“Eolo”, è una indagine che ha preso le mosse da Paola nel 2006.
Poi è passata per tre diversi Uffici di procura.
Gli oltre cento faldoni furono trasmessi a Cosenza per competenza territoriale
Da qui l’invio a Catanzaro dove i presunti reati sarebbero stati commessi.
Qui l’indagine e' finita nelle mani del sostituto procuratore Carlo Villani, insieme al procuratore Vincenzo Antonio Lombardo ed a Giuseppe Borrelli
Alla fine un provvedimento di conclusione indagini per due filoni d'inchiesta, mentre un terzo filone venne inviato alla Procura di Cosenza, territorialmente competente, e chiedendo, per quanto riguarda un quarto filone, l'archiviazione delle accuse ipotizzate nei confronti di diciassette persone.
Ora il pm Domenico Guarascio ha chiesto invece l'assoluzione per gli otto indagati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato.
Si tratta dell'ex direttore generale dell'assessorato regionale all'Ambiente, Giuseppe Graziano, all'epoca presidente del Nucleo Via; e poi Ilario Monteleone, Salvatore Patamia, Vincenzo Iacovino , Pier Paolo Bonanno, Annamaria Ranieri, Leonardo Splendido, Giovanni Misasi.
I riti alternativi proseguiranno il 24 febbraio ed il 7 marzo con le arringhe dei difensori.
L'inizio del processo per i rinviati a giudizio - il funzionario regionale Salvatore Antonio Caruso, 54 anni, di Cassano, e il componente del Nucleo Via, Egidio Michele Pastore, 62, di Rende; l'imprenditore Mario Lo Po; Mario Cosentini, e Michele Cosentini, Ernesto Cosenza, Salvatore Curcio, Vittoria Imeneo, Raffaele Suppa, Domenico Vasta, Massimo Zicarelli - e' stato fissato per il 18 aprile.
Una più grave contestazione formulata dagli inquirenti, quella di associazione per delinquere, fa capo invece al primo filone investigativo di "Eolo", che ha coinvolto tre società e otto persone, tra cui l'ex vice presidente della Giunta calabrese, N. A., e l'ex dirigente esterno del settore commercio artigianato ed energia del dipartimento Economia della Regione, Carmelo Misiti.
Quest'ultimo filone ruota attorno ad una presunta maxi tangente che sarebbe stata promessa ed in parte sborsata per la realizzazione del parco eolico "Pitagora" di Isola Capo Rizzuto e per l'adozione da parte della Regione Calabria delle "Linee guida sull'eolico".
Gli imputati sono stati rinviati a giudizio e il processo che avra' inizio il prossimo 7 marzo.
Il filone centrale dell'inchiesta contesta invece l'ipotesi di associazione per delinquere e ipotizza una presunta maxi tangente che sarebbe stata promessa e in parte sborsata per la realizzazione del parco eolico "Pitagora" di Isola Capo Rizzuto e per l’adozione da parte della Regione Calabria delle "Linee guida sull'eolico".
Con queste accuse il 7 marzo prossimo inizierà il processo a carico di
-N. A.;
-il suo uomo di fiducia Giancarlo D'Agni, 52 anni di Cosenza, amministratore della Piloma srl, della Saigese spa e della Lo.Da;
-il dirigente di settore della Regione Calabria Carmelo Misiti 40 anni di Cinquefrondi;
- l'imprenditore Mario Lo Po 49 anni di Reggio Calabria socio delle società Piloma, Saigese e Lo.Da.;
-l'imprenditore Mauro Nucaro 42 anni di Terravecchia;
-Roberto Baldetti romano di 60 anni amministratore della società Tisol;
-il quadro direttivo della Erg Cesa Eolica, Giampiero Rossetti 56 anni di Roma;
-il direttore generale della Erg S. G. 43 anni di La Spezia.