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Amantea. Lettera aperta al futuro assessore ai Lavori Pubblici
Giovedì, 29 Maggio 2014 13:41 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaA lei , assessore LLPP tanti problemi ad iniziare dalla scelta tra il possibile e l’impossibile , tra la linea sula precedenza tra il ponte sul Santa Maria o la soluzione del problema di Via Indipendenza.
Una domanda allora : Cade il muro del giardino d’Amato?
La invitiamo appena preso servizio a recarsi in quel di Catocastro accompagnato dai tecnici di fiducia per verificare se il muro di cui alle foto è, come pensiamo noi, a rischio di tenuta, o se invece è tutto tranquillo e la strada può essere usata senza rischi e senza problemi.
Lei certamente sa che Amantea sia una città millenaria( è noto a tutti).
Che , inoltre ,Amantea, da tempo, stia cadendo a pezzi dovrebbe essere altrettanto notorio. Ed invece sembra di no.
Molti amanteani pur senza percepire la indennità di cieco civile , ci sembra lo siano sul serio, nel senso che non vedono quello che hanno intorno.
Poi c’è la cecità istituzionale, quella di chi dovrebbe per mestiere cogliere la varie situazioni, ma od omette di alzare gli occhi e leggere quello che altri vedono, o sono semplicemente disinteressati.
Il risultato è che Amantea cade, anche eticamente, ma nessuno denuncia questi problemi.
Non noi!
La foto mostra un muro del giardino Amato di Via Indipendenza che sta per cadere anche se il fatto non sembra interessare.
O meglio non viene considerato urgente.
Meglio, allora, aspettare che cada, meglio isolare il centro storico, poi si vedrà! A noi non sembra che questo sia il modo migliore, anzi a noi non sembra nemmeno un modo!
Si tratta di un muro che venne realizzato a fine anni venti, al tempo della costruzione della vecchia statale 18, la attuale via Indipendenza.
Un muro come si faceva in quel tempo, in pietrame; utilizzando tutto, dalla pietra di cava( la vecchia parrera), le selci dei fiumi, le antiche pietre da demolizioni di case abbattute per la realizzazione della nuova ed importante strada che veniva realizzata dopo quasi 2000 anni da quella romana.
Peraltro le vibrazioni delle auto sulle pietre di fiume con le quali è stato realizzato il selciato non aiutano certo la stabilità di ciò che è diventato precario per incuria e mancata manutenzione.
Noi lo segnaliamo così come possiamo.
Poi trarremo le nostre conclusioni.
Ah, se lo ritiene non perda tempo a risponderci, lo impieghi per fare. Grazie.
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Un ponte fortemente voluto da Sante Mazzei nella sua qualità di Assessore ai Lavori Pubblici ma che Sante Mazzei non inaugurerà.
Da pochi giorni sono arrivate le tanto attese travi e sono state posizionate pronte alle successive fasi tecniche tra cui la bitumazione
Qualche lamentela ma il ponte ora è una realtà.
Da questo ponte intermedio tra quello di Via Santa Maria e della SS18 un nuovo collegamento tra il nord ed il sud della città.
Un collegamento che sarà sicuramente molto utilizzato da un lato per evitare i semafori della SS18 e dall’altro per alleggerire il traffico di Via Roberto Mirabelli e Via Bologna
Qualche problema invece su via Adige e su Via Neto che saranno le bretelle di collegamento con il nuovo ponte.
Il problema di Amantea infatti non è tanto il numero dei ponti quanto la larghezza delle strade e la vergognosa mancanza di parcheggi che impongono obbligatoriamente i sensi unici.
Carenze queste che nessuno ( e quando mai) intende addebitarsi, carenze che rendono difficile la civile convivenza e fortemente carente la sicurezza dei pedoni
Ma questo è un problema tutto aperto e che nessuno vuole affrontare
Aspettiamo curiosi il sorriso del futuro assessore ai Lavori Pubblici della Giunta Sabatino e che comodamente provvederà alla inaugurazione del novello ponte
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Anche il Policlinico di Modena sotto indagine per appalti pilotati : 63 gli indagati.
Giovedì, 29 Maggio 2014 10:10 Pubblicato in ItaliaNon te lo aspetti nella nobile Emilia Romagna e tantomeno nella nobile Modena ed ancor meno nel Policlinico che offre a tantissimi calabresi tanta scienza e tanta attenzione umana.
Ma succede se ieri 70 carabinieri del Nas sono entrati in azione con il supporto dei colleghi dell’Arma territoriale, ed hanno dato luogo in 16 province di 8 Regioni a ventiquattro misure cautelari reali relative a conti correnti e dieci decreti di perquisizione domiciliare, emessi dalla Procura modenese.
Il primo bilancio parla di 63 persone indagate tra professionisti e dirigenti pubblici.
Tra gli indagati anche l’ex direttore generale del Policlinico, Stefano Cencetti, suoi stretti collaboratori e professionisti, responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, riciclaggio.
Forte la reazione di Carlo Lusenti, assessore regionale alle Politiche per la salute il quale ha dichiarato che “Da parte nostra forniremo la massima collaborazione alle Autorità inquirenti, in modo tale da far emergere al più presto eventuali responsabilità individuali, a tutela del buon nome che il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna ha saputo conquistarsi nel tempo.I fatti che vengono contestati dalla Procura di Modena, riferiti alla precedente gestione prefigurano, qualora venissero accertati, responsabilità gravi e fortemente lesive per l’immagine di integrità dell’intero sistema sanitario regionale. E’ evidente che in questa vicenda la Regione Emilia-Romagna e l’intero Servizio sanitario regionale sono parte lesa, ed in quanto tale ci tuteleremo in ogni sede, nel rispetto delle tante persone che lavorano onestamente nelle nostre strutture sanitarie e della qualità dell’assistenza che ci viene universalmente riconosciuta”.
Ed è vero!
Sono in corso sequestri preventivi, ai fini della confisca, di circa euro 1.500.000,00 sui conti correnti bancari riferibili a indagati e società collegate. Gli atti eseguiti saranno,ora, sottoposti al vaglio dell’Ufficio GIP del Tribunale di Modena.
La indagine dei NAS Carabinieri di Parma, coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, ha portato a smascherare un collaudato sistema di tangenti per l’acquisto di strumentazioni mediche e per l’affidamento di lavori al Policlinico di Modena. In particolare i pubblici amministratori procedevano, attraverso appalti pilotati, all’aggiudicazione di lavori e forniture di strumentazioni mediche con la procedura dell’individuazione diretta della ditta senza rispetto dei principi della libera concorrenza e della scelta del contraente in violazione delle norme del Codice degli Appalti.
Giuseppe Marchese
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