
Redazione TirrenoNews
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Follie all'Italiana: I comuni assumono e le province dismettono
Domenica, 28 Dicembre 2014 18:35 Pubblicato in ItaliaQuesta Italia è sempre più assurda. Roba da ex manicomi. Volete un esempio? Eccovelo!
In Calabria ci sono 1.358 unità eccedenti nelle ex amministrazioni provinciali così ripartite:
Catanzaro: 259 dipendenti, 11 milioni
Cosenza: 514 dipendenti, 23,2 milioni
Crotone: 154 dipendenti, 6,1 milioni
Reggio Calabria: 239 dipendenti, 8,4 milioni
Vibo Valentia: 192 dipendenti, 7,2 milioni
In tutto i dipendenti a tempo indeterminato nelle Province italiane sono 31.400.
Di questi le eccedenze dovrebbero riguardare 15.700 lavoratori.
Nelle città metropolitane i dipendenti a tempo indeterminato sono 12mila, di cui 3.600 in esubero, per una spesa di circa 55 milioni di euro.
Insomma parliamo di 19.300 esuberi da ricollocare
Ma parliamo della Calabria
In Calabria mediamente le province devono ricollocare 1.358 dipendenti; una media di 3.3 persone per comune
In provincia di Cosenza occorre ricollocare 514 dipendenti; una media di 3.3 persone per comune
Non poche.
Ma allora perché queste persone non vengono avviate nei posti vacanti che esistono nei comuni ed i comuni bandiscono concorsi per le loro assunzioni?
Queste persone verranno poi inviate nei comuni in soprannumero e quindi senza le economie cercate o verranno dismessi dal lavoro e diventeranno i nuovi precari della PA ?
Ovvii gli scioperi e le reazioni.
Il Ministro Madia dichiara : "Garantiremo un posto a tutti".
Ma come ci chiediamo? Ed ecco le risposte.
8.000 lavorano nei Centri per l'impiego e verranno ricollocati nello Stato.
Dei 12.000 circa che restano 3.000 sono in zona pensione e quindi nel giro di un paio d’anni saranno espulsi dal sistema lavorativo
Rimangono allora 9.000 dipendenti che messi in mobilità dovranno trovare una collocazione entro i prossimi due anni o verranno messi fuori servizio, conservando però l'80 per cento dello stipendio.
La legge Del Rio però prevede il riassorbimento di una parte del personale da parte dello Stato, per esempio l'agenzia delle Entrate, o da parte delle Regioni e dei Comuni.
Ed infatti fa eco la Madia la quale cerca di gettare acqua sul fuoco spiegando che «Abbiamo bloccato tutte le assunzioni. Proprio per dare priorità insieme ai vincitori di concorso non assunti alla mobilità delle Province».
Ma è sicuro il ministro che ubbidiranno tali norme?
Od i comuni , le regioni e gli enti statali bandiranno i concorsi e faranno ben diversamente?
Ed in questo caso cosa farà il ministro? Annullerà i concorsi banditi?
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Amantea: Rischio di crollare il muro del piazzale della Stazione Ferroviaria
Domenica, 28 Dicembre 2014 17:34 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiL’intelligenza, anche quella cattiva, merita sempre non dico apprezzamento ma, almeno, attenzione
Parlo di quella intelligenza che quando arrivi alla stazione ferroviaria di Amantea distrae la tua attenzione dai principali problemi e la porta verso quelli minimali
E così se arrivi di giorno sei distratto dalle erbacce che ti appaiono davanti agli occhi infestanti ogni dove
Se arrivi di sera scopri una stazione quasi totalmente al buio
E così difficilmente ti accorgi del resto.
Per esempio del cartello dove c’è scritto “Mantenersi (a) distanza dalla recinzione”, un cartello incomprensibile perché la recinzione non c’è più.
E’ crollata miseramente per terra. Ma poi perché dovresti tenerti lontano da una recinzione fatta di plastica?
Il problema infatti non ce l’ha la recinzione ma il muro e quindi sarebbe occorso scrivere “ Mantenersi lontano dal muro “ .
E poi aggiungere una recinzione seria, molto seria e che impedisse di accedere all’area sottostante al muro in pericolo
Ed infatti il muro del piazzale della sottostazione ferroviaria è a reale rischio di crollo.
L’angolo del muro è anche spaccato.
E poi basta osservarlo di lato e si vede che è fortemente inclinato
Anzi, per quanto incredibile possa apparire, il muro sembra essere tenuto in piedi da un tabellone pubblicitario che si inclina sempre più sotto la spinta del muro che continua a piegarsi di lato
Nessuno che se ne curi.
Le ferrovie sembra non abbiano più tecnici
Lo stesso comune, che è sempre obbligato garantire la incolumità dei cittadini e dei frequentatori di Amantea ed a tal proposito ha il potere ordinatorio, sembra non essersene accorto, sembra non saperlo e non ha nemmeno intimato alle ferrovie la messa in sicurezza del muro stesso.
Eppure potrebbe farlo
Anzi deve farlo.
Noi lo suggeriamo fortemente .
