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Calabria. Crolla il turismo ma forse è bene riderci sopra. Pinocchio chi è?

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Parliamo del turismo in Calabria.

Se non fosse una situazione drammatica ci sarebbe da ridere. O meglio da piangere.

C’era un tempo in cui le presenze turistiche in Calabria crescevano, sia quelle degli italiani che quelle degli stranieri. Era il tempo in cui la regione pubblicava le presenze alberghiere , provincia per provincia, comune per comune, così che tutti potevano confrontare i dati e trarne le opportune riflessioni.

Era il tempo in cui nei comuni c’era perfino un assessore ( un vero assessore) al turismo.

Poi tutto cambiò. I dati ( quelli reali, veri, tratti dalle comunicazioni giornaliera fatte dagli alberghi alle province) non vennero più pubblicati, ma di essi vennero offerte sintesi dogmatiche, quelle cioè che imponevano di esternare “minculpoppiane” verità e manipolate affermazioni tipo “Vincere e vinceremo!”, così che le disfatte diventavano arretramenti strategici!

Ora in prossimità dei fondi europei del 2014-2020 tanti si lamentano , tanti si preoccupano.

Ma la verità non viene diffusa. Anzi e sempre viene diffuse la non verità

Per esempio, si legge su “ Calabriaeconomia.it” un articolo pubblicato il 15 agosto dal titolo “ Flussi turistici: il Sit della Regione stranieri in aumento questa estate”, dove Sit sta per “Sistema informativo turistico”, nel quale si legge:

La Calabria fa registrare un + 5,5% di arrivi stranieri.

Positivo anche il dato relativo alle presenze che si attesta sul +4,5%

Poi si legge che per quanto riguarda gli italiani ,nonostante la crisi di settore ed il momento difficile per il mercato locale, il calo è stato molto inferiore alle previsioni della vigilia :

-          4,4 % di arrivi ( su 691000 totali) sugli arrivi del 2012

-          -4,7 di presenze( su 4816000 totali) sulle presenze del 2012.

Al punto che la vicepresidente ASntonella Stasi ha dichiarato: ““Nell’apprendere i dati elaborati dall’osservatorio, per così come sono stati comunicati dalle strutture, non posso che esprimere giudizi positivi. Il mercato stranieri ci sta dando grandi soddisfazioni. Gli accordi che abbiamo chiuso durante quest’anno sono stati positivi ed oggi i numeri non fanno che darci ragione. Premiato in particolare l’impegno del Presidente Scopelliti e del Dipartimento turismo. Le previsioni sul mercato italiano erano molto negative, ma devo comunque prendere atto di una tenuta del prodotto Calabria”

Ma allora perché gli albergatori si lamentano ed alcuni politici ( dimentichi, invero) fanno eco?

Sul Sole24ore leggiamo che:

- In negativo anche altre piazze storiche del turismo made in Italy come Rimini, Portofino e la Costiera amalfitana. Ma qui la flessione è poca cosa (- 3%), rispetto al dato calabrese. Dato che, ovviamente, deve portare a una serie riflessione, partendo dall’assunto che belle spiagge e mare (quasi sempre) pulito non bastano più;

- Tra le location, bene le mete che, oltre al mare, offrono cultura ed eventi: Sicilia orientale (presenze al +8%), Puglia (+5%), Sardegna (+5%) e Versilia (+2%).

- Malissimo chi, come la Calabria (-30%), offre soltanto spiagge: secondo Demetrio Metallo della Federturismo regionale, «gli operatori sono in grandissima difficoltà. Poche isole felici hanno limitato il danno».

Ma insomma qual è la verità? Possibile che
non si possa sapere?

Forse è quella di Laratta il quale visita alcune strutture turistiche della Sila e sul Tirreno cosentino, incontra operatori turistici ed esperti del settore ed afferma che “I dati già in possesso, evidenziano un calo gravissimo nella nostra regione (-30%)” e poi evidenzia che in Calabria ci sono “ realtà che arrivano a perdere il 40% rispetto allo scorso anno”.

Possibile? E se non è vero perché non viene smentito?

Quali sono i dati veri, quelli che diffonde il SIT, che non contesta il dipartimento guidato dall’inossidabile demiurgo dr Anastasi che guida da decenni il turismo calabrese, o quelli di Federturismo calabrese?

E di chi è la responsabilità? Degli albergatori, dei comuni, del dipartimento per il turismo calabrese o della politica come dice Laratta quando afferma che «La grande assente è da anni ( quanti on Laratta?) la nostra Regione, che manca addirittura di un assessore al Turismo, manca soprattutto di un programma e di un progetto di rilancio dell'immagine dalla nostra terra che soffre per un sistema infrastrutturale vecchio, per i rifiuti lungo le strade, per il solito sistema di depurazione che non funziona, per la cattiva qualità delle acque in più punti. Ma in Calabria, il turismo è tutto da inventare. Di questo passo siamo destinati ad essere sempre (n più e definitivamente) marginali. E gli operatori sono stanchi di dover registrare ad ogni fine stagione un segno negativo, che viene poi subito dimenticato».

Pinocchio chi è?

Redazione TirrenoNews

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