Dice Gratteri : “Ho la fila a Catanzaro di persone che vogliono parlarmi e denunciare”
E’ molto probabile che fra breve, tanti calabresi residenti in Calabria e nel mondo capiranno il miracolo costituito dall’arrivo alla DDA di Nicola Gratteri.
Un miracolo per la buona Calabria e per i buoni calabresi
Per meglio capire quanto diciamo non sarebbe male leggersi qualcosa di quanto detto dal procuratore nell’incontro avvenuto a Capo Vaticano, nel giardino della storica dimora calabrese del grande scrittore veneto Giuseppe Berto, nel dibattito con il giornalista Paolo Mieli moderato dalla giornalista e scrittrice Paola Bottero.
Tra il tanto segnaliamo alcune cose:
- La liberazione delle droghe. Mieli ha ricordato come il recente disegno di legge finalizzato a consentire una limitata liberalizzazione delle droghe leggere in Italia abbia trovato il positivo riscontro da parte del procuratore nazionale antimafia (Dna), Franco Roberti, già procuratore di Salerno.
Gratteri, in merito, ha sostenuto :“Non sono d’accordo su tale specifico argomento con Roberti per la semplicissima ragione che è scientificamente provato da seri studi medici che anche la marijuana fa male: diminuisce la corteccia cerebrale di 4 millimetri, provoca incapacità di ricordare le cose, stordisce e spesso è l’anticamera verso l’uso di droghe pesanti come la cocaina o l’eroina. Sto constatando personalmente tutto ciò ascoltando tanti tossicodipendenti ospiti in strutture di recupero a Catanzaro. Non è neanche vero che la liberalizzazione della marijuana creerebbe un danno alla ‘ndrangheta, perchè per i costi di produzione della cannabis allo Stato, un grammo di marijuana verrebbe a costare – acquistato liberamente da un tabaccaio – non meno di 12 euro, mentre sul mercato nero la ‘ndrangheta lo piazza già oggi a 4 euro, non dovendo le mafie spendere soldi per l’acqua – abbondante più che mai nei boschi e nelle fiumare dell’Aspromonte – e risparmiando quindi sui costi di produzione. E sappiamo inoltre benissimo che la marijuana la consuma principalmente chi ha meno soldi, il poveraccio e spesso i minorenni, che si continuerebbero ad acquistarla da chi gliela vende meno, cioè la ‘ndrangheta”.
- La Calabria che denuncia. Si è aperto un rapporto fiduciario indissolubile tra la buona Calabria ed il procuratore Gratteri. In pochissimo tempo Gratteri ha ascoltato personalmente circa 200 persone che sono entrate nel suo ufficio denunciando con nomi e cognomi.
Ed altrettanti aspettano di essere ricevuti perchè chiedono di parlare solo con lui. “Vengono per denunciare magari una semplice truffa, ma sbaglia quel collega che non dovesse dar loro retta, perchè se queste persone non trovano un magistrato che li ascolta, poi si rivolgeranno di certo alla ‘ndrangheta che in 24 ore gli risolverà il problema presentandogli il “conto” e comprando di fatto per sempre la loro libertà”.
Ci si interroga su tale denunciato fenomeno ed in particolare su quel “magari”.
Molti si chiedono chi saranno questi calabresi che denunciano, da dove vengono, che cosa denunciano.
Non solo ma molti altri sono in attesa di denunciare.
Sembra stia per iniziare una nuova stagione per la Calabria ed i calabresi.
E continua a diventare sempre più forte la speranza che entro qualche tempo qualcuno degli investigatori di Gratteri vada a bussare alle porte degli intoccabili ponendo fine alla loro arroganza.
E prima si vedranno gli effetti di questi toc toc prima i calabresi si affrancheranno dalla ‘ndrangheta, dalla massoneria, dalla malapolitica.