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Rimborsopoli alla regione. Un onesto e tutti gli altri a giudizio

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Prosciolto da ogni accusa l'ex consigliere Candeloro Imbalzano, già presidente della seconda Commissione 'Bilancio'.

Stralciate invece le posizioni degli ex consiglieri Nicola Adamo e Domenico Talarico per un difetto di notifica.

 

Rinviati a giudizio invece

Ferdinando Aiello di Cosenza (Pd),

Bruno Censore di Serra San Bruno (Pd),

Demetrio Battaglia di Reggio Calabria (Pd),

il senatore Giovanni Bilardi di Reggio Calabria (Federazione della libertà),

Carmelo Trapani, assistente personale di Bilardi,

Agazio Loiero di Santa Severina (Autonomia e diritti),

Carlo Guccione, consigliere regionale (Pd),

Antonio Scalzo, consigliere regionale di Conflenti (Pd),

Nucera Giovanndi Reggio Calabria (Udc, poi Ncd), l’ex segretario-questore del Consiglio regionale,

Pasquale Tripodi di Reggio Calabria (Centro democratico), ex consigliere

Alfonso Dattolo di Rocca di Neto (Udc), ex consigliere

Alfonsino Grillo di Gerocarne (Vibo Valentia, eletto con la lista “Scopelliti presidente” poi passato in Ncd), ex consigliere

Giuseppe Bova di Reggio Calabria (Pd), ex consigliere

Emilio De Masi di Crotone (Idv), ex consigliere

Sandro Principe di Rende (Pd), ex consigliere

Pietro Amato di Borgia (Pd), ex consigliere

Mario Franchino di Montegiordano (Autonomia e diritti, poi Pd), ex consigliere

Mario Maiolo di Cosenza (Pd), ex consigliere

Francesco Sulla di Cutro (Pd), ex consigliere

Vincenzo Ciconte di Catanzaro (Pd, uscito sconfitto dalle amministrative di Catanzaro che hanno visto il trionfo quale sindaco di Sergio Abramo),

Giovanni Raso (già collaboratore nella commissione Bilancio per il gruppo Udc),

Diego Fedele (figlio dell’ex assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, quest’ultimo già a giudizio con rito immediato),

Giovanni Franco (Reggio Calabria).

L’inchiesta “Rimborsopoli” e’ stata coordinata dall’ex Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, oggi a capo della Procura della Repubblica di Palmi, e dall’aggiunto Gaetano Paci.

Secondo l’accusa, le persone coinvolte nell’inchiesta avrebbero utilizzato parte dei finanziamenti destinati ai gruppi consiliari regionali per ottenere il rimborso di spese che non rientravano nei criteri legati a supporto delle attivita’ politico-istituzionali dei gruppi consiliari, ma sarebbero state in realta’ di carattere privato.

Secondo la procura i fondi destinati all'attività dei gruppi consiliari, sarebbero stati utilizzati per viaggi all'estero (Londra, New York, Montecarlo), set di valigie, consumazioni al bar (è stato chiesto il rimborso anche di un singolo caffè), cene conviviali, telefoni cellulari, tablet, gite alle terme e soggiorni in albergo di persone che con Palazzo Campanella nulla hanno a che fare.

Ma con i soldi del Consiglio e dei gruppi consiliari sarebbero stati pagati anche spese di carburante, consulenze, affitti, collaborazioni, cene, gioielli, fiori, tasse, viaggi e taxi.

E ancora: batterie, ventilatore, ipad, telefonini, ricariche cellulari, la spesa per la famiglia, ristrutturazioni.

W la Calabria!

Nella foto Candeloro Imbalzano che ringraziamo per la sua onestà!

Redazione TirrenoNews

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