È vero che l’amministrazione comunale ( la minoranza in gran parte sembra essere distratta se non dorme del tutto) ha tanti problemi ed ora ha anche quelli di garantire alla comunità gli spettacoli delle feste natalizie e senza i quali la gente potrebbe arrabbiarsi, ma se insieme garantisse anche la incolumità non sarebbe certo un male.
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Calabria: La ricetta del consigliere PD Bevacqua contro la disoccupazione
Domenica, 28 Dicembre 2014 10:39 Pubblicato in CalabriaSi sa che la disoccupazione in Calabria è un reale problema. Un problema così grave che i calabresi sono costretti ad emigrare come avvenuto per centinaia di anni da quando c’è l’ Italia (prima, come noto, emigravano i veneti od i siciliani, od i campani, od i calabresi!): quasi come a dire che Monarchia sabauda o repubblica o regioni sia la stessa cosa!
Non solo ma anche per queste ragioni la popolazione calabrese è quasi l’unica al mondo a diminuire. Si pensi che la attuale popolazione calabrese è la più bassa degli ultimi 60 anni, ancora meno che nel 1951! Ovviamente mentre la popolazione residente in Calabria al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 1.959.050 individui, quella registrata dalle Anagrafi comunali era di 2.010.914 persone , cioè ben 51.864 unità in più di quella reale! Non solo ma il saldo naturale, cioè la differenza tra nati e morti, continua a restare negativo di 2200 unità annue. Occorre comunque tenere conto che in Calabria vivono e sono residenti quasi 73 mila stranieri di cui ben 25 mila romeni. Senza di loro saremmo a valori superiori solo alla popolazione del periodo pre seconda guerra mondiale.
Gravemente preoccupato il consigliere Bevacqua suggerisce la sua soluzione anche alla luce della differenza tra spesa pubblica siciliana e spesa pubblica calabrese che, come noto , è notevolmente inferiore .
Approfittando anche del fatto che i forestali siciliani sono molto di più di quelli calabresi ecco la soluzione proposta!
«Assunzioni stagionali per prevenire gli incendi»
Ed infatti Bevacqua afferma : «Da silano autentico e da "montanaro" vero, che anno dopo anno vede le sue montagne devastate dalla fiamme è da tempo che mi batto per una "diversa" lotta agli incendi e contro l'avida "industria del fuoco".
Nell'agosto del 2013, assistendo impotente alla violenta distruzione di ettari di bosco, ho ritenuto opportuno rivolgermi al Presidente Letta e al Ministro Orlando.
Ed e' proprio il 22 agosto 2013 che viene pubblicata su "L'Espresso" una bella inchiesta, curata dal giornalista Fabrizio Gatti; parole che rendono evidente ogni cosa e chiariscono definitivamente i misteriosi affari 'dell' industria del fuoco'.
Solo per riprendere qualche dato del "grande affare": 200 milioni all'anno di risorse, in qualche modo sprecate; circa 10 mila euro per ogni ora di volo di un canadair; 40 milioni per l'acquisto di un solo mezzo aereo; altri milioni per il liquido estinguente e ritardante.
Spesso ho personalmente assistito, per giorni, all'utilizzo forsennato di più Canadair ed elicotteri. Ovviamente, non sono "in assoluto" contrario all'utilizzo degli aerei, né ritengo più opportuno abbandonare i boschi alle fiamme. Ogni incendio è una vera sciagura ambientale e sociale».
Bevacqua , infatti, prosegue «Le fiamme distruggono senza distinzione patrimoni ecologici, ambientali, naturalistici e sociali. Tuttavia, penso che ci sia un enorme spreco di risorse e soprattutto un cattivo utilizzo dei fondi pubblici. Come dicono coloro che nella montagna e per la montagna vivono, gli incendi si combattono a terra, con la prevenzione, la cura ed, io direi anche, con l'amore per la montagna. Gli incendi si combattono anche con la piantumazione di specie vegetali a ridotta infiammabilità; gli incendi si combattono anche con operazioni di pulizia e manutenzione, ordinaria e straordinaria.
Sono necessari sfollamenti, diradamenti, spalcature, prelievi nei soprassuoli maturi e soprattutto arie frangivento e viali parafuoco. Tutti interventi di forestazione previsti dalla legge regionale 20/92, ma che certamente non possono più essere effettuati dai pochi operai idraulico forestali rimasti, la famosa "riserva indiana", come qualcuno ha voluto definirli e comunque negli anni veramente encomiabili per l'impegno dimostrato».
Infine la ricetta bevacquiana «È il momento di osare , è il momento di dire che per la prevenzione e lo spegnimento degli incendi c'è bisogno di giovani e cooperative, adeguatamente preparate e attrezzate, di tanti giovani che possano essere utilizzati, per un periodo determinato, magari 6 mesi all'anno, soprattutto per la pulizia e manutenzione del bosco e del sottobosco. Le risorse ci sono, solo se si avesse la bontà di programmare efficacemente i fondi comunitari, unitamente alle risorse nazionali e regionali»
Ed ecco che i fondi comunitari diventano fondi per la lotta alla disoccupazione!
Gradiremmo fare una domanda al consigliere Bevacqua alla quale vorremmo una risposta diretta: “ Questo personale dovrebbe difendere solo le foreste di proprietà demaniale od anche quelle di proprietà privata che poi saranno tagliate per procurare redditi ai proprietari?”
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