Toglietemi tutto…. ma non il vitalizio.
Ci aveva provato il M5S, il Movimento 5 Stelle calabrese, a dare DEMOCRATICAMENTE voce al popolo, allo stesso riconoscendo il diritto di pronunciarsi sulla legittimità del vitalizio che gli ex consiglieri calabresi prendono vita natural durante dopo avere perso “il posto” .
Invece ecco una ennesima sberla ai calabresi.
Tutti ( quasi ) insieme e spudoratamente hanno detto “NO”. Don't touch my ……life annuity.
Solo 4 voti favorevoli:
Giuseppe Giordano (IDV)
Favorevole all’accoglimento della proposta di provvedimento, considera opportuno prediligere il confronto con i cittadini calabresi, anche per ragioni di trasparenza e di efficacia degli atti posti in essere.
Pertanto, pur rinvenendo una matrice demagogica, invita a non fornire alcun tipo di alibi affinchè nei prossimi 16 mesi si possa lavorare attivamente.
Damiano Guagliardi (Federazione della Sinistra)
Ritenuta la discussione coinvolgente poiché si tratta di una scelta combattuta a causa di una serie di situazioni, evidenzia come, in generale, dopo la riforma del titolo V della Costituzione non esista un organismo neutro che decida al riguardo e sia lo stesso Consiglio regionale a doversi pronunciare dopo essersi già espresso in tal senso nel 2010 con una modifica della legge in discussione; sottolinea, altresì, come, di converso, il sistema bipolare abbia bisogno dell’istituto referendario per combattere alcuni errori che, a suo avviso, la politica non riesce ad affrontare.
Comunica di votare favorevolmente alla proposta non perché ne condivide la ratio ma perché rispetta e condivide l’utilizzo dell’istituto del referendum come l’unico strumento di democrazia a disposizione dei cittadini.
Domenico Talarico (IDV)
Censurato l’atteggiamento dell’Ufficio di Presidenza che, a suo dire, avrebbe dovuto trovare la giusta soluzione utilizzando, se necessario, luminari in materia, stigmatizza la decisione di “scaricare” sull’intera Assise una questione talmente delicata, trasformandola in discussione di natura politica. Ritenendo necessario interrogarsi sulla correttezza della scelta referendaria, si dichiara contrario alla posizione assunta dal consigliere De Masi, suo capogruppo.
Indi, sottolineato come la figura del politico non goda di buona luce e siano diffusi preconcetti, in parte acuiti e favoriti dalle note vicende giudiziarie, evidenzia come il vitalizio sia un diritto acquisito e come, nel caso in cui dovesse essere accolta la richiesta di referendum, sorgerebbe la problematica della retroattività; altresì, nel caso in cui si dovesse bocciare la richiesta referendaria, a suo avviso, l’opinione pubblica potrebbe crearsi il convincimento che i consiglieri abbiano tutelato esclusivamente i loro interessi. Per tali ragioni si dichiara favorevole all’ammissibilità del referendum abrogativo che ritiene debba essere affrontato dal Consiglio regionale “senza complessi di inferiorità”
Salvatore Magarò (Scopelliti Presidente)
Ritiene che la proposta di legge dovrebbe essere accolta e, ricordate le sue origini politiche socialiste, si dichiara convinto che i cittadini siano i detentori della democrazia e, atteso che l’istituto del referendum è previsto da sempre, asserisce di essere fortemente convinto della correttezza dell’iniziativa. Fa presente, inoltre, di aver sempre condiviso, negli anni, la posizione della sua maggioranza, nonostante alcune divergenze, ad esempio riguardo la norma che avrebbe oscurato la pubblicazione sul Burc e l’incompatibilità tra la carica di Sindaco e di consigliere regionale. Sottolineando, ancora, che l’allontanamento dei cittadini dalle Istituzioni e dalla politica è stato probabilmente causato dall’assenza di fiducia nella classe dirigente, giudicata appartenente ad una casta, ribadisce di credere fortemente nell’istituto del referendum e si dichiara favorevole all’ammissibilità del referendum abrogativo.
Tutti gli altri appassionatamente insieme , senza distinzioni di appartenenza . Ancora una volta PD e PDL abbracciati in difesa dei privilegi della CASTA
Nemmeno al tempo dei RE esisteva forse una casta così potente ed un popolo così impotente.
Vale la pena di pensare che forse centro destra e centro sinistra sono la stessa cosa, che PD e Pd+o-L sono perfettamente eguali quando si tratta di togliere allo Stato per dare a se stessi.
E soprattutto ricordarsene quando arrivano le tasse, soprattutto quelle regionali.