La guerra era aperta da tempo. Due e ben distinte le posizioni all’interno di quello che resta dell’UDC. Da Un lato Tassone che vuole la fine del rapporto con Scopelliti, dall’altro quelli che da questo rapporto traggono potere e voti( I Trematerra)
E quindi alla fine del comitato regionale tenutosi a Lamezia Terme ,ecco che i vertici dell’UDC approvano la richiesta di deferimento dell'ex vicesegretario nazionale Tassone ai fini della sua espulsione.
Tassone ribatte: «Mancava il numero legale. Sono io che chiedo il deferimento di Trematerra e Manti anche se il partito ormai è morto»
Poi ribatte «Oggi si è celebrato il funerale di questo partito», si affretta a spiegare Mario Tassone. E poi continua «Quella approvata è carta straccia perché la richiesta di mia espulsione è stata votata da un numero limitato (circa 30) di componenti del comitato regionale. È per questo motivo che siamo noi a chiedere il deferimento per violazione dello statuto del presidente Francesco Manti e del segretario regionale Gino Trematerra»
Tutto è nato dalla proposta avanzata dal dirigente reggino Mario Mazza, che chiedeva di porre fine all'esperienza Trematerra affidando (in attesa del nuovo congresso) a un commissario la guida dell'Udc.
I big al potere in Calabria (vedi Trematerra senior, Trematerra junior, Talarico, Bruni e Gallo) invece ribadiscono( questa volta con forza) la necessità di accelerare nell'azione di governo regionale, soprattutto per quanto riguarda alcuni settori come Ambiente e Fondi comunitari.
Siamo alla carta bollata. Forse. O forse siamo davvero alla fine dell’UDC?