolo tecnico affrontano la questione in maniera concreta. Avevamo già assaporato l’atmosfera di novità, quando in virtù della corrispondenza intercorsa, l’interlocutore principale, e cioè la presidente Ferro, dava positivo riscontro, a prescindere dai contenuti, mostrando un certo interesse alle nostre sollecitazioni. Avremmo preferito un contatto più diretto, face to face, ma al di là dalle forme di dialogo a noi importano le azioni e che alle parole facciano seguito eventi coerenti con le stesse. Per esempio ci piacerebbe che, come preannunciato, il Comitato fosse informato in merito alle questioni dibattute al tavolo tecnico.

Le vicende del ponte, oggi, inevitabilmente, sono, e nei prossimi giorni lo saranno sempre di più intersecate dalla campagna elettorale che si sta sviluppando per l’approssimarsi delle elezioni politiche. Siamo certi che le speculazioni non avranno un terreno fertile, le polemiche non distrarranno l’azione del comitato dall’obiettivo primario: riavere il ponte, riattivando la normalità negli scambi tra i principali centri interessati (Campora San Giovanni e Nocera Terinese) e riconsegnando il territorio alla collettività. I cittadini sapranno distinguere le preposizioni serie e concrete che tendono a dare le risposte attese dagli scaricabarili o dalle pretestuose ricerche di responsabilità altrui o fantomatici meriti di parte, siano essi collettivi e/o personali.

Consapevoli che la ricostruzione del ponte sul fiume Savuto costituisce un interesse pubblico diffuso, comprovato dalle consistente raccolta firme a sostegno dell’attività del comitato, abbiamo avanzato richiesta di un Consiglio Comunale Aperto dove dibattere dello stato delle cose, ma soprattutto informare i cittadini, alla presenza delle personalità politiche-istituzionali, organizzazioni e associazioni presenti sul territorio e di tutti quei soggetti interessati, con particolare attenzione Comuni del Basso Savuto. E’ auspicabile, per varie ragioni, che ciò possa avvenire presto, ma ci dichiariamo ottimisti anche in virtù della sensibilità al problema che il Sindaco, e non pochi Consiglieri Comunali, di Nocera T. hanno dimostrato nei diversi incontri pubblici ad oggi avuti.

Per l’Ufficio di Coordinamento  Filippo Motta- Saverio Rocchino - Armando Orlando”

Il fotovoltaico a rischio per la crisi economica che ha ridotto i consumi e quindi gli investimenti.

Sembra andato in crisi anche il progetto Desertec, da 400 miliardi di euro, lanciato in pompa magna nel 2009, il cantiere, che raggruppa 21 società e 36 partner in 15 paesi, e che punta (ormai si può dire puntava) a creare entro 40 anni una vasta rete di installazioni eoliche e solari in Nordafrica e in Medio Oriente, e che avrebbe dovuto fornire fino al 20% del consumo elettrico in Europa( il resto sarebbe destinato al consumo locale).(vedi mappa generale nella foto)

Al progetto avevano aderito tra i primi i tedeschi, tra cui le assicurazioni Munich Re, il gruppo Eon e Rwe e Deutsche Bank. A loro si sono gradualmente uniti, tra i molti, gli italiani Enel e Terna, i francesi di Saint Gobain e la spagnola Red Electrica.

Oggi il portavoce del gruppo Bosch dichiara :“Abbiamo deciso di non portare avanti la nostra partecipazione in Desertec l'anno prossimo a causa di una situazione economica più difficile”.

Alcune settimane fa si era ritirato il gruppo Siemens, che ha previsto di mettere in liquidazione tutte le sue attività legate al settore solare. Bosch e Siemens hanno intenzione di uscire dal settore solare fotovoltaico a causa delle forti perdite. Bosch, ad esempio, nel solo 2011 ha perso 364 milioni di euro e i dati 2012 non sono affatto incoraggianti. Anzi: secondo le prime indiscrezioni sui risultati finanziari dell’azienda ci sarebbe un buco da 1 miliardo di dollari dovuto alle perdite nel fotovoltaico.

La sola Aleo Solar, controllata da Bosch, nel 2012 ha visto il crollo del 40% delle vendite con perdite pari a 74 milioni di euro. E sono solo le briciole rispetto al resto del comparto solare.

Anche Siemens è messa male: calo dei profitti del 12% nel quarto trimestre 2012, in parte dovuto ai 150 milioni di euro di perdite nel business solare. Nel piano industriale dell’azienda c’è un doloroso piano di ristrutturazione con tagli per 6 miliardi di euro ma sappiamo già che uscire dal solare le costerà almeno altri 250 milioni.

Colpa anche del fotovoltaico sottocosto cinese, oggetto sia in UE che in USA di approfondite indagini antidumping.

Vero è che senza incentivi statali il fotovoltaico non regge.

Reggerà solo quando il rendimento dei sistemi di produzione renderà sarà tanto appetibile da non necessitare di sovvenzioni statali.

Le novità sono che il Giappone dopo Fukushima ha varato incentivi statali al fotovoltaico.

Nel mentre in Cina , più precisamente a Rongcheng , nella provincia costiera orientale di Shandong, è ripresa la costruzione di quella che sarà la più grande centrale nucleare cinese, i cui lavori erano stati interrotti dopo il disastro nucleare di Fukushima. La centrale sarà la prima al mondo dotata di tecnologia nucleare di quarta generazione. La capacità dell'impianto - che sarà terminato nel 2017 - sarà di 6.600 MW.

